Mai troppo tardi per sentirsi “famiglia”: la storia di Ilaria, Adrian e Mahdi

4 minuti di lettura

18/01/2024

"L'affido per noi è stato una grande sorpresa. All’inizio lo abbiamo immaginato come un accompagnamento, e invece tra noi è nato un legame da subito, un'empatia e un amore incredibili".

Così Ilaria, sulla sua esperienza di affido familiare con l’UNICEF in collaborazione con Borgo Ragazzi don Bosco.

Tutto ha avuto inizio durante il periodo del COVID-19, quando Ilaria, italiana e Adrian, di origini argentine, decidono di partecipare a un corso online sull'affido. Indirizzati al Borgo Ragazzi don Bosco, la coppia, insieme da nove anni, inizia un percorso che li porta a incontrare Mahdi, un adolescente di 15 anni arrivato da poco in Italia.

Il primo impatto è stato il confronto diretto con l’indipendenza e la maturità del ragazzo

"Al principio, è stata molto dura. Lui ci ha messo di fronte al fatto di essere grande e indipendente", ricorda Ilaria.

È bastato poco però per abbattere le difese.

"Avevo perso mia madre quando ero piccolo in un incidente, avevo bisogno di lei, mi è mancata tanto" dice Mahdi. "Non mi è piaciuto mai stare in casa-famiglia. Avevo bisogno di una famiglia".

Il legame si è poi rafforzato col tempo.

"È nato subito l’amore tra Ilaria e Mahdi" ricorda Adrian "Noi invece abbiamo lo stesso carattere calmo e silenzioso, e ci abbiamo messo un po’ di più. Ci hanno aiutato tanto le nostre passeggiate in pineta con i cani, da cui ogni volta ritornavamo un po’ più uniti".

Il giorno in cui Mahdi si è sentito in famiglia

Mahdi ricorda bene il momento in cui i tre sono diventati una famiglia: "Un giorno stavamo studiando, avevamo quasi finito. Le ho preso le mani e ho detto: 'Da questo momento in poi, non ti chiamo più Ilaria, ti chiamo mamma, dopo un po ’anche Adrian è diventato 'papo'."

"Io con lui mi sono sentita madre da subito – conferma Ilaria - mi ha colpito il cuore appena è entrato a far parte della mia vita. Le prime volte che mi chiamava mamma quasi stentavo a crederci, ma poi ho capito che ero proprio io".

L'affido familiare

L’affido familiare ha cambiato la vita di Mahdi, permettendogli di vivere e crescere con la sua famiglia affidataria e mantenere il legame con la famiglia di origine e suo padre.

È possibile attivarsi nei percorsi di affido familiare dell’UNICEF in collaborazione con il Borgo Ragazzi don Bosco partecipando alle formazioni e dopo un periodo di affiancamento. 

Per maggiori informazioni: unicef.it/alternativecare

Mahdi viene aiutato dalla sua famiglia affidataria, mamma Ilaria e papo Adrian, a prepararsi per una verifica

18/01/2024

News ed Aggiornamenti

Dona 9 euro al mese: 800 90 00 83

Chiama