Il filo della salvezza si spezza. Il taglio dei fondi mette a rischio milioni di bambini minacciando i progressi sulla malnutrizione

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22/10/2025

La malnutrizione uccide.

Un bambino affetto da malnutrizione acuta grave ha nove volte più probabilità di morire rispetto a un bambino ben nutrito. Ma le orribili conseguenze della malnutrizione non sono sempre immediate o visibili dal di fuori. Una dieta povera provoca danni devastanti anche all’interno: arresta la crescita dei bambini, compromette lo sviluppo cerebrale e li rende più vulnerabili alle malattie.

Negli ultimi decenni, il mondo ha fatto progressi incredibili nel ridurre la malnutrizione dei bambini in tutto il mondo. Dal 2000, il numero di bambini affetti da malnutrizione cronica con meno di 5 anni è diminuito di 55 milioni. E altri milioni di bambini affetti da malnutrizione acuta grave sono stati salvati. Ciò è stato possibile grazie ad un impegno condiviso e investimenti costanti.

Ma i massicci tagli ai finanziamenti per gli aiuti internazionali stanno avendo un impatto pesante e immediato per la sopravvivenza dei bambini, minando questi risultati. La portata e la velocità di questi tagli stanno distruggendo servizi essenziali e mettono a rischio milioni di vite. Solo nel settore nutrizione, l’UNICEF stima che almeno 14 milioni di bambini potrebbero veder interrotto l’accesso a servizi di supporto essenziali.

Ecco cosa significa questo per i bambini rohingya rifugiati o per quelli del Sudan e dello Yemen, e cosa potrebbe fare l'UNICEF con i giusti finanziamenti.

Yemen

Il taglio dei fondi significa che bambini come Sanad potrebbero non ricevere più l’aiuto necessario per guarire dalla malnutrizione acuta grave.

Quando a Sanad è stata diagnosticata la malnutrizione, aveva appena quattro mesi. Grazie alle cure amorevoli della sua famiglia e al supporto del centro terapeutico per la nutrizione sostenuto dall’UNICEF, Sanad è riuscita a riprendersi.

La malnutrizione acuta grave è la forma più visibile, rapida e letale di malnutrizione. I bambini che ne soffrono sono estremamente magri, con un sistema immunitario indebolito, e quindi più vulnerabili a ritardi nello sviluppo, malattie e persino alla morte.

Senza i fondi necessari, l’UNICEF non può nemmeno formare il personale sanitario volontario delle comunità, come Arzaq.

Volontari come Arzaq svolgono un ruolo cruciale: sensibilizzano sulla malnutrizione, promuovono le vaccinazioni e diffondono buone pratiche igieniche.

Il sostegno dei donatori ha salvato vite in Yemen, alleviato sofferenze e protetto i più vulnerabili. Ma il Paese continua ad affrontare crisi multiple che aggravano l’insicurezza alimentare. Oggi, più che mai, la solidarietà è fondamentale.

Cox Bazar, Bangladesh meridionale

Più di un milione di rifugiati Rohingya, di cui oltre 500 mila bambini, vivono nel più grande campo rifugiati del mondo. Qui, le famiglie stanno affrontando livelli di malnutrizione allarmanti.

I bisogni continuano ad aumentare e i fondi a diminuire, molte famiglie hanno raccontato all’UNICEF di essere terrorizzate da ciò che accadrà ai loro bambini se ci saranno ulteriori tagli alle razioni alimentari e se i servizi di trattamento nutrizionale verranno interrotti. 

I servizi nutrizionali attivi nel campo, rappresentano un sostegno fondamentale per bambini come Noor, indirizzata a una delle decine di strutture di nutrizione integrata supportate dall'UNICEF. Qui, i controlli periodici permettono di monitorare la salute e intervenire tempestivamente. 

Le famiglie Rohingya non possono ancora tornare a casa, ma non hanno alcuna possibilità di trovare un lavoro legale, per cui il supporto umanitario non è un optional: è essenziale per la loro sopravvivenza.

L’UNICEF è determinata a restare a Cox Bazar, ma senza i fondi adeguati i servizi fondamentali sono a rischio.

Taslima, volontaria della comunità Rohingya, visita Rashida, 25 anni, per fornire consulenza nutrizionale e valutare le condizioni di Noor, di soli otto mesi. Siamo nel campo profughi a Cox's Bazar, in Bangladesh

Sudan

Oltre due anni di conflitto hanno fatto impennare i tassi di malnutrizione. I cinque stati del Darfur, ad esempio, hanno registrato un aumento di quasi il 50% del numero di bambini in cura per malnutrizione acuta grave tra gennaio e maggio 2025 rispetto all'anno precedente.

Ma anche se i bisogni crescono, il lavoro dell’UNICEF in Sudan affronta problemi enormi, a causa del taglio dei finanziamenti. Alla fine di giugno 2025, il 62% dell’obiettivo di raccolta fondi per i bisogni umanitari non era stato soddisfatto, e i recenti tagli hanno costretto diversi partner importanti per l’UNICEF a ridimensionare il proprio lavoro.

I finanziamenti per il lavoro dell’UNICEF in Sudan sostengono una serie di servizi, dallo screening per la malnutrizione acuta grave dei bambini, agli interventi di prevenzione per le donne in gravidanza, con la somministrazione di integratori di acido ferro-folico per prevenire l’anemia materna, essenziale per le madri e per i bambini. 

Non mi fermerò fino a quando non vedrò zero bambini malnutriti.

Muzdalifa, membro del Gruppo di Supporto alle Madri supportato dall'UNICEF

I finanziamenti sono necessari anche per la formazione delle madri, come Muzdalifa, nello stato di Kassala, nei Gruppi di Supporto alle Madri. Con questa iniziativa, le mamme ricevono una formazione sulle corrette pratiche alimentari e sull'utilizzo di fonti di cibo prontamente disponibili, conoscenze che poi condividono con altri genitori della comunità.

La crisi dei finanziamenti arriva in un momento di bisogno senza precedenti per i bambini che continuano ad affrontare livelli record di sfollamento, nuovi e prolungati conflitti, epidemie e le conseguenze mortali del cambiamento climatico, che stanno minando il loro accesso a un'alimentazione adeguata.

L'importanza di investire in sanità e nutrizione. Le richieste dell'UNICEF

Con i finanziamenti adeguati, l’UNICEF è in grado di:

  • Fornire trattamenti salvavita, compreso l'approvvigionamento e la distribuzione di cibo terapeutico pronto all'uso.
  • Promuovere una buona pratica di nutrizione: a partire dalla promozione e il sostegno dell'allattamento e la consulenza nutrizionale per madri e caregiver.
  • Rafforzare i sistemi nutrizionali, inclusa la formazione degli operatori sanitari, l’approvvigionamento di strumenti di screening come il bracciale MUAC e il supporto all'assistenza sanitaria di base di routine per garantire la diagnosi precoce e il trattamento della malnutrizione.
  • Costruire sistemi resilienti per monitorare e anticipare potenziali emergenze nutrizionali, in modo da segnalare l’emergenza prima che sia troppo tardi.
  • Affrontare le cause profonde della malnutrizione, lavorando per migliorare l'accesso a cibo nutriente e acqua sicura e sostenere programmi di protezione sociale, come i trasferimenti di denaro, per aiutare le famiglie vulnerabili a permettersi cibo e altri beni di prima necessità.
  • Investire nell'accesso, compreso il rafforzamento delle catene di approvvigionamento, per garantire che le forniture e i servizi possano arrivare dove devono andare, anche ai bambini e alle famiglie più difficili da raggiungere.

 
L'UNICEF chiede quindi ai governi e ai donatori di dare priorità agli investimenti sui programmi sanitari e nutrizionali per i bambini e sollecita i paesi a stanziare maggiori fondi nei servizi sanitari nazionali.

Una buona nutrizione è il fondamento della sopravvivenza e dello sviluppo del bambino, con un impressionante ritorno sull'investimento. Una buona nutrizione significa famiglie, società e paesi più forti e, in definitiva, un mondo più stabile.

22/10/2025

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