Diario di Vladimir Luxuria in Mozambico/2

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31/03/2009

L'incontro con lo staff dell'UNICEF
Membri dello staff dell'UNICEF Mozambico, tra cui Roberto De Bernardi, Responsabile UNICEF in Mozambico
 

Membri dello staff dell'UNICEF Mozambico, tra cui Roberto De Bernardi, Responsabile UNICEF in Mozambico - ©UNICEF Italia

Primo giorno. Il mio viaggio è cominciato nell'Ambasciata del Mozambico a Roma, quando l'Ambasciatrice mi ha consegnato il visto d'ingresso con un discorso sincero di riconoscenza affettuosa.

Oggi sono atterrata a Maputo, in un piccolo aeroporto dove volano pochi aerei ma tante farfalle bianche.
 
Con me Andrea, giornalista, Valentino, fotografo e Claudia consulente audiovisivi UNICEF.
 
Incontriamo Roberto De Bernardis, responsabile UNICEF del progetto nutrizione e sanità, e nostro accompagnatore per questa missione.
 
Nella sede conosciamo Gabriel Pereira, Robert Jenkins, Luisa Brumana e Anjana Manga, parte dello staff UNICEF in Mozambico.

Nella loro introduzione alcuni dati: oltre 500.000 orfani di uno o entrambi i genitori a causa dell'AIDS, circa il 50% dei bambini abbandona la scuola, soprattutto bambine costrette a rimanere in casa ad accudire i fratellini al posto di un genitore scomparso.
 
Ci spiegano che l'aspettativa di vita qui è scesa a 37 anni.
 
Ci mostrano una statistica secondo la quale 90 bambini al giorno vengono infettati alla nascita direttamente dalle loro madri, sappiamo però anche che attraverso la terapia anti-retrovirale nella quasi totalità dei casi si fa in modo che rimanga solo l'amore, e non un virus trasmesso da madre a figlio.

Ma se al problema della sieropositività si somma la scarsa nutrizione, la malaria e una scarsa disponibilità di acqua potabile, il problema diventa una tragedia i cui protagonisti inizieremo a incontrare domani.

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