Pakistan, ambulatori mobili contro la malnutrizione infantile
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La battaglia contro la malnutrizione infantile nella provincia pachistana del Sindh, devastata dalle inondazioni dell'estate 2010, sta raggiungendo anche i più piccoli e remoti villaggi grazie ai team sanitari mobili finanziati dall'UNICEF.
I team effettuano visite periodiche alle comunità per individuare i bambini malnutriti e le donne in gravidanza e distribuire farmaci e alimenti terapeutici pronti all’uso da assumere a casa, essenziali per i bambini malnutriti.
Gli operatori insistono anche sull’adozione di regole e comportamenti sani come l'allattamento al seno, una dieta di base equilibrata, l'igiene personale.
Hajani è una delle mamme che hanno frequentato l’ambulatorio che opera nel piccolo villaggio di Suleman Kehari, nel distretto di Thatta, nella provincia meridionale di Sindh.
Indossa una sciarpa tradizionale, la “dupata”, e cullando il suo bambino sembra felice di raccontarci la sua esperienza.
«Prima di venire in questo centro, mio figlio non avrebbe potuto mangiare nulla» racconta. «Qui mi hanno dato questo alimento speciale per il mio bambino. Gliene somministro una bustina al giorno. Ora ha anche iniziato a bere latte e ad aumentare di peso».
L’ambulatorio è gestito dall’UNICEF ed è uno dei 266 team sanitari mobili e delle 84 unità sanitarie stabili che l'UNICEF sostiene in tutto il Sindh meridionale.
L’UNICEF ha rapidamente intensificato gli interventi nutrizionali dopo una recente indagine del Dipartimento sanitario provinciale, che individuava livelli critici di malnutrizione tra i bambini colpiti dalle alluvioni.
Emergenza malnutrizione
L'indagine ha rilevato che il tasso di malnutrizione globale acuta - che indica il numero di bambini gravemente e moderatamente malnutriti - tra i bambini tra 6 mesi e 5 anni di età ha toccato il 21% nel Sindh meridionale.
Per i bambini nel Sindh settentrionale, la percentuale era di circa il 23%. Queste cifre sono ben al di sopra del 15%: la soglia di emergenza stabilita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per far partire un intervento umanitario.
La malnutrizione infantile è il principale responsabile della mortalità infantile: aumenta il rischio di infezioni e rallenta fortemente il recupero dalle malattie.
Il dottor Ayesha Riaz, coordinatore del team dell'UNICEF che si occupa del recupero nutrizionale nel Sindh meridionale, afferma che gli ambulatori mobili sono un mezzo fondamentale per raggiungere bambini e madri, anche nelle aree remote.
«Gli ambulatori devono recarsi dove vivono le famiglie e valutare lo stato nutrizionale dei bambini e delle mamme nella comunità. Una volta individuati i casi di necessità, siamo in grado di fornire assistenza, distribuire alimenti terapeutici e integratori alimentari a domicilio, informare sulle norme di salute e igiene di base e avviare il monitoraggio dei progressi in corso», racconta il medico.
Le alluvioni monsoniche dello scorso anno hanno avuto un impatto devastante sulla provincia del Sindh. Un gran numero di famiglie sfollate disponevano di scarso cibo o di insufficiente apporto nutrizionale.
La sicurezza alimentare continua a rappresentare un grave problema perché le inondazioni hanno spazzato via bestiame e colture agricole.
«Sappiamo che gli effetti della malnutrizione nei bambini sotto i tre anni di età possono avere un grande impatto sulla loro vita futura, compromettendone lo sviluppo cognitivo, il livello di istruzione e la produttività economica nella vita adulta. È fondamentale che i bambini accedano a elevati standard di assistenza sanitaria e che possono crescere, svilupparsi e diventare adulti sani» spiega Dan Rohnrmann, Rappresentante dell’UNICEF in Pakistan.
L'UNICEF lavora a stretto contatto con il governo provinciale del Sindh e con altri partner per migliorare lo stato nutrizionale dei bambini e delle donne.