Nuovi farmaci e zanzariere bloccano un’epidemia di malaria in India
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Bihar (India) – La scorsa estate un focolaio di circa 3.600 casi di malaria cerebrale – una forma insidiosa della malattia - ha causato 22 vittime in due zone del distretto di Munger, nello Stato indiano del Bihar.
L’area colpita aveva tutte le caratteristiche per diventare il focolaio di un’epidemia di malaria: da due anni è stata sospesa l’irrorazione con il DDT, le condizioni igieniche sono degradate e abbondano I luoghi in cui le zanzare possono riprodursi.
Inoltre, le comunità di questi villaggi non erano state sensibilizzate sui pericoli della malattia e non disponevano di zanzariere trattate con insetticida. Le infrastrutture sanitarie locali erano poche e sovraffollate.
È stata una grande sfida per le autorità sanitarie del distretto tenere l'epidemia sotto controllo.
Fuori dagli ambulatori si formavano file interminabili di pazienti che aspettavano di ricevere la clorochina, farmaco che però si rivelava inefficace contro il ceppo di Plasmodium (il parassita portatore della malaria) che aveva sviluppato una resistenza a questo principio attivo.
Per fronteggiare l’epidemia, il National Disease Control Vector Borne Programme, di concerto con l'Istituto nazionale indiano di ricerca sulla malaria, ha promosso la distribuzione nella regione della nuova terapia combinata ACT, basata sul potente principio attivo della artemisinina.
L’UNICEF ha collaborato strettamente con le autorità sanitarie del Bihar a livello statale e distrettuale, contribuendo così ad arginare l'epidemia.
«La malaria è una minaccia, soprattutto per i poveri e gli emarginati in molte parti dell'India», spiega il responsabile dei programmi sanitari dell'UNICEF India, Henri van den Hombergh. «Dobbiamo essere ben preparati a intervenire quando la malattia colpisce come ha fatto nel distretto di Munger, dove ora la popolazione è protetta».
L'UNICEF ha fornito 30.000 zanzariere trattate con insetticida a lunga durata nelle due aree del distretto colpite dall’epidemia: 62 villaggi nell’area di Kharagpur e 32 villaggi in quella di Dharahra, dove gli esperti dell’UNICEF hanno rilevato altri casi di contagio.
Le zanzariere sono state distribuite porta a porta nel giro di 20 giorni da team di operatori che avevano maturato una specifica esperienza di contatti nei villaggi durante le campagne di vaccinazione contro la polio..
Più del 50% dei nuclei familiari che hanno ricevuto le zanzariere appartengono a gruppi marginali, come i Musahar e i Santhal – due minoranze tribali socialmente penalizzate.
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Una donna Santhali incinta di tre mesi è stata la prima in assoluto a ricevere una zanzariera.
La lezione appresa durante la lotta contro questa epidemia, spiega Van den Hombergh, contribuirà a migliorare la capacità della sanità pubblica indiana nel tenere sotto controllo la malaria nel Bihar e in altri Stati dell'India.