Grande soddisfazione per il Nobel a Malala e Kailash Satyarthi
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10 ottobre 2014 - L'UNICEF si congratula con Malala Yousafzai e Kailash Satyarthi, due tenaci difensori dei diritti dei bambini, per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2014. Il premio dimostra che i bambini rappresentano una grande forza per il cambiamento.
Questo meritato premio per due campioni coraggiosi dei diritti dei bambini arriva in un anno in cui la comunità internazionale celebra il 25° anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Questo premio sarà fonte di ispirazione per tutti i milioni di bambini sconosciuti e senza nome in tutto il mondo che ogni giorno combattono in silenzio per il diritto all'istruzione, il diritto ad essere ascoltati e ad essere protetti.
Il coraggio e la determinazione di Malala e Kailash rappresentano un urlo di protesta per i bambini di tutto il mondo.
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Malala Yousufzay, 17 anni, ha iniziato sin da giovanissima a impegnarsi nella tutela dei diritti delle bambine del Pakistan, con particolare attenzione all'accesso femminile all'istruzione.
Proprio a causa di questo suo impegno, esattamente due anni fa (9 ottobre 2012) era stata vittima di un attentato rivendicato dai Talebani riportandone ferite gravissime, alle quali era miracolosamente sopravvissuta.
Proprio a causa di questo suo impegno, esattamente due anni fa (9 ottobre 2012) era stata vittima di un attentato rivendicato dai Talebani riportandone ferite gravissime, alle quali era miracolosamente sopravvissuta.
A seguito dell'attentato Malala è rapidamente diventata un'icona dei diritti umani a livello globale, tanto che il suo compleanno (12 luglio) viene ormai celebrato in tutto il mondo con il nome di Malala Day.
Il 20 novembre 2013 Malala ha ricevuto il Premio Sakharov, importante riconoscimento del Parlamento Europeo.
Nello stesso anno la giovane attivista pakistana era entrata a far parte della rosa finale dei candidati al Nobel per la Pace, che quell'anno venne poi tributato all'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW). Un appuntamento, quello con il Nobel, che è stato soltanto rinviato di un anno.