Intervento di Catherine Russell, Direttrice Generale dell'UNICEF, alla Plenaria generale dei Leader della COP30
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"(…) I bambini di oggi vivono in un mondo più caldo e più inquinato di quello in cui siamo cresciuti noi. Questa crisi climatica è, in sostanza, una crisi dei diritti dei bambini. I bambini costituiscono un terzo della popolazione mondiale e la metà di tutte le persone che vivono in condizioni di estrema povertà. La metà dei bambini del mondo vive in paesi a rischio estremo di caos climatico. E poiché i bambini sono più piccoli e hanno sistemi meno sviluppati, sono molto più vulnerabili ai cambiamenti climatici rispetto agli adulti.
Il rischio per i bambini inizia ancora prima che facciano il loro primo respiro. Per ogni aumento di un grado Celsius della temperatura, le probabilità che una donna incinta abbia un parto prematuro o il rischio di morte in utero aumentano del 5%.
Una volta venuti al mondo, le minacce continuano. Durante le ondate di calore, il corpo dei bambini si riscalda più rapidamente e sudano eccessivamente, esponendoli a un rischio maggiore. Inoltre, respirano due volte più velocemente degli adulti, il che significa che inalano più aria inquinata.
Entro il 2050, si prevede che l'esposizione dei bambini alle ondate di calore aumenterà di otto volte. Già oggi, un bambino su cinque vive almeno il doppio dei giorni di caldo estremo ogni anno rispetto a quando i suoi nonni erano bambini. Gli eventi climatici stanno aumentando in frequenza e gravità. La scienza è chiara su ciò che deve essere fatto. Ciò che è meno chiaro è se saremo in grado di affrontare la sfida.
Il mondo agirà per proteggere i bambini?
Sappiamo cosa dobbiamo fare, ovvero ridurre urgentemente le emissioni. Una transizione energetica equa porterà enormi benefici ai bambini, riducendo l'inquinamento atmosferico, responsabile del 15% di tutti i decessi dei bambini sotto i cinque anni, e creando nuove opportunità per i giovani nell'economia verde.
Dobbiamo aumentare gli investimenti nell'adattamento e nella risposta alle perdite e ai danni, in particolare nei servizi di base da cui dipendono i bambini per sopravvivere e crescere: salute, istruzione, acqua e servizi igienico-sanitari, alimentazione e protezione sociale.
L'UNICEF accoglie con favore il crescente riconoscimento delle esigenze dei bambini nei piani nazionali e nel processo della COP. Oggi, il 70% dei Contributi Determinati a livello nazionale include impegni sensibili alle esigenze dei bambini e 70 Governi hanno firmato la Dichiarazione sui bambini, i giovani e l'azione per il clima. (…) I bambini hanno bisogno e meritano un pianeta più pulito e più sicuro. La domanda che tutti noi dobbiamo porci è: saremo all'altezza della sfida?”.
Intervento di Catherine Russell, Direttrice Generale dell'UNICEF, alla Plenaria generale dei Leader della COP30.