Gaza, la missione umanitaria interrotta da uno scontro a fuoco
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Martedì scorso, il convoglio umanitario dell'UNICEF è stato colpito da proiettili mentre andava a consegnare aiuti salvavita nel nord di Gaza.
Il nostro staff, adesso, è al sicuro, ma le immense difficoltà nella consegna degli aiuti rendono quasi impossibile soddisfare i bisogni immediati dei bambini, che aumentano di minuto in minuto.
Nella videocronaca dal campo Tess Ingram, Portavoce dell’UNICEF, ha dichiarato:
“Oggi sto andando in una missione coordinata nel Nord di Gaza. "Missione coordinata" significa che abbiamo informato le parti in conflitto dove stiamo andando e in quale orario, così che le parti possano rispettare i loro obblighi secondo il diritto internazionale umanitario, quindi di garantirci l'incolumità.
Il piano di oggi prevede di andare in quattro posti. Stiamo andando all’ospedale Kamal Adwan, dove sappiamo che i bambini stanno morendo per malnutrizione. [...] Siamo arrivati al luogo in cui dobbiamo attendere, ma sfortunatamente c’è un problema con il camion che porta gli aiuti nutrizionali. Nel frattempo, c'è stata una sparatoria. La nostra macchina è stata colpita da alcuni proiettili.
Siamo dovuti tornare indietro. Ma il problema è che oggi non ce l’abbiamo fatta. Questi sono i ritardi che fermano l’implementazione dei nostri programmi, la consegna degli aiuti... il nostro lavoro. Ma non ci arrenderemo. Riproveremo”.