L'educazione non si ferma in Sudan, grazie agli insegnanti eroi

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02/10/2025

Il 5 ottobre è la Giornata Mondiale degli Insegnanti, un giorno speciale per onorare i nostri eroi che accompagnano bambini e bambine nel loro viaggio verso la conoscenza. Figure appassionate, sono d’ispirazione alle nuove generazioni e formano i futuri insegnanti, dottori, avvocati, ingegneri, chef e molto altro…trasformando i sogni dei bambini in realtà.

In Sudan, l’inizio del conflitto ha portato alla chiusura delle scuole per oltre un anno, mettendo in pausa i sogni di milioni di bambini. Oggi hanno riaperto in almeno sei stati, per far sì che l’educazione non debba aspettare. 

Nello stato del Mar Rosso, le scuole hanno riaperto nell’agosto del 2024 dopo una lunga interruzione. La scuola elementare Salalab Eastern brulica di centinaia di bambini, alcuni in classe e altri che corrono e giocano nell'ampio cortile durante la pausa di metà mattina.

L’improvviso incremento di iscritti nelle scuole, dovuto agli sfollamenti di massa, ha provocato il sovraffollamento delle classi: dove prima si trovavano 50 studenti, oggi ce ne sono 100. Tuttavia, il numero degli insegnanti resta limitato, con appena 48 insegnanti e 20 volontari, la maggior parte dei quali sfollati, che lavorano senza sosta dalla mattina presto fino al tardo pomeriggio, dimostrando una resilienza e una dedizione impagabili per far sì che i bambini possano istruirsi.

L'istruzione è molto importante anche durante la guerra. Non dovrebbe essere interrotta mai, in nessun caso.

Najat, insegnante sfollata da Khartum

Nessuna classe è troppo grande per loro

Nella classe terza, i bambini sono appena rientrati dalla pausa, impazienti di iniziare la lezione di arabo della maestra Siham. Un banco di legno, originariamente pensato per due o tre alunni, ora ne ospita cinque. Per gestire questo incremento di iscritti, sono state aggiunti altri banchi. 

Siham viene accolta con entusiasmo dalla classe, composta da 86 ragazze, pronte ad imparare. Per assicurarsi di arrivare a tutte le studentesse, sistema i banchi affinché possa interagire con tutte, anche quelle in fondo all’aula. Utilizzando strumenti educativi basati sul gioco, incoraggia le bambine a ripetere in arabo, affinché possano impararlo insieme.

Siham divide la lezione in due parti: la prima è incentrata sul tema del giorno, la seconda permette un confronto uno ad uno con i bambini in modo da poter aiutare chi è in difficoltà. Un momento clou della lezione prevede un’attività tradizionale con tamburi e il canto per insegnare i tempi verbali in arabo in modo divertente.

Siham con una delle sue alunne, in una classe sovraffollata

La guerra in Sudan deve finire, i bambini devono tornare a scuola

Nella Giornata degli Insegnanti, Siham lancia un appello a tutti affinché si adoperino per la fine della guerra in Sudan, in modo che tutti i bambini possano tornare in classe e imparare.

“Più a lungo le scuole resteranno chiuse, più è probabile che i bambini cercheranno opportunità altrove. Alcuni di loro potrebbero cercare un lavoro per guadagnare qualcosa, molti potrebbero finire per strada, con il rischio di essere esposti a crimini e comportamenti negativi” sottolinea Siham.

Nonostante le numerose difficoltà, tra cui gli stipendi non pagati, Siham e molti dei suoi colleghi sono determinati a continuare il loro lavoro. Per lei, insegnare è una vocazione, e si sente in dovere verso i suoi studenti, mentre è rattristata che milioni di bambini restino ancora fuori dalla scuola a causa del conflitto in corso.

Sradicati ma non scoraggiati

La passione di Najat per l’insegnamento è iniziata durante l’infanzia. “Ho scelto di insegnare per amore della professione, ma anche per l’ammirazione che avevo per i miei insegnanti sin da bambina” ci spiega.

Il suo amore per i bambini ha alimentato la sua dedizione a questa vocazione per oltre tre decenni, con il suo ultimo incarico a Khartoum prima della guerra. Ora, da sfollata, continua a dedicarsi al suo lavoro come insegnante volontaria di inglese per l pima e la quinta elementare a Salalab.

“Mi piacciono i bambini, e io piaccio a loro” racconta con un sorriso.

Durante la sua lezioni di quinta elementare, spiega i corpi celesti utilizzando schede didattiche accuratamente disegnate. Uno ad uno, gli alunni scandiscono le parole, esercitandosi con le intonazioni mentre imparano. La sua lezione culmina in una coinvolgente sessione di gestualità, che consente agli alunni di apprendere i movimenti attraverso la pratica mentre la seguono da vicino.

Le classi sono molto affollate, così io provo ad essere vicina ai bambini

Najat, insegnante volontaria, impiega le strategie più innovative per assicurarsi che nessuno venga lasciato indietro

"Dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro e aprire le scuole ad ogni costo”

Ogni giorno Najat arriva a piedi a scuola, mettendo i suoi studenti al primo posto nonostante tutte le difficoltà delle famiglie sfollate. “Sto aiutando questi bambini. Invece di stare a casa, è meglio che io fornisca loro conoscenza” racconta.

A causa della guerra in Sudan ancora in corso, milioni di bambini non hanno accesso all'istruzione. Negli stati in cui le scuole hanno riaperto, la resilienza di insegnanti come Siham e Najat è fondamentale, garantendo che i bambini continuino a imparare nonostante il conflitto in corso. Eppure, ancora oggi, 17 milioni di bambini non hanno alcun accesso all'istruzione.

Per sostenere la riapertura delle scuole ed aiutare nell'apprendimento, l'UNICEF ha distribuito materiale scolastico, tra cui zaini, libri, materiale didattico, gessetti e uniformi ad alunni e insegnanti.

02/10/2025

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