L'UNICEF lancia nuovo appello sull’intervento umanitario 2026 per aiutare 73 milioni di bambini in 133 paesi

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10/12/2025

Il moltiplicarsi dei conflitti, l'aumento della fame, i tagli ai finanziamenti globali e il collasso dei servizi di base stanno portando le esigenze umanitarie dei bambini a livelli estremi in tutto il mondo. Con il lancio oggi dell'appello dell'UNICEF sull’intervento umanitario 2026 (Humanitarian Action for Children 2026 - HAC), sono necessari con urgenza 7,66 miliardi di dollari per fornire assistenza salvavita a 73 milioni di bambini - tra cui 37 milioni di bambine e oltre 9 milioni di bambini con disabilità - in 133 paesi e territori nel prossimo anno.

In ogni regione, i bambini coinvolti in situazioni di emergenza si trovano ad affrontare crisi sovrapposte che stanno crescendo in termini di portata e complessità.

L'escalation dei conflitti sta causando sfollamenti di massa ed esponendo i bambini a gravi violazioni ai livelli più alti mai registrati. Gli attacchi a scuole e ospedali continuano senza sosta, mentre i casi accertati di stupro e altre forme di violenza sessuale contro i bambini sono in forte aumento. In molte crisi, i bambini e gli operatori umanitari che cercano di raggiungerli sono deliberatamente presi di mira.

In tutto il mondo, i bambini coinvolti in conflitti, disastri, sfollamenti e turbolenze economiche continuano ad affrontare sfide straordinarie”, ha affermato Catherine Russell, Direttrice generale dell'UNICEF. “Le loro vite sono plasmate da forze che vanno ben oltre il loro controllo: violenza, minaccia di carestia, intensificazione degli shock climatici e collasso diffuso dei servizi essenziali”.

Tagli globali minacciano nutrizione, istruzione e protezione infantile

Nel 2025 il contesto globale dei finanziamenti umanitari ha subito un drastico deterioramento. I tagli annunciati e previsti dai Governi donatori stanno già limitando la capacità dell'UNICEF di raggiungere milioni di bambini in grave difficoltà. I gravi ammanchi registrati nel 2024 e nel 2025 stanno costringendo l'UNICEF a compiere scelte impossibili. Solo per quanto riguarda i programmi nutrizionali dell'UNICEF, un deficit di finanziamento del 72% nel 2025 ha costretto a tagli in 20 paesi prioritari, riducendo gli obiettivi previsti da oltre 42 milioni a oltre 27 milioni di donne e bambini. Nel campo dell'istruzione, un deficit di 745 milioni di dollari ha lasciato milioni di bambini in più a rischio di perdere l'accesso all'istruzione, alla protezione e alla stabilità. Per quanto riguarda la protezione dell'infanzia, l'aumento delle violazioni coincide con la diminuzione delle risorse, minacciando i programmi a favore delle vittime di violenza sessuale, dei bambini reclutati o utilizzati da gruppi armati e di coloro che necessitano di urgente sostegno psicologico e psicosociale.

La grave carenza di fondi sta mettendo a dura prova i programmi salvavita dell'UNICEF”, ha affermato Russell. “In tutte le nostre operazioni, i team in prima linea sono costretti a prendere decisioni impossibili: concentrare le scorte e i servizi limitati sui bambini di alcune zone piuttosto che di altre, ridurre la frequenza dei servizi che i bambini ricevono o ridimensionare gli interventi da cui dipende la sopravvivenza dei bambini”.

Allo stesso tempo, l'accesso umanitario è limitato a livelli mai visti negli ultimi anni. In molte emergenze, l'UNICEF e i suoi partner non riescono a raggiungere i bambini intrappolati dietro fronti in continuo spostamento, rendendo essenziale una diplomazia umanitaria continua per garantire l'accesso e proteggere i bambini dall'escalation delle violazioni.

Nel 2026 oltre 200 milioni di bambini a rischio

L'UNICEF avverte che nel 2026 oltre 200 milioni di bambini avranno bisogno di assistenza umanitaria. Molti vivono in situazioni di crisi prolungate, che espongono intere generazioni al rischio di malnutrizione, istruzione negata, esposizione al rischio di epidemie e privazione di sicurezza e stabilità.

Nonostante queste sfide, l'UNICEF sta adattando la sua azione umanitaria per operare in modo efficace in un contesto umanitario in evoluzione, pur rimanendo saldamente ancorato ai diritti dei bambini e agli Impegni fondamentali per l'infanzia nell'azione umanitaria, che guidano la risposta dell'UNICEF. Ciò include:

  • dare priorità agli interventi salvavita con il maggiore impatto.
  • rafforzare i partenariati con i Governi e gli attori locali.
  • investire nella preparazione, nell'analisi dei rischi e nell'azione preventiva.
  • rafforzare la resilienza dei sistemi nazionali e potenziare la diplomazia umanitaria.


L'attuale crisi globale dei finanziamenti non riflette un calo dei bisogni umanitari, ma piuttosto un crescente divario tra l'entità delle sofferenze e le risorse disponibili”, ha affermato Russell. “Mentre l'UNICEF sta lavorando per adattarsi a questa nuova realtà, i bambini stanno già pagando il prezzo della riduzione dei budget umanitari”.

L'UNICEF esorta i Governi nazionali, i donatori del settore pubblico e i partner del settore privato ad aumentare gli investimenti a favore dei bambini, dando priorità a finanziamenti flessibili e pluriennali; a sostenere le risposte guidate a livello locale e i sistemi nazionali; a difendere i principi umanitari e la centralità della protezione; e a rimuovere gli ostacoli che impediscono l'accesso umanitario.

Documenti disponibili

Rapporto sull'intervento umanitario dell’UNICEF per il 2026_10/12/2025pdf / 20.39 Mb

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10/12/2025

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