Nepal, un anno dal terremoto: la lunga marcia verso la normalità

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24/04/2016

25 aprile 2015 - Esattamente un anno fa un devastante terremoto, seguito da un secondo sisma il 12 maggio, colpiva il Nepal causando  quasi 9.000 vittime e 22.400 feriti, 900.000 abitazioni danneggiate o distrutte, danni per oltre 7 miliardi di dollari.

Un anno dopo, 1,6 milioni di alunni stanno iniziando il nuovo anno scolastico nelle zone colpite, molti ancora in aule provvisorie. Mentre procedono gli sforzi per la ricostruzione, resta ancora molto da fare per garantire il completo ritorno alla normalità per questi bambini.

«I terremoti dello scorso anno hanno distrutto o gravemente danneggiato più di 35.000 aule scolastiche. Sono stati realizzati grandissimi sforzi per far tornare i bambini a scuola il più presto possibile,  ridurre i disagi nella loro istruzione e l’esposizione ai rischi di abbandono, sfruttamento e violenza» spiega  Tomoo Hozumi, Rappresentante dell'UNICEF in Nepal.

«Grazie a questi sforzi, le scuole nei distretti colpiti sono state riaperte un mese dopo il primo terremoto in aule di fortuna. Ora abbiamo bisogno di raddoppiare i nostri sforzi per far sì che i bambini possono studiare in sicurezza in classi transitorie o permanenti il più presto possibile.» 

A un anno di distanza, oltre l'85% delle 188.900 persone che erano state sfollate dopo il terremoto hanno potuto abbandonare i campi di accoglienza, mentre 26.272 vi risiedono ancora.

La ricostruzione di edifici è iniziata da poco e deve essere accelerata nei prossimi mesi. Nel frattempo, migliaia di famiglie con bambini continuano a vivere in alloggi di fortuna, generalmente nei pressi delle macerie delle loro abitazioni.

I bambini che vivono in rifugi temporanei e in altri ambienti poco sicuri sono esposti a diversi rischi, tra cui il traffico di esseri umani. Dal giorno del terremoto al 12 febbraio 2016, ben 850 bambini e bambine erano stati intercettati dalla polizia come vittime di tratta o di altre forme di violazione dei diritti umani: una media (89 al mese) decisamente superiore a quella del periodo pre-terremoto. 

Questo anno l’UNICEF ha aiutato 1,1 milioni di bambini in 14 distretti gravemente colpiti con interventi d’emergenza nei settori operativi di sanità, nutrizione, acqua e igiene, protezione, istruzione, comunicazione per lo sviluppo. 


Un anno di risultati concreti per i bambini del Nepal

In questi 12 mesi sono stati ottenuti grandi risultati dall'UNICEF e dalle organizzazioni partner. Per una visione più dettagliata leggi la scheda informativa in italiano oppure scarica il rapporto "Nepal Earthquakes: One Year Later. Moving On" (in inglese).
 
 
Acqua e igiene 
 
  • 1.324.969 abitanti hanno ricevuto accesso ad acqua potabile e 425.649 ai servizi igienici
  • 890.589 persone hanno beneficiato di kit per l'igiene personale e familiare
  • Sono stati allestiti servizi idrici e igienici in 500 tra ospedali e ambulatori e in 100 scuole.

Sanità

  • 573.081 bambini sotto i 5 anni sono stati vaccinati contro morbillo, rosolia e polio
  • 406.181 bambini hanno ricevuto terapia contro la diarrea acuta
  • 46.522 donne hanno beneficiato di assistenza dopo il parto
  • Sono stati allestiti 22 centri per l’assistenza post-natale di emergenza, di cui hanno beneficiato 11.000 tra donne incinte e neo-mamme in allattamento.

Nutrizione
 
  • 1.575 bambini affetti da malnutrizione acuta grave, in imminente pericolo di vita, sono stati curati con terapia nutrizionale d'urgenza
  • 326.091 bambini hanno ricevuto dosi di micronutrienti
  • 142.731 madri di bambini tra 0 e 2 anni hanno beneficiato di consulti sul corretto allattamento, svezzamento e alimentazione dei loro figli
  • 354.562 bambini hanno ricevuto dosi supplementari di vitamina A.
 
 
Protezione dell'infanzia

  • Installati 244 "Spazi a misura di bambino", ambienti protetti (in tenda o edifici) in cui i più piccoli possono giocare, studiare e socializzare. Ne hanno beneficiato complessivamente oltre 16.000 tra bambini e adolescenti
  • 180.570 bambini hanno ricevuto forme di assistenza psicologica per fronteggiare i traumi del terremoto
  • 161.877 persone hanno ricevuto messaggi di allerta sui rischi di violenze e abusi
  • 13.317 bambini rimasti orfani o separati dai genitori hanno ricevuto assistenza. 516 bambini di loro sono stati ricongiunti alle famiglie.
 
Istruzione

  • L'UNICEF ha fornito sostegno per la creazione di 1.793 centri scolastici temporanei, ambienti protetti (spesso in tenda) in cui 179.300 bambini hanno potuto riprendere a fare lezione
  • 881.100 alunni hanno ricevuto materiali didattici
  • 8.125 insegnanti hanno beneficiato di corsi di formazione sull’assistenza psicologica e sociale per gli alunni traumatizzati.
 
Protezione sociale
 
  • Sono stati erogati sussidi monetari di emergenza a beneficio di 434.690 persone in condizioni di particolare vulnerabilità sociale ed economica.

Dall'Italia donazioni per quasi 4 milioni di euro

«Abbiamo fatto un enorme lavoro per soccorrere la popolazione e assisterla, nei distretti più colpiti dal sisma. Abbiamo lavorato duramente per prevenire le epidemie, contrastare la malnutrizione e garantire la continuità dell'istruzione. Ma c'è ancora una lunga e difficile strada da percorrere, per il Nepal, prima di tornare alla normalità» conclude Tomoo Hozumi.

«Insieme alle altre agenzie delle Nazioni Unite e alle organizzazioni partner l'UNICEF continuerà a cooperare con il Governo e con la società civile nepalesi, non solo per continuare ad aiutare i bambini nelle zone colpite dal sisma, ma anche per applicare all'intero territorio nazionale le lezioni apprese da questo disastro, in modo che il Nepal sia più preparato a fronteggiare simili disastri in futuro.» 

Grazie alla generosità dei suoi donatori, l’UNICEF Italia ha trasferito più di 3.879.800 euro per gli interventi di emergenza e per la prima fase della ricostruzione in Nepal.
Documenti disponibili

Rapporto UNICEF "Nepal Earthquakes: One Year Later. Moving On"pdf / 3.44 Mb

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Un anno di intervento umanitario dell'UNICEF in Nepal - Scheda informativapdf / 954 kb

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24/04/2016

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