Le ''mamme canguro'' che salvano i loro neonati

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03/01/2013

Awintirim Atubisa ha trascorso i primi due mesi della sua vita abbracciato al petto della mamma, in un marsupio fatto con un tessuto, proprio come un cucciolo di canguro.

Quando è nato, prematuro di 6 mesi, pesava appena 1,3 kg ed era a rischio di contrarre infezioni in ambito ospedaliero e gravi malattie dell'apparato respiratorio. Awintirim però è sopravvissuto, grazie al programma "Mamme canguro", promosso dall'UNICEF.

Il programma prevede che le mamme di bambini prematuri comprendano l'importanza di avvolgere i loro figli in "marsupi" e di tenerli stretti al loro petto. Stando raggomitolati contro la pelle della mamma, la temperatura dei neonati si stabilizza, la frequenza cardiaca diventa regolare e il respiro si fa più facile.

Qui in Ghana il programma delle "mamme canguro" si è rivelato di particolare successo nelle regioni dell'Upper East e del Centro, dove i bambini che un tempo sarebbero morti per l'assenza di costosi incubatori, oggi possono sopravvivere. 

La mamma di Awintirim, Lydia Atubisa, conferma che il contatto pelle a pelle ha contribuito anche a calmare il suo bambino.

«Quando restava da solo, cominciava subito a piangere e a tremare. Ora si calma non appena lo stringo a me. Il calore del mio corpo lo fa sentire come se fosse ancora nell'utero.»
 

Il calore materno, incubatrice naturale

Una mamma-canguro con il suo piccolo nato prematuro in un ospedale di Mangochi, in Malawi - ©UNICEF Malawi/2009-0050/G.Pirozzi

Un'ostetrica assiste una "mamma-canguro" insieme al suo bambino, nato prematuro nel reparto maternità dell'ospedale distrettuale di Mangochi, Malawi - ©UNICEF Malawi/2009-0050/G.Pirozzi

Margaret Kugre, l'infermiera incaricata di applicare il programma presso l'Ospedale regionale dell'Upper East, afferma che questa pratica salva numerose vite fra i bambini della regione, dove le incubatrici sono scarse e poco affidabili.
Prima dell'introduzione del programma, nel 2008, la stessa incubatrice doveva essere condivisa, a turno, da 4 neonati, e spesso era inutilizzabile per lunghi mesi a causa di problemi tecnici.

Un altro elemento chiave del programma è l'allattamento al seno. Ai neonati non viene somministrato alcun alimento che non sia il latte materno, per i primi 6 mesi di vita. Questa forma di nutrizione previene le malattie veicolate dall'acqua contaminata o dai surrogati del latte materno.

Il programma incoraggia madre e bambino a tornare prima possibile a casa, per ridurre il rischio di contrarre infezioni nell'ambiente ospedaliero. Lydia e Awintirim sono restati in ospedale per un mese dopo il parto, ma non appena le condizioni di salute del piccolo si sono stabilizzate ed egli ha iniziato a prendere peso (e appena Lydia ha imparato a fare e disfare con sicurezza il marsupio) sono tornati nella loro cittadina, Sandema.

Adesso devono tornare all'ospedale soltanto per il controllo mensile del peso. Sei settimane dopo la nascita, il piccolo pesava già quasi 2 kg.
 

I benefici sociali delle "mamme canguro"

Nel primo semestre del 2011, sono stati 99 i bambini nati prematuramente nell'area municipale di Bolgatanga, nella regione dell'Upper East. Tutti sono stati inseriti nel programma delle "mamme canguro" e tutti sono sopravvissuti.

Lydia è fiduciosa che suo figlio crescera forte e sano e nutre grandi sogni riguardo il suo futuro: «Vorrei che diventasse medico, così da poter salvare le vite degli altri, come il dottore che ha salvato la sua!»

Il programma delle "mamme canguro" si è rapidamente inserito nella cultura ghanese. Margaret Kugre ci spiega che le mamme sono felici di portare i loro neonati sul petto, ma le infermiere coinvolgono anche mariti e suocere. «In Africa si usa portare i bambini preferibilmente sul dorso, non sul petto» ci spiega. «Dobbiamo convincere gli altri membri della famiglia che non c'è nulla di strano se la mamma usa il marsupio sul petto. Nel reparto, facciamo provare il marsupio anche alla suocera, così si rende conto della sensazione che si ha ad avere il neonato addosso.»

Derek Bonsu, direttore sanitario dell'Ospedale Saltpond, nella regione Centrale, sottolinea come il programma delle "mamme canguro" rafforzi anche la condizione sociale delle donne. «In questo modo, le mamme acquistano un ruolo attivo nel salvare le vite dei propri bambini. E nessuno più di una madre preoccupata è in grado di monitorare un neonato in difficoltà».
 

Un successo indiscutibile

Da quando è stato introdotto nella regione Centrale del Ghana, nel 2008, il programma ha salvato centinaia di vite, mentre prima di allora i parti prematuri si concludevano spesso con la perdita del neonato.

«Ci troviamo nel mezzo di un'area con gravi problemi sociali ed economici. Analfabetismo e miseria sono molto diffusi, così come malnutrizione, pratiche tradizionali nocive e precoce iniziazione all'attività sessuale... Le donne soffrono di anemia, malaria, parassitosi e infezioni, tutte condizioni che rendono pericolose la gravidanza e il parto, e minacciano la salute del neonato. 

Molti bambini nascono pre-termine o sottopeso. In linea di principio, questo non dovrebbe avere effetti letali, ma in mancanza di incubatrici funzionanti i decessi in età perinatale erano davvero frequenti»

Il successo del programma è indubbio. Prima del giugno 2008, 9 dei 16 bambini nati sottopeso nell'ospedale erano deceduti. Dopo l'introduzione del programma, tutti e 12 i neonati sottopeso sono sopravvissuti!

03/01/2013

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