Global Strike for Future: sui bambini il peso delle malattie provocate dai mutamenti climatici
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24 maggio 2019 – In occasione del secondo Global Strike for Future (la protesta sul clima che sta avendo luogo in queste ore con manifestazioni in tutto il mondo) l’UNICEF ricorda che i cambiamenti climatici hanno un impatto sproporzionato sui bambini e sui giovani: circa il 90% del peso delle malattie attribuibili al cambiamento climatico ricade sui bambini sotto i 5 anni.
I mutamenti climatici comportano un aumento dell’impatto delle calamità sui soggetti più vulnerabili. Circa 530 milioni di bambini vivono in aree con una frequenza di inondazioni estremamente alta.
Le inondazioni compromettono l'accesso all'acqua potabile e danneggiano le infrastrutture igienico-sanitarie, aumentando il rischio di diarrea e epidemie di malattie alle quali i bambini sono particolarmente vulnerabili.
Eventi meteorologici estremi, come una maggiore frequenza e intensità di siccità, inondazioni, ondate di calore e altre condizioni climatiche gravi, causano distruzione e contribuiscono alla crescente diffusione delle condizioni più letali per i bambini, come malnutrizione, malaria e diarrea.
Anche l’inquinamento atmosferico è strettamente legato ai cambiamenti climatici. Circa 300 milioni di bambini vivono in aree in cui l’inquinamento atmosferico è almeno 6 volte maggiore rispetto ai limiti fissati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e di conseguenza respirano aria tossica che espone a rischio la loro salute e il loro sviluppo cerebrale.
I cambiamenti climatici comportano inoltre un aumento dello stress idrico sui più vulnerabili. Circa 160 milioni di bambini vivono in aree ad alta o estremamente alta intensità di siccità, principalmente in Africa e Asia.
La siccità può portare a cattivi raccolti e al rincaro dei beni alimentari, che comporta insicurezza alimentare e deprivazione nutrizionale per i più poveri: effetti che a loro volta possono avere un impatto sull'intero arco della vita dei bambini.
Il tempo sta per scadere: le ultime ricerche indicano che abbiamo meno di 11 anni per attuare i cambiamenti indispensabili per evitare un impatto catastrofico dei cambiamenti climatici.
Questa è la prima volta nella storia che una generazione di bambini si trova a crescere in un mondo reso molto più pericoloso e incerto a causa dei cambiamenti climatici e della degradazione dell’ambiente.
Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per ridurre le emissioni e l’inquinamento.
Dobbiamo anche ridurre il rischio di calamità investendo nella preparazione alle emergenze e fare in modo che i servizi da cui dipendono i bambini siano resilienti ai cambiamenti climatici.
I bambini e i giovani sono gli attori principali del cambiamento: la loro partecipazione e il loro coinvolgimento sono elementi fondamentali per la risposta collettiva globale ai cambiamenti climatici.
Secondo un sondaggio condotto dall’UNICEF fra più di 5.000 bambini e adolescenti in oltre 60 paesi, circa l’80% di loro considera i cambiamenti climatici la problematica più urgente da affrontare in questa epoca.
Sempre più bambini e giovani nel mondo si stanno mobilitando. Anche i governi devono fare la loro parte.
L’UNICEF promuove numerose iniziative per rendere le scuole, i centri sanitari e i servizi idrici e igienico-sanitari – servizi fondamentali per il benessere dei bambini – resistenti agli shock climatici e ambientali.
Ad esempio:
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nell'Africa Subsahariana: stiamo aiutando molti Stati a migliorare e ammodernare la "catena del freddo" per i vaccini e a farla funzionare ad energia solare per migliorarne l’affidabilità e la sostenibilità, ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) e fornire i vaccini ai bambini nelle aree più remote
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In Kenya: abbiamo promosso soluzioni a energia sostenibile per la fornitura di servizi sociali di base, fra cui le pompe idrauliche a energia solare in comunità rurali esposte a siccità e inondazioni, pannelli fotovoltaici nelle scuole e frigoriferi a energia solare per la conservazione dei vaccini pediatrici