Oltre i confini

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13/06/2023

Il conflitto che sta devastando il Sudan nelle ultime settimane sta mettendo in crisi anche i paesi limitrofi. Come già abbiamo visto con la guerra in Ucraina, oggi le emergenze umanitarie di qualsiasi natura (sanitaria, climatica, sociale) hanno impatti profondi in tutta la regione colpita, valicando i confini nazionali.

Si stima che a oggi siano più di 160 mila le persone che hanno cercato rifugio oltre i confini del Sudan, raggiungendo la Repubblica Centrafricana, il Ciad, l'Egitto, l'Etiopia, la Libia e il Sud Sudan.

Molti di questi paesi sono a loro volta soggetti a continue crisi che minano la loro capacità di risposta umanitaria. Inoltre, il conflitto in Sudan ha quasi totalmente interrotto lo spostamento delle merci tra i paesi della regione provocando un incremento del prezzo dei generi alimentari che a sua volta porterà a uno stato di maggiore insicurezza alimentare, soprattutto per le categorie più vulnerabili: i bambini per primi.

L'UNICEF sta lavorando a stretto contatto con i governi e le organizzazioni partner dei paesi confinanti per supportarli nella risposta all'emergenza attraverso la fornitura di acqua potabile (trasporto e trattamento dell'acqua, scavo e riparazione di pozzi), di servizi di nutrizione, grazie anche all'attivazione di ambulatori mobili, di sostegno psicosociale allestendo spazi a misura di bambino, e di servizi educativi per fare in modo che i bambini e i ragazzi che hanno dovuto lasciare la propria casa possano continuare a ricevere un'istruzione.

Inoltre, sono stati attivati i servizi per il rintracciamento e il ricongiungimento familiare, il sostegno alla gestione dei casi di bambini non accompagnati e separati e la prevenzione dell'apolidia infantile.

Solo nella Repubblica Centrafricana sono giunte nei giorni scorsi quasi 10 mila persone, di cui il 61% sono bambini e ragazzi e di questi la maggior parte ha meno di 12 anni. Un'emergenza nell'emergenza. Nel paese, infatti, più del 63% della popolazione necessita a sua volta di assistenza umanitaria determinata da un mix di fattori. L'aumento dei prezzi dei beni alimentari, le conseguenze del cambiamento climatico e le continue violenze hanno determinato uno stato di insicurezza generale: quasi due terzi dei bambini non frequentano la scuola in modo regolare e più della metà della popolazione non ha accesso a fonti di acqua potabile.

Comprendere l'impatto di un'emergenza nei suoi aspetti più ampi, è fondamentale per dare una risposta adeguata ai bisogni della popolazione colpita. Il compito dell'UNICEF è anche questo, raccontare la storia da diverse prospettive.

13/06/2023

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