In Medio Oriente e Nord Africa un bambino su cinque ha bisogno dell'assistenza umanitaria

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11/12/2016

11 dicembre 2016 – Secondo l’UNICEF, quasi un quinto dei bambini in Medio Oriente e Nord Africa ha bisogno di assistenza umanitaria immediata.

Nel corso degli ultimi 70 anni, i paesi in tutta la regione hanno fatto grandi progressi nella protezione dei diritti dei bambini, ma oggi, come sottolinea l'UNICEF nel giorno del suo 70° anniversario, violenti conflitti, povertà e migrazioni hanno creato condizioni disastrose per i bambini, spingendo quasi 29 milioni di bambini e bambine al limite, invertendo così decenni di costanti progressi.

Dopo anni di conflitto in Medio Oriente e Nord Africa i bambini sono sempre più sotto attacco e subiscono il peso maggiore della guerra in metà dei paesi della regione.

  • Si stima che 8,4 milioni di bambini siriani abbiano bisogno di assistenza immediata (riparo, cibo e acqua), rispetto ai 500.000 nel 2012. Quasi mezzo milione di bambini che vivono in zone assediate in Siria hanno ricevuto poco o nessun aiuto in quasi due anni.
  • Quasi 10 milioni di bambini in Yemen sono colpiti dal conflitto e vivono in condizioni critiche, di questi quasi 400.000 a rischio di malnutrizione acuta grave.
  • Un’estrema brutalità contro i bambini è diffusa in Iraq. Secondo i rapporti, sono stati registrati circa 400 violazioni dei diritti dell'infanzia da gennaio 2016. L'operazione militare in corso a Mosul ha spostato quasi 74.000 persone, quasi la metà dei quali bambini.
  • In Sudan, Libia e nello Stato di Palestina, il conflitto ha spinto milioni di bambini fuori dalle loro case e dalle scuole e ha negato loro l'accesso ai servizi di base.
  • Il Medio Oriente e il Nord Africa ospitano rifugiati la metà dei rifugiati e degli sfollati di tutto il mondo, ma rappresentano solo il 5% della popolazione mondiale.

«Guardare indietro sui 70 anni di lavoro dell'UNICEF per i bambini rappresenta un motivo di grande orgoglio, ogni paese della regione ha ratificato la Convenzione sui diritti dell’infanzia, meno bambini muoiono prima dei cinque anni, e i tassi di iscrizione scolastica sono migliorati», ha dichiarato Geert Cappelaere, Direttore regionale UNICEF per il Medio Oriente e Nord Africa.

«Ma i rischi di conflitto invertono questi risultati per i 157 milioni di bambini in tutta la regione, rendendo il nostro mandato per proteggerli più cruciale che mai, queste dati così tristi nel nostro 70° anniversario dovrebbe essere un campanello d'allarme urgente al mondo per lavorare maggiormente affinchè ogni bambino in tutto il Medio Oriente e in Nord Africa possa sopravvivere, crescere e raggiungere il pieno potenziale», ha detto Cappelaere.

«Questa non è una generazione perduta, l storia ci giudicherà: dobbiamo investire di più oggi nei bambini della regione».

L'UNICEF sta rispondendo ai bisogni immediati e a lungo termine dei bambini vulnerabili in tutta la regione attraverso la distribuzione di acqua pulita e servizi igienici, assistenza sanitaria di base, opportunità di apprendimento e di supporto psico-sociale.

· In Siria e nei paesi limitrofi che accolgono i rifugiati, l'UNICEF ha contribuito a vaccinare oltre 21 milioni di bambini contro la polio nel 2016.

· Quest'anno, oltre 82.000 bambini in Sudan hanno ricevuto un sostegno psico-sociale attraverso gli spazi a misura di bambino e visite a domicilio da parte di operatori sociali.

· Da gennaio, 4 milioni di bambini in Yemen hanno ricevuto cure nutrizionali con il sostegno dell'UNICEF. 

· Attraverso la campagna "No Lost Generation", l'UNICEF ha contribuito a fornire opportunità di apprendimento formali e informali per i rifugiati siriani in Egitto, Iraq, Giordania e Libano.


11/12/2016

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