Giappone, un anno dopo: così abbiamo usato i fondi per l'emergenza

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11/03/2012

«11 marzo 2011. Non è esagerato affermare che le nostre vite, i nostri modi di vivere e di pensare sono stati completamente cambiati da quel giorno» scrive Ryoko Akamatsu, presidente del Comitato giapponese per l'UNICEF, presentando il rapporto UNICEF "One Year After - Toward a Child-Friendly Reconstruction"  ("Verso una ricostruzione dalla parte dei bambini"), edito a un anno dal sisma.

Ieri il mondo ha ricordato l'anniversario da quel tragico venerdì notte, quando un terremoto potentissimo originatosi 120 km. al largo colpì la costa nord-orientale dell'isola di Honshu, la più grande dell'arcipelago, innescando anche un maremoto che fra gli innumerevoli danni provocò anche il collasso dei reattori della centrale nucleare di Fukushima.

Il bilancio definitivo delle vittime parla di 19.300 tra morti e dispersi (corpi mai più ritrovati) nelle prefetture di Iwate, Fukushima e Miyagi.

Non appena filtrarono le prime notizie del sisma, l'UNICEF decise - per la prima volta in oltre mezzo secolo - di offrire assistenza umanitaria al Giappone. L'ultima volta era stata nel 1959, quando il tifone Ise Bay si era abbattuto sull'arcipelago con effetti disastrosi. Nei 15 anni precedenti, l'UNICEF aveva rifornito di latte in polvere le scuole giapponesi, che si riprendevano faticosamente dalla guerra. 
 
«Aiutando le popolazioni delle aree sconvolte dal terremoto abbiamo spesso percepito come gli esseri umani siano piccoli e impotenti di fronte alla natura» sottolinea la presidente dell'UNICEF giapponese. «A darci forza sono  stati i sorrisi dei bambini e degli adulti che aiutavamo e la passione delle persone impegnate nella ricostruzione.»


L'azione dell'UNICEF

La catastrofe dell'11 marzo 2011 diede il via a una campagna di solidarietà che non conobbe confini. Da tutto il mondo giunsero donazioni all'UNICEF, che diede al Comitato Nazionale giapponese [i Comitati Nazionali sono le strutture presenti nei Paesi industrializzati, incaricate di sensibilizzare e raccogliere fondi per i programmi dell'UNICEF nei Paesi in via di sviluppo] l'incarico di gestire i fondi per realizzare direttamente iniziative per l'infanzia locale.

In totale, l'UNICEF ha ricevuto al 31 gennaio 2012 donazioni per 36,4 milioni di euro, elargite da privati cittadini, Governi, aziende, scuole e associazioni.

Di questa somma, 29,3 milioni di euro (pari al 70,7% del totale) sono state donazioni raccolte in Giappone, mentre 10,7 milioni di euro (29,3% dei fondi complessivi) provenivano da donatori stranieri, inclusi coloro che hanno donato al Comitato Italiano per l'UNICEF.

L'UNICEF ha concentrato le proprie risorse nel settore scolastico (63%), con la ricostruzione o ristrutturazione di scuole e asili lesionati dal terremoto e dal maremoto, la campagna "Back To School" e una speciale campagna per il rilancio dell'educazione fisica nelle scuole. L'UNICEF ha anche raccolto decine di migliaia di libri donati da ogni parte del Giappone, per rifornire i centri per sfollati di piccole ma utilissime "biblioteche da campo".

Rilevanti (19,5% dei fondi) anche gli interventi sul versante della salute e della nutrizione infantile, tra cui spiccano le vaccinazioni, l'assistenza alle donne in gravidanza, la promozione dell'allattamento al seno e i pasti in alcune scuole e asili.

Una quota pari al 7% delle risorse disponibili è stata devoluta al sostegno psicologico per i bambini traumatizzati, con progetti spesso originali come le gite in bus per i bambini nella regione di Fukushima, il servizio di corrispondenza "Tegami", con oltre 2.000 lettere scambiate tra bambini sfollati e coetanei di altre parti del Paese e la creazione artigianale di decorazioni per gli enormi alberi di Natale installati in 36 località-simbolo del disastro.

Il rimanente 10,5% dei fondi è stato impiegato per la creazione di giardini per l'infanzia e altri spazi attrezzati, per il supporto tecnico e logistico alle operazioni di soccorso, per la gestione (pasti, tende, trasporti ecc.) dei numerosissimi volontari che hanno realizzato tutto questo, stando giorno per giorno a fianco dei bambini

Grazie all'UNICEF,
160.000 bambini sono stati vaccinati contro l'influenza
27.000 bambini e ragazzi hanno ricevuto controlli medici
15.200 bambini hanno ricevuto pasti scolastici
26.400 bambini sono tornati a scuola con libri e altri materiali didattici distribuiti dall'UNICEF
634 scuole e 73 asili sono stati restaurati e riforniti di suppellettili
45.000 bambini e adulti – in massima parte evacuati dalla zona intorno alla centrale nucleare di Fukushima - hanno beneficiato del progetto “Let’s Play!” per il gioco e lo sport all’aria aperta 

Copertina del rapporto UNICEF a un anno dal terremoto in Giappone
Documenti disponibili

Scarica il rapporto sull'uso dei fondi a un anno dall'emergenza in Giapponepdf / 5.09 Mb

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11/03/2012

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