Le scuole dello Yemen vittime della guerra

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23/07/2015

24 luglio 2015- Il conflitto in corso nello Yemen sta avendo un impatto devastante sul sistema scolastico del paese - e sulle possibilità di milioni di bambini di accedere all'apprendimento.

Mesi di continui bombardamenti e di combattimenti in strada hanno costretto più di 3.600 scuole a chiudere. Almeno 248 scuole sono state direttamente danneggiate; altre 270 stanno ospitando sfollati e 68 sono occupate da gruppi armati. 

Per fare  in modo che i bambini non perdano completamente la loro istruzione, l'UNICEF sta sostenendo lezioni di recupero per oltre 200.000 alunni – che rappresentano solo una parte degli 1,8 milioni di bambini la cui frequenza scolastica è stata interrotta per almeno due mesi.

Le lezioni di recupero per gli alunni dei gradi 9 e 12, che devono sostenere gli esami nazionali, dovrebbero iniziare a metà agosto per consentire loro di conseguire il diploma scolastico previsto per la chiusura del ciclo delle elementari e per quello della scuola secondaria. 
            
«Dare ai bambini dello Yemen una formazione è di fondamentale importanza per il loro futuro e per quello delle loro famiglie e comunità» spiega Julien Harneis, Rappresentante UNICEF in Yemen. «Stiamo facendo tutto il possibile perché i bambini tornino in aula, in modo che non vanifichino la loro istruzione. Esortiamo le parti in conflitto a rispettare la sicurezza delle scuole, in modo da dare ai bambini la possibilità di studiare».

Il Ministero yemenita dell'Istruzione sta cercando di mobilitare gli insegnanti necessari, molti dei quali sono fuggiti a seguito delle violenze. Se le scuole sono danneggiate, o sono state utilizzate da sfollati o gruppi armati, saranno realizzati spazi di apprendimento temporanei, come le "scuole in tenda".

Dall'inizio del conflitto, l'UNICEF sta lavorando con le organizzazioni partner per facilitare l'integrazione degli alunni le cui famiglie sono state sfollate, per far sì che possano sostenere esami in tutte le scuole dove la situazione della sicurezza lo permetta.

L'UNICEF sta anche distribuendo materiali indispensabili per alunni e insegnanti, fra cui quaderni, matite e zainetti. Il reddito di molte famiglie è stato duramente colpito dal conflitto, molti mercati sono stati distrutti o sono chiusi, il che rende difficile per gli studenti avere i materiali di cui hanno bisogno.

L’apertura del prossimo anno scolastico è prevista per il 5 settembre, ma molto dipenderà dalla situazione della sicurezza. 

«Ho visto i bambini cercare di scrivere per terra perché vogliono imparare tanto» riferisce Jameelah Sailan, responsabile dei docenti della scuola femminile "Arwa" a Sa'ada  «Molti genitori ci riferiscono di essere preoccupati che i loro figli debbano abbandonare gli studi. Sperano solo che la guerra finisca e che la vita possa tornare alla normalità, e che questi bambini possano riprendere ad andare a scuola e a costruire il miglior futuro possibile».

Già prima che il conflitto rieplodesse, il tasso netto di iscrizione scolastica nello Yemen era del 79%, con 2 milioni di bambini in età scolare che non frequentavano la scuola a causa di povertà, discriminazioni, scarsa qualità dell'insegnamento e conflitto.

L'UNICEF, nell'ambito del suo appello umanitario per l'infanzia nello Yemen per il 2015, stima in 11 milioni di dollari la somma necessaria per riparare o ricostruire le scuole danneggiate, distribuire i materiali didattici, formare insegnanti e operatori comunitari da coinvolgere nel sostegno psicologico e sociale degli alunni e condurre la campagna “Back-to-School” per riportare quanti più bambini possibile sui banchi di scuola, a settembre.

23/07/2015

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