Diario di Vandita. I genitori possono migliorare la salute mentale dei propri figli LGBTQ+

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07/06/2022

Penso a me stessa all’età di 10 anni, mentre scrivo queste righe: non avevo parole per comunicare la nuova consapevolezza che avevo raggiunto. Penso a chi sono e a chi ero al plurale, perché la mia eccentricità non era e non è un monolite; è una fusione delle identità complesse, mutevoli -che tengo dentro di me - e di quelle che si manifestano nel modo in cui mi relaziono con il mondo che mi circonda.

Questa consapevolezza l’ho raggiunta molto tardi, nella vita.

In quanto bambina queer e sovrappeso, il modo in cui ho “esplorato” me stessa e il mondo è stato complicato e solitario. Non avevo le rappresentazioni di cui avevo bisogno per capirmi meglio, o adulti intorno a me che avessero avuto lo stesso bisogno di esporsi, riguardo quello che stavo vivendo.

Praticamente ogni persona LGBTQ+ che ho conosciuto ha affrontato isolamento, stigma, bullismo e molestie, anche all'interno della sua stessa famiglia. Le nostre identità sono state negate e siamo stati spinti a conformarci.

Non dovrebbe sorprenderci allora che i livelli di benessere mentale tra i ragazzi e le ragazze LGBTQ+ siano spesso molto bassi. 

I bassi livelli di benessere psico-sociale non sono il risultato della nostra identità. La salute mentale è posta a rischio dall’insensibilità, i pregiudizi e i costrutti sociali opprimenti che negano i nostri diritti.

Vandita Morarka

Vandita Morarka, avvocata, femminista, è la fondatrice e CEO di One Future Collective, nata per dare supporto a adolescenti LGBTQ+

One Future Collective: un porto sicuro per adolescenti LGBTQ+

L’organizzazione che ho fondato, “One Future Collective”, lavora con le giovani persone LGBTQ+ affinché sviluppino la propria consapevolezza e la capacità di influenzare positivamente gli altri. Forniamo spazi sicuri e servizi di supporto per la Salute Mentale. Diversi giovani con cui lavoriamo spesso affrontano dei traumi profondi. Persino le esperienze all’interno delle famiglie lasciano i bambini LGBTQ+ con la sensazione di non essere normali, di non meritare amore e attenzioni.

Questa mancata accettazione di frequente si manifesta con l’abbandono, gli abusi, l’allontanamento forzato da casa e la povertà per molti ragazzi non-eterosessuali. Ciò riduce l’accesso a qualsiasi forma di assistenza e peggiora ulteriormente la loro salute mentale. Parte da qui una spirale intollerabile che consiste nell’eterna ricerca dell’indipendenza che permetta loro di lasciare le case in cui subiscono abusi.

Di fronte alla discriminazione e all'emarginazione in altri ambiti, il sostegno dei membri della famiglia, in particolare dei genitori, può svolgere un ruolo fondamentale e trasformativo nella vita dei bambini LGBTQ+. A volte, questo supporto può essere semplice come affermare l'identità dei ragazzi e accettarli così come sono.

Fornire supporto è un processo in evoluzione sia per i genitori che per i figli. Spesso, a causa di convenzioni culturali ampiamente diffuse o norme sociali contrastanti, può essere difficile per alcuni genitori abituarsi all'idea che i loro figli abbiano uno stile di vita diverso da quello che avevano immaginato per loro.

Genitori, ci sono molte cose che potete fare per i vostri figli!

Per i genitori, è qui che diventa importante chiedersi se la dissonanza derivi dall'amore e dall’apprensione per i propri figli o da un disagio personale. Respingere l'identità dei ragazzi, considerando il loro orientamento sessuale una fase o qualcosa che deve essere curato può portarli a sentirsi rifiutati e aumentare la propria angoscia.

Ci sono moltissime cose che potere fare per sostenere i vostri figli e costituire un appiglio sicuro in questa fase:

  • Imparate quali sono i bisogni dei vostri ragazzi e create uno spazio sicuro in cui sia possibile avere un dialogo faccia a faccia con loro, per capire cosa stanno passando e quali sono loro preoccupazioni
  • Sforzatevi di trovare gli aspetti unici e gioiosi di queste sfide che i ragazzi LGBTQ+ stanno affrontando
  • Cercate un supporto tra pari, magari mettendovi in contatto con altri genitori che hanno figli non-eterosessuali ed hanno già vissuto le vostre esperienze
  • Sostenete le battaglie LBGTQ+ avviando le conversazioni difficili con la famiglia e la comunità.
  • Prendete posizione per i vostri figli, che sia a scuola, all’università, nei contesti familiari o negli spazi pubblici. È importante per loro capire che li accettate non solo nel privato, ma anche in pubblico.


Il mantenimento della salute mentale e del benessere dei bambini e dei giovani LGBTQ+ richiede cambiamenti politici e infrastrutturali. Ma abbiamo anche bisogno di genitori e famiglie che ci capiscano, educatori che ci accettino e coetanei che ci rispettino.

Per approfondire

In tutte le regioni del mondo, bambini e adolescenti LGBT- o con identità di genere diverse dalla norma, spesso subiscono discriminazioni, intimidazioni, molestie e violenze. Troppo spesso, quando l'orientamento sessuale o l'identità di genere reale o percepito non è conforme alle norme sociali, le vulnerabilità aumentano. 

L'UNICEF sostiene i diritti dei bambini e degli adolescenti LGBTQ+ affinché possano crescere liberi da discriminazioni, stigma e violenza. Tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o identità di genere, nascono libere ed eguali in dignità e diritti. 

In Italia l'UNICEF ha siglato un accordo di collaborazione con la Rete di Psicologi per i Diritti Umani con l'obiettivo di promuovere una maggiore conoscenza e consapevolezza sui diritti di bambine, bambini e adolescenti. Per approfondire il tema vi rimandiamo alla pagina Redipsi - I diritti LGBT

L'autrice

Vandita Morarka è la fondatrice e CEO di One Future Collective, un'organizzazione no-profit  femminista che agisce in Asia, dedicata alla giustizia sociale inclusiva e alla leadership giovanile compassionevole. Vandita è un'avvocato per i diritti umani, ricercatrice femminista e consulente basata sui diritti il cui lavoro ha avuto un impatto su oltre 2 milioni di vite.

La ricerca e il montaggio di questo articolo (qui l'originale) sono stati supportati da Anvita Walia, attivista, professionista della salute mentale, educatrice di giustizia sociale e Senior Program Officer presso One Future Collective.

07/06/2022

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