L'UNICEF a sostegno dei bambini e adolescenti migranti e rifugiati - Rapporto 2020

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25/03/2021

Il 2020 ha posto nuove sfide alla protezione e inclusione di bambini e adolescenti migranti e rifugiati. La pandemia da COVID19 ha infatti esacerbato i rischi sanitari, aumentato le difficoltà nell’accesso ai servizi, l’esposizione al rischio di sfruttamento e violenza. Questo è il quadro descritto dal Rapporto annuale 2020 - Programma dell’UNICEF a sostegno dei bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia lanciato oggi.

Lo scorso anno sono sbarcati in Italia via mare oltre 34 mila migranti.
Di questi, il 5% erano minorenni accompagnati, il 14% arrivati soli, senza figure familiari di riferimento (circa 4.600). Un dato in aumento rispetto ai 1.600 arrivi di bambini e adolescenti soli registrati nell’anno precedente, e che si somma agli oltre 70 mila bambini e adolescenti non accompagnati già sbarcati nelle nostre coste dal 2014 al 2019. Secondo dati ufficiali, in totale, i minorenni non accompagnati presenti in Italia a fine 2020 erano circa 7.000, l’87% con un’età compresa tra i 16 e i 17 anni, principalmente provenienti dalla rotta balcanica, Nord Africa, e Asia.

Sebbene il contesto italiano disponga di un solido quadro normativo per la protezione di bambini e adolescenti, permangono lacune nel sistema d’accoglienza, come la disparità negli standard di accoglienza o dei servizi di supporto e nell’accesso a questi ultimi da parte dei minori non accompagnati o di altri gruppi vulnerabili e a rischio di esclusione. Stessa disomogeneità si riscontra nei percorsi di istruzione e formazione e nei processi di ascolto dei minorenni e giovani migranti e rifugiati. Infine, persiste il bisogno di una formazione specifica per gli operatori sociali a contatto con giovani in condizioni di vulnerabilità.

Per rispondere a queste sfide, nel 2020 l’UNICEF è intervenuta a fianco delle istituzioni raggiungendo oltre 6.000 minorenni e giovani migranti e rifugiati e circa 1500 operatori con interventi diretti:

  • 600 minorenni e giovani sono stati supportati con servizi di protezione tra cui il supporto psico-sociale, l’accesso a forme di affido familiare e il supporto legale individualizzato;
  • 400 hanno avuto accesso a servizi di prevenzione e risposta alla violenza di genere;
  • Circa 1.000 minorenni hanno avuto accesso a programmi di sviluppo delle competenze;


Tra le azioni online:

  • Oltre 1.500 operatori sono stati formati online sulla protezione dei minori e risposta alla violenza di genere;
  • Oltre 5600 giovani hanno espresso la propria voce tramite la piattaforma U-Report on the Move.
  • Oltre 40 mila i minorenni e giovani raggiunti con informative
Nel 2020

Migranti e rifugiati in Italia

34mila

migranti sbarcati in Italia via mare

7mila

minori non accompagnati

87%

hanno un’età compresa tra i 16 e i 17 anni

La risposta ai bisogni specifici legati alla pandemia

Nel 2020, oltre alle costanti sfide legate al bisogno di protezione e inclusione sociale, l’UNICEF ha risposto anche ai bisogni specifici legati alla pandemia da COVID-19 con un focus sui soggetti più vulnerabili, i minorenni e giovani al di fuori del sistema d’accoglienza garantendo la presenza di team mobili per screening medici e distribuzione di kit igienici, oltre che con la diffusione di informazioni salvavita sulle misure di prevenzione e contrasto alla diffusione della pandemia. Inoltre, il COVID-19 ha esacerbato i rischi di sfruttamento e violenza soprattutto nel caso di bambine, ragazze e donne.

L’UNICEF ha rafforzato quindi l’intervento a favore di questi gruppi e potenziato inoltre il processo d’ascolto e risposta durante l’emergenza per capire la percezione, le paure e i desideri di bambini e adolescenti.

Tra i risultati:

  • 400 migranti e rifugiati raggiunti con screening medici, pre-triage e attività di orientamento; oltre 2.800 con la distribuzione di materiale igienico;
  • 250 giovani sono stati raggiunti con percorsi formativi di e-learning;


Tra le azioni online:

  • Oltre 160 mila persone raggiunte con messaggi-chiave sul COVID-19 adattati alle esigenze linguistiche, culturali, di età e di genere; 95.000 persone hanno ricevuto informazioni sui rischi specifici connessi alla violenza di genere durante la pandemia;
  • Oltre 2.000 adolescenti, inclusi migranti e rifugiati, sono stati ascoltati durante il lockdown sulle loro prospettive per il futuro post Covid-19. 7 mln di utenti sono stati raggiunti attraverso una campagna di comunicazione nata per dare voce ai bisogni individuati e promuovere messaggi positivi contro la discriminazione e la xenofobia, per un futuro più equo e solidale.

La protezione dei minorenni vulnerabili, tra cui migranti e rifugiati, deve restare una priorità dell’agenda politica– afferma Anna Riatti, Responsabile del programma di risposta dell’UNICEF a favore dei bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia – La pandemia continua a porre importanti sfide e oggi più che mai è necessario rafforzare i meccanismi di ascolto, protezione e contrasto alla violenza, l’inclusione socio-economica, raggiungere i minori fuori dal sistema d’accoglienza, e identificare vie d’accesso sicure per ragazze e ragazzi che lasciano i loro Paesi d’origine”. 

I risultati raggiunti lo scorso anno dall’UNICEF mostrano la grande capacità di risposta dell’Organizzazione nel suo complesso anche nei confronti di una grave situazione sanitaria che ha cambiato e sta cambiando le vite di tutti. L’UNICEF continuerà a lavorare mettendo in primo piano i bambini e gli adolescenti, con l’obiettivo di realizzare il superiore interesse del bambino riconosciuto dalla Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030”, ha dichiarato Carmela Pace, Presidente del Comitato Italiano per l’UNICEF.

Nel 2020, oltre ai partners istituzionali a livello nazionale e locale, e alle altre Agenzie delle Nazioni Unite, l’UNICEF ha collaborato con diversi partners della società civile tra i quali: ARCI, ARCIRAGAZZI, Centro PENC, Coordinamento nazionale Comunità d’accoglienza (CNCA), INTERSOS, Istituto Tecnologie didattiche del CNR, Junior Achievement Italia, Médecins du Monde, Refugees Welcome, Save the Children Italia, Women’s Refugee Commission e YOUNICEF. Tra i partner del settore privato invece Freeda, Mygrants, ScuolaZoo e Tree.

Per il 2021 l’UNICEF continuerà a garantire il supporto a oltre 6000 bambini e adolescenti con gli interventi di protezione, inclusione e partecipazione, e la formazione di oltre 2000 operatori, continuerà inoltre l’azione online di informazione e sensibilizzazione. L’UNICEF continuerà anche a garantire la diffusione di informative salvavita e la condivisione di informazioni e servizi utili per rispondere alle esigenze di protezione contro i rischi della pandemia.

Per aggiornamenti sul programma di risposta unicef/minori migranti-rifugiati

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Rapporto 2020 - Programma a sostegno dei bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati in Italiapdf / 2.91 Mb

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