Indonesia: arrivano in volo gli aiuti dell'UNICEF

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31/05/2006

 

Un bambino viene alimentato dal papà con latte in polvere nell'ospedale Penembahan Senopati di Bantul, un quartiere di Yogyakarta
Un bambino viene alimentato dal papà con latte in polvere nell'ospedale Penembahan Senopati di Bantul, un quartiere di Yogyakarta - ©UNICEF Indonesia/2006/J.Estey

Nonostante abbia rapidamente perso il beneficio dell'attenzione dei media, la situazione nelle aree dell'isola di Giava (Indonesia) colpite dal devastante terremoto del 27 maggio continua ad essere al centro degli aiuti dell'UNICEF e di altre organizzazioni umanitarie internazionali.
 
Come è noto, il sisma ha devastato la periferia meridionale di Yogyakarta, città di tre milioni di abitanti e sede del più grande complesso buddista del mondo, nella parte regione centrale dell'isola di Giava - l'isola più densamente popolata dell'intero pianeta.

Il bilancio delle vittime più aggiornato parla di circa 5.800 morti e 37.000 feriti (di cui due terzi gravi).
 
Almeno un terzo delle vittime sono bambini e ragazzi.

Si stima che i senzatetto siano superiori ai 200mila. In massima parte, morti e feriti sono stati registrati nel distretto di Bantul, situato tra la metropoli di Yogyakarta e la costa sud di Giava.  

Sono circa 146mila le abitazioni e gli edifici rasi al suolo o gravemente lesionati, mentre per molte altre occorreranno riparazioni rilevanti. Soltanto le scuole rase al suolo o gravemente lesionate sono più di un migliaio.

Il personale dell'UNICEF è giunto sulla scena del disastro sin dalle prime ore dopo la scossa, avvenuta poco prima dell'alba di sabato 27. Numerosi altri operatori umanitari dell'organizzazione sono stati immediatamente spostati sulla zona del sisma da altre aree dell'Indonesia.

Mentre prosegue la fase di stima rapida dei bisogni, indispensabile per stabilire le priorità di intervento e orientare al meglio gli aiuti umanitari in arrivo, i team dell'UNICEF stanno intensificando le operazioni di distribuzione di aiuti per i senzatetto.
 

Un ponte aereo umanitario per l'infanzia

 
Il secondo cargo con aiuti UNICEF, atterrato all'aeroporto di Solo, inizia ad essere scaricato
Aeroporto di Solo (Giava): un cargo UNICEF inizia ad essere scaricato - ©UNICEF Indonesia/2006/J.Estey

L'UNICEF sta inviando aiuti di emergenza per via aerea e via terra, con l'obiettivo di dare risposta alle necessità più urgenti dei bambini e delle loro famiglie.

Il primo cargo dell'UNICEF è atterrato nell'aeroporto di Solo (a un'ora e mezzo da Yogyakarta) già 48 ore dopo la prima scossa, con un carico di tende, contenitori per l'acqua, medicine e altri beni di primo soccorso.
 
Altri tre voli sono atterrati nelle 48 ore successive.

Camion carichi di centinaia di tende per famiglie sono partiti dal magazzino UNICEF di Medan, dove sono stoccate ingenti scorte di materiali affluiti durante le operazioni di soccorso per lo tsunami del dicembre 2004.

Le scorte inviate includono:

 
  • 300.000 l. d'acqua al giorno; costruzione di 113 impianti igienici e 59 punti idrici; inviate 46.200 taniche; 365t di sostanze di potabilizzazione; 12.000 kit per l'igiene familiare.
  • kit sanitari per la cura di 42.000 persone per 3 mesi, 216 confezioni di compresse per la potabilizzare l'acqua e 520 di sali per la reidratazione orale, 3.000 flaconi di micronutrienti.
  • 3 magazzini per gli aiuti; inviate 10 grandi tende e 100 familiari; 4.500 teli impermeabili per ripari d'emergenza, 1.300 kit con il necessario per cucinare; 1 gruppo elettrogeno;
  • 7 centri per l'infanzia per circa 600 bambini; registrati 125 bambini a rischio vittime del sisma e 3.366 sfollati per il vulcano Merapi: inviati 17 kit ricreativi e 10 igienici.
  • 84 tende-scuola e ordinatene altre 300, 15 kit scolastici per oltre 1.200 bambini, 200 lavagne. In programma l'invio di 1.000 tende-scuola per il ripristino delle attività scolastiche.
 

L'azione dell'UNICEF per i bambini colpiti dal terremoto

 
Decine di pazienti ricoverati sul pavimento di una sala dell'ospedale di Bantul nei giorni immediatamente successivi al terremoto
L'ospedale di Bantul, affollato all'inverosimile nei giorni successivi al terremoto - ©UNICEF Indonesia/2006/J.Estey

Le attività dell'UNICEF di invio di beni di primo soccorso sono coordinate dall'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) e realizzate in cooperazione con le Organizzazioni non governative indonesiane e internazionali come Save the Children e Oxfam.

L'UNICEF è agenzia leader per il coordinamento degli aiuti nel settore idrico-igienico e della protezione dell'infanzia.

L'approvvigionamento di acqua sicura è una delle massima priorità per i senzatetto. L'UNICEF sta conducendo, insieme alle autorità indonesiane, indagini sulla qualità dell'acqua nei pozzi e negli impianti idrici urbani: molti di essi si teme siano stati contaminati dalla rottura di condutture fognarie a causa dei ripetuti e violenti movimenti tellurici.

Oltre a installare cisterne nei punti di maggiore aggregazione, l'UNICEF sta disinfettando con cloro alcuni pozzi di cui la popolazione continua a servirsi. A breve inizierà anche l'installazione di latrine prefabbricate, per prevenire le sempre temute epidemie di colera.

Sul fronte della protezione dell'infanzia, si segnala l'apertura dei primi Centri UNICEF per la tutela dei bambini - grandi tende in cui i bambini possono giocare e trascorrere il tempo in serenità, nonché ricevere una prima assistenza da parte di team di psicologi formati dall'UNICEF. Il trauma causato da un terremoto è infatti uno dei più gravi e duraturi che possono colpire un bambino, e necessita di interventi specialistici e tempestivi.

Una buona notizia è l'assoluta mancanza di casi di sparizione o traffico di minori: l'UNICEF coopera con la Polizia locale per dispiegare nelle aree a rischio di traffico di minori 11 operatori specializzati.

La situazione sanitaria continua ad essere preoccupante: gli ospedali di Yogyakarta e dintorni sono affollati da una quantità di pazienti 4 o 5 volte superiore alle loro capacità, molti di essi sono ricoverati all'aperto o sui pavimenti delle corsie.
 
Il pericolo principale è rappresentato dalle infezioni ospedaliere, facilitate dalla promiscuità dei ricoveri. Inoltre, benché vi sia abbondanza di volontari locali, questi ultimi non sono preparati e necessitano di una rapida formazione.
 
L'UNICEF partecipa alle attività di coordinamento delle operazioni in ambito sanitario, sotto la leadership dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
 

 
 

Anche tu puoi aiutare i bambini colpiti dal terremoto 

Puoi aiutare i bambini di Giava con un versamento tramite:
- cc postale n. 745.000, intestato a UNICEF Italia, causale "Emergenza terremoto in Indonesia"
- cc bancario n. 000000505010, intestato a UNICEF Italia, Banca Popolare Etica, CIN M, ABI 05018, CAB 12100
- donazione presso la sede del Comitato UNICEF della tua città (qui trovi tutti gli indirizzi)
- con carta di credito, telefonando al Numero Verde UNICEF 800-745.000
 
Attenzione: i fondi raccolti in eccesso rispetto alle necessità dell'emergenza terremoto in Indonesia verranno impiegati dal Fondo dell'UNICEF per le emergenze dimenticate.

31/05/2006

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