Here4U, alle radici della resilienza. La valigia di Ismail

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07/04/2023

Ismail corre, scappa, attorno a lui è tutto buio. Ha paura che lo raggiungano e così lascia tutte le sue cose, accelera il passo, fino a cadere in una voragine nera profondaè lì che si sveglia, sudato e agitato.

Quella fuga, quella corsa, le sue cose abbandonate lì, sono ormai per Ismail un incubo ricorrente, tanto che il ragazzo si sente bloccato e quando ne parla per la prima volta, racconta questa sensazione dicendo:

“Sento che la rabbia si impossessa del mio cuore, il mio cuore diventa nero, i miei occhi diventano rossi, non riesco a fare più nulla”


Questa forte sensazione fisica, di mancato controllo anche sul suo corpo, lo assale fino a diventare un ver
o e proprio ostacolo.
 

Ismail ha compiuto da poco 18 anni, è originario dell’Africa subsahariana, ha affrontato un viaggio che lo ha portato in Italia, dove ha cominciato a ricostruirsi una vita: ha completato il percorso di studi, ha trovato un lavoro che gli piace, guadagnando la stima delle persone intorno a lui. 

Conclusi gli studi, ha trovato un lavoro che gli piace: eppure c'è qualcosa che non va

Dentro di sé Ismail percepisce questo malessere, che è ciò che lo spinge a rivolgersi alla medicina tradizionale, a cercare dei guaritori, a studiare le diagnosi e rimedi trovati in rete, fino ad affidarsi poi al servizio di supporto psicosociale della piattaforma U-Report On The Move, attivato dall’UNICEF per rispondere ai bisogni di adolescenti e giovani migranti e rifugiati in Italia, in collaborazione con le organizzazioni partner ARCI e APPRODI. 

“Ogni segnale, ogni espressione somatica, ci dice qualcosa – racconta Diego Manduri, psicologo e psicoterapeuta clinico a cui Ismail si rivolge – Lo stato di agitazione, l’impossibilità di mangiare o dormire, rivelano uno stato d’allerta costante che spinge a indagarne la cause” 

Chi è che insegue Ismail? Da cosa fugge? Cosa provoca la sua rabbia? È dall’interpretazione onirica e dalla sua simbologia che gli operatori ricostruiscono il percorso del ragazzo.  

Ismail era andato via da casa, ha dovuto lasciare tutto per affrontare il deserto, la Libia, attraversare il Mediterraneo alla ricerca di un posto sicuro, dove ricominciare. Gli eventi lo portano prima in Sicilia, regione che diventa la sua nuova casa, poi un nuovo trasferimento in un’altra regione, in un altro posto.

Ciò che colpiva tanto Ismail era quella sensazione che sentiva ogni volta che qualcuno, senza il suo consenso, decideva che doveva andare via e ricominciare tutto da capo, da zero, sollevando quella paura di perdere tutto quello che aveva raggiunto.

Diego Manduri, psicologo e psicoterapeuta clinico

La sfida: trasformare la paura in una risorsa.

Ricominciare da zero, ogni volta. E tutte le volte che Ismail si sentiva minacciato, tutte le volte che le certezze che costruiva con fatica cadevano per via di un trasferimento a cui non poteva opporsi, il ragazzo sentiva di nuovo dentro lui quella stessa rabbia. Da lì la costante delle sue notti era diventata la corsa in cui abbandonava i suoi bagagli, la fuga da chi lo inseguiva, il buco nero, la rabbia la costante delle sue giornate.

“Abbiamo ricostruito una mappa di risorse, ripercorrendo ciò che il ragazzo è stato capace di fare, ribaltando le sue paure e facendogli capire che quel che stava vivendo, quella nuova fase di transizione legata al passaggio all’autonomia, non toglieva nulla al suo percorso ma aggiungeva un tassello in più”
conclude Diego.

Ismail è uno dei ragazzi arrivati in Italia come minore straniero non accompagnato, tra le oltre 1500 persone che si sono rivolte e sono state prese in carico da Here4U. 

Oggi Ismail non ha più quegli incubi, ha imparato a conoscere e gestire la sua rabbia, sa che nelle sfide che la vita gli offre e nei passaggi che affronta giornalmente non perde nulla, se non quel che non gli è necessario, ma tutto resta lì, diventa parte del bagaglio che il ragazzo porta con sé. 

07/04/2023

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