Povertà minorile, il Presidente UNICEF in audizione al Parlamento
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Nota sull’audizione del Presidente del Comitato Italiano per l'UNICEF Giacomo Guerrera presso la Commissione Parlamentare Infanzia, nell’ambito dell’indagine sulla povertà minorile
13 febbraio 2014 - La crisi economica non è più solo uno spettro che incombe sulle nuove generazioni, ma sta realmente avendo un impatto pesantissimo sulle famiglie e di conseguenza sui bambini e sugli adolescenti, in particolare quelli più svantaggiati.
Negli ultimi quindici anni l’UNICEF ha portato avanti l'idea che povertà, esclusione e vulnerabilità non sono fenomeni confinati ai Paesi in via di sviluppo ma sono presenti in modo crescente, anche se in altre forme e con implicazioni diverse, nei Paesi economicamente avanzati.
Nell'ultima Report Card 11 - pubblicata nel 2013 dal Centro di Ricerca Innocenti dell’UNICEF - viene presentata una comparazione fra 29 Paesi a economia avanzata, che tiene in considerazione cinque dimensioni della vita infantile: benessere materiale, salute e sicurezza, istruzione, comportamenti e rischi, condizioni abitative e ambiente.
La ricerca prende in considerazione 26 diversi indicatori internazionali: l’Italia occupa il 22° posto nella classica generale alle spalle di Spagna, Ungheria e Polonia.
Nella classifica per dimensione: l’Italia è al 23° posto per benessere materiale; al 17° posto per salute e sicurezza; al 25° posto su istruzione; al 21° posto per condizioni abitative e ambientali. Insieme agli altri Paesi dell’Europa meridionale – Portogallo, Grecia e Spagna – l’Italia si trova nella terza fascia più bassa della classifica sulla povertà infantile relativa, con il 17% dei bambini sotto la soglia di povertà.
L’UNICEF ribadisce l'importanza che:
- si investa nelle generazioni più giovani, perché non riuscire a proteggere i bambini e gli adolescenti oggi, influenzerà le loro condizioni di vita per tutta la loro infanzia, con conseguenze negative sulla loro capacità di recupero nella vita. Investire per la protezione e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti è non solo eticamente giusto, ma anche economicamente vantaggioso
- nell’elaborazione di ogni misura politica che venga poi introdotta - in particolare in questo momento di crisi economica - i governi devono esplicitamente valutare l'impatto e gli effetti sui bambini, sulle famiglie con bambini, sugli adolescenti e i giovani adulti.