La scuola resta aperta. Nonostante la guerra, in Ucraina i ragazzi possono tornare a frequentare le lezioni e ricevere il supporto emotivo di cui hanno bisogno

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22/05/2025

“Lo stress psicologico è tanto” racconta Nataliia, Preside di un liceo nella città meridionale di Odessa. “I bambini spesso perdono le lezioni dopo una notte di raid aerei, semplicemente non riescono a seguire”. 

Nel pieno della guerra in Ucraina, tante scuole hanno dovuto concentrarsi non solo sui programmi di istruzione ma anche su come proteggere le vite e il benessere dei ragazzi.

In un liceo di Odessa, che ospita più di mille alunni, ogni giorno inizia con i controlli di sicurezza. La scuola è stata già danneggiata due volte durante gli attacchi, una volta nel febbraio 2022 e l’altra nel 2025. L’attacco è avvenuto di notte, quando era vuota. A seguito dei recenti attacchi, l’UNICEF e l’Associazione per l’Innovazione e l’Educazione Digitale hanno iniziato a sostituire le finestre danneggiate nelle scuole di Odessa, Izamil e Voznesensk. Gli specialisti applicano una speciale pellicola infrangibile sul vetro, per renderlo più sicuro.

Durante l’ultimo incidente, è stata proprio questa pellicola a impedire che i frammenti di vetro volassero attraverso l’aula.

Viviamo tutti in questo quartiere, quindi abbiamo saputo subito dell’attacco. Come preside, rimanendo a scuola anche quando le lezioni sono online, è stato molto difficile per me. Questo posto è la mia vita. Ho studiato e mi sono diplomata qui.

Nataliia, preside del liceo di Odessa

La costruzione dei rifugi ha permesso di riaprire le scuole

A causa della guerra, le scuole sono state riaperte per le lezioni in presenza solo nell’estate del 2023, a seguito della costruzione dei rifugi. Ora gli studenti frequentano le lezioni quattro giorni a settimana, con un solo giorno di didattica a distanza. 

Il liceo ha un protocollo preciso in caso di allarme antiaereo. Ci vogliono solo quattro minuti per evacuare tutti gli studenti, gli insegnanti e lo staff verso il rifugio. Pe ragioni di sicurezza, nessuna lezione si svolge al quarto piano, perché è troppo vicino al tetto. Gli studenti non possono spostarsi tra una classe e l’altra ma devono restare in un’unica stanza, e ogni classe ha un percorso di evacuazione ben definito per arrivare al rifugio. 

I ragazzi conoscono tutte le vie di evacuazione e le percorrono regolarmente. Dato che studiano in una sola classe, conoscono già qual è il loro percorso.

Nataliaa

Il rifugio della scuola, progettato per ospitare 590 persone, ha permesso al liceo di realizzare un modello di apprendimento misto.

L’UNICEF ha fornito alle scuole dei “kit da rifugio” per cui anche nei sotterranei i ragazzi hanno sedie, prolunghe, estintori e kit di pronto soccorso, oltre a generatori e powerbank per fornire elettricità durante i blackout. In tutta la regione di Odessa, sono stati distribuiti kit da rifugio in 86 scuole, con l’obiettivo di assicurare ai ragazzi una continuità educativa e un ambiente più sicuro dove imparare.

Iryna: nonostante il dolore, sono vicina ai miei studenti

Iryna, insegnante di letteratura e tutor di classe, è diventata una fonte vitale di supporto emotivo per i suoi studenti.

“Sono diventati più ansiosi, incapaci di concentrarsi. A volte arrivano in classe e per poco non si addormentano. E li capisco: se hanno passato la notte svegli, nei rifugi sotterranei, arrivano a scuola ma non assimilano nulla. Riescono a malapena a tenersi in piedi”.

Nonostante il dolore a seguito della morte dei suoi genitori e della tragica perdita di alcuni studenti, Iryna trova la forza di restare un pilastro di sostegno per i suoi studenti. “Li saluto sempre con “mio raggio di sole! Buongiorno. Senza fretta”. - Se c'è un allarme, aspettiamo il via libera e poi ci dirigiamo verso la scuola. Aspetto tutti, così posso abbracciarli".

Questo stress continuo interferisce non solo con la scuola ma con la vita in generale. Ci stiamo passando tutti. Credo che ne usciremo più forti. Ogni classe ha la sua posizione all’interno dei rifugi, così dobbiamo solo sederci rapidamente senza entrare nel panico.

Taisiia, una delle studentesse di Iryna, è grata di ricevere supporto emotivo e aiuto nello studio da parte della prof

Nonostante tutto, la scuola c'è

Nonostante tutti i problemi, le lezioni nei licei di Odessa continuano. Presto la scuola si preparerà per il nuovo anno scolastico.

“Il primo anno in cui gli studenti sono tornati in presenza è stato estremamente difficile” racconta Nataliia. “Avevano dimenticato come comunicare gli uni con altri e avevano perso le competenze sociali minime. Eravamo tornati alle lezioni in presenza solo da sei mesi dopo il COVID, poi è iniziata la guerra. Il primo anno è stato difficile sia per gli studenti che per gli insegnanti. Ora siamo secondo anno di didattica mista e le cose iniziano finalmente a funzionare”.

L'UNICEF continua a supportare le scuole in tutta l'Ucraina fornendo attrezzature fondamentali, anche per i rifugi, e contribuendo a creare un ambiente di apprendimento sicuro per i bambini.  L'assistenza nella regione di Odessa è resa possibile grazie alla partnership con il Governo spagnolo.

Se vuoi saperne di più sul lavoro di UNICEF in Ucraina, visita la sezione dedicata.

22/05/2025

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