Israele, prime misure per alleviare le misure detentive per i minori palestinesi

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14/10/2013

Il 6 marzo 2013 l’UNICEF pubblicava il rapporto “Children in Israeli military detention” , che sottolineava le misure concrete necessarie per migliorare il trattamento dei minori palestinesi sotto custodia militare in Israele. Il rapporto affermava che vi fossero fondati sospetti di casi di maltrattamento durante gli arresti, i trasferimenti e gli interrogatori di minorenni detenuti in Cisgiordania

In risposta, il Ministro degli Affari Esteri israeliano ha dichiarato di voler valutare le conclusioni del rapporto e di essere disponibile a lavorare per dare seguito a queste raccomandazioni, collaborando con l’UNICEF.

Da allora l'UNICEF ha collaborato strettamente con l’ufficio del Procuratore Generale delle Forze Armate Israeliane, con la comunità diplomatica e con organizzazioni non governative internazionali, israeliane e palestinesi per fornire sostegno al processo di trasformazione delle raccomandazioni in azioni concrete.

 

Tempi di detenzione ridotti per i ragazzi più giovani


A 7 mesi dalla pubblicazione del rapporto, si registrano tuttora violazioni, come si evince dal primo rapporto di monitoraggio (Progress Report) sulla condizione dei minori palestinesi detenuti dalle autorità militari isreaeliane, appena reso noto dall’UNICEF. Tuttavia, le autorità israeliane stanno anche dando corpo a diverse iniziative per dare seguito alle raccomandazioni formulate dall’UNICEF a marzo scorso. 

A settembre 2013, Il Comando Centrale dell’IDF per la Cisgiordania ha accettato un test pilota in due aree della Cisgiordania, basato su un nuovo approccio: emettere ordini di convocazione per i minori ricercati, anziché procedere con arresti in casa nel cuore della notte, che sono traumatici per i bambini e per i loro fratelli. Consideriamo questo sviluppo fondamentale e in linea con uno dei documenti di raccomandazione più importanti, che afferma che “gli arresti di bambini  dovrebbero avvenire durante il giorno, anche in situazioni eccezionali e gravi”.

Ad aprile 2013 è entrato in vigore l’Ordine Militare n. 1711 di Israele, che per la prima volta riduce il periodo di detenzione di un minore palestinese prima di comparire di fronte a un giudice del tribunale militare. Il nuovo ordine riduce i tempi da 4 giorni a 24 ore per i bambini tra 12 e 13 anni e da 2 a 4 giorni per quelli di età compresa tra 14 e 15 anni. Non vi sono cambiamenti per i bambini tra 16 e 17 anni. 

Tali misure sono in linea con le raccomandazioni del rapporto, secondo le quali i bambini “in stato di detenzione, entro 24 ore dal loro arresto, dovrebbero avere accesso rapido ed efficace ad un controllo giurisdizionale indipendente sulla legalità del loro arresto e della loro detenzione”. In ogni caso, questi tempi possono essere estesi se vengono riscontrate “circostanze speciali“.

Il Pubblico Ministero Militare israeliano ha affermato che, a partire da giugno 2013, le udienze di custodia cautelare per i minori si sono svolte separatamente da quelle per gli adulti, come risultato di un accordo verbale tra pubblici ministeri e giudici.
 
L’UNICEF continuerà a collaborare con il Procuratore Generale delle Forze Armate Israeliane e  promuoverà tutte e 38 le raccomandazioni del Rapporto, per migliorare la protezione per i bambini in conformità agli standard internazionali. Tali raccomandazioni includono la proibizione, nei confronti di detenuti minorenni, di pratiche quali: bendatura degli occhi, detenzione dura, abuso fisico, denudazione  e perquisizione, isolamento.

Inoltre si raccomanda che, ad eccezione di circostanze estreme,  i bambini non devono essere arrestati di notte; un avvocato o un membro della famiglia deve essere presente durante gli interrogatori dei minorenni sospetti, con possibilità di effettuare video-registrazioni degli interrogatori.
Documenti disponibili

Rapporto UNICEF sulla detenzione militare di minori da parte di Israele (marzo 2013)pdf / 868 kb

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14/10/2013

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