L'UNICEF sul problema dell'accesso dei bambini ai contenuti violenti online

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07/05/2025

I contenuti pornografici possono avere un profondo impatto sul benessere e sulla sicurezza dei bambini, e siamo profondamente allarmati dall'enorme quantità di pornografia disponibile online, compresi contenuti sempre più espliciti ed estremi facilmente accessibili ai bambini.

Sebbene l'accesso dei bambini alla pornografia nei media non digitali sia stato efficacemente limitato in molti paesi, gli sforzi per fare lo stesso negli ambienti digitali non sono stati efficaci. Sappiamo inoltre che quando i bambini vedono pornografia che ritrae atti di violenza e abuso, possono arrivare a considerare tali comportamenti come normali e accettabili.

La violenza - in particolare contro le donne e le ragazze - è un problema storico e sistemico. Oggi, tuttavia, le tecnologie digitali stanno esacerbando e creando nuove forme di violenza.

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, stiamo osservando alcune indicazioni di un legame tra i bambini che consumano contenuti sessuali violenti e che perpetrano o sono a rischio di violenza sessuale. Una recente metanalisi su 16.200 bambini ha rilevato che i bambini esposti a contenuti sessuali violenti avevano una probabilità 2,5 volte maggiore di mettere in atto comportamenti sessuali problematici.

Gli sforzi per regolamentare i contenuti e limitare l'accesso dei bambini ai contenuti pornografici non hanno tenuto il passo con i cambiamenti tecnologici che hanno profondamente modificato il panorama del consumo e del rischio di danni per i bambini.

Regolamentare i contenuti e limitare l'accesso

Tutte le parti interessate, compresi i Governi, devono lavorare con urgenza per contrastare le norme sociali e culturali dannose che permettono la violenza contro le ragazze e i ragazzi online e offline. Ciò include la perpetuazione di tali norme attraverso contenuti violenti. Il cambiamento di questi modelli deve iniziare fin dall'infanzia, con interventi che si evolvano con i bambini man mano che crescono.

L'UNICEF chiede l'applicazione di quadri legislativi e normativi che proteggano i bambini dalla violenza e dallo sfruttamento facilitati dalla tecnologia; l'offerta di un'educazione che insegni l'alfabetizzazione digitale e la sicurezza online, e che promuova la fiducia e le relazioni sane e sicure; un maggiore accesso a programmi di sostegno alla genitorialità positiva e ai caregiver durante la prima infanzia fino all'adolescenza; un sostegno specializzato ai bambini che mostrano comportamenti dannosi.

Providers di servizi digitali, stakeholders interessati a internet e alla tecnologia devono garantire tutele adeguate all'età, gestione del rischio, funzionalità per gli utenti e strumenti di segnalazione della sicurezza online che consentano ai genitori di fornire il sostegno necessario e ai bambini di navigare negli spazi digitali in modo sicuro.

Esiste una relazione complessa tra le esperienze online e il comportamento dei bambini. Ma una cosa è chiara: il cambiamento di stereotipi radicati e dannosi - online e offline - deve essere al centro di questi sforzi.


Dichiarazione di Regina De Dominicis, Direttrice regionale dell'UNICEF per l'Europa e l'Asia centrale

Documenti disponibili

Adolescence in Europe: The complex relationship between harmful online content and children’s experiences of violencepdf / 742 kb

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07/05/2025

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