Dramma dei bambini al confine tra Grecia e Macedonia, l'UNICEF offre sostegno ad Atene

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07/03/2016

8 marzo 2016 – A seguito dell’esito di ieri del Vertice dell’Unione Europea con la Turchia, l’UNICEF ribadisce che nella realizzazione di queste decisioni il principio umanitario di base del “non nuocere” deve guidare le autorità in tutta l’Europa, nei Balcani e in Turchia in ogni passo quando si ha a che fare con i bambini rifugiati e migranti.

Dato che i dettagli su come questo nuovo piano sarà portato avanti non sono ancora chiari, l’UNICEF ricorda agli Stati di rispettare i propri obblighi e responsabilità:

* Garantire, prima di tutto, i diritti dei bambini a richiedere protezione internazionale.

* I bambini non dovrebbero essere rimandati indietro quando incombono su di loro dei pericoli, inclusi detenzione, reclutamento forzato, traffico o abuso.

* Stabilire canali sicuri e legali per i bambini in fuga da guerre e persecuzioni attraverso misure che comprendano la riunificazione familiare, così che questi bambini, in particolar modo quelli non accompagnati, non cadano vittime dei trafficanti.

Nell'immediato, la situazione disperata che si sta compiendo ai confini della Grecia e dell'ex repubblica jugoslava di Macedonia rimane inaccettabile per i bambini, che rappresentano la maggioranza di coloro che si trovano al confine di Idomeni, nel nord della Grecia.

I bambini hanno già sopportato troppo - fuggendo da conflitti e violenze e intraprendendo pericolose traversate via mare. È per loro un ulteriore, durissimo colpo dover trascorrere giorni e notti all'addiaccio, senza accesso ai servizi di base e senza sapere se potranno continuare il loro viaggio o se saranno costretti a tornare indietro.

In queste situazioni i bambini sono i soggetti a maggior rischio di cadere vittime di trafficanti. I loro diritti devono avere la priorità.

L’UNICEF è pronto a sostenere il Governo greco per trovare soluzioni immediate per i bambini migranti e rifugiati.

07/03/2016

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