Diario di Vladimir Luxuria in Mozambico/4

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02/04/2009

Sui banchi di scuola
Il volto di una delle bambine incontrate nella scuola rurale
 

Il volto di una delle bambine incontrate nella scuola rurale "Gogoni" - ©UNICEF Italia/2009 

3 Aprile 2009, terzo giorno. Scuola elementare "Gogoni" nel distretto di Quelimane.
 
Questa scuola è nata appena nel 1992, all'inizio contava 418 alunni, adesso sono più di 1000.
 
In Mozambico i bambini che vanno a scuola non si lamentano di non avere l'astuccio o lo zainetto firmato, o perché il maestro non vuole che si tenga il cellulare acceso durante le lezioni.
 
I bambini qui hanno altri problemi: innanzitutto non ci sono sedie, non ci sono banchi.
 
Il suono di un ferro pendente battuto con un'altra asticella di ferro, la nostra campanella, segnala l'ingresso nelle aule, i bambini si siedono per terra, con un solo quaderno senza copertina, un libro sgualcito, una penna e un mozzicone di matita.
 
Nelle aule il caldo è torrido, il tetto è una lamiera di ferro che sprigiona un'afa che non si respira.
 
Per dissetarsi non c'è acqua, il punto di approvvigionamento più vicino di acqua potabile è a 3 km, ovviamente a piedi.
 
Ci sarebbe bisogno di più aule, si è costretti a fare tre turni, il primo dalle 7 del mattino alle 10, il secondo dalle 10 alle 13, il terzo dalle 13 alle 17. 

A scuola di prevenzione

Vladimir Luxuria vista l'abitazione di uno dei bambini che ha incontrato, una capanna di paglia e fango

Vladimir Luxuria vista l'abitazione di uno dei bambini che ha incontrato - ©UNICEF Italia/2009

Sia i maestri che gli alunni sarebbero disponibili anche a un quarto turno per avere lezioni meno affollate, ma c'è un piccolo problemino: manca l'energia elettrica e qui dopo le 17 diventa buio pesto.

Sia a causa del sovraffollamento delle aule, sia a causa dell'alto numero di reciclo (bambini che abbandonano la scuola e altri che vi entrano) spesso i "maestri" neanche conoscono o ricordano le facce dei loro piccoli alunni.

Questa volta ho scritto "maestro" tra virgolette perché in realtà qui manca un corso di formazione per insegnanti e ci si arrangia come si può.

Sono colpita dalla compostezza e l'educazione di questi bambini e dal rispetto che hanno verso gli adulti, sia il maestro sia noi che siamo andati a trovarli.
Sono colpita anche dal fatto di sapere che quei bambini salteranno il pranzo, non c'è cibo a sufficienza.

C'è una piccola coltivazione di manioca e una piantagione di banani che curano gli stessi ragazzi.
 
A scuola non si insegna solo Vasco De Gama e la guerra di indipendenza dai portoghesi, la matematica e la geografia, la scuola è un veicolo fondamentale per insegnare prevenzione sulla malaria, il colera e l'HIV.

5/6 - L'ospedale di Quelimane

02/04/2009

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