Rapiti durante gli esami, nuovo dramma dei "bambini soldato" nel Sud Sudan

2 minuti di lettura

20/02/2015

21 febbraio 2015 - L'UNICEF condanna con la massima fermezza il rapimento di decine di ragazzi, alcuni dei quali di età inferiore a 13 anni, compiuto da un gruppo armato nei pressi di Malakal, nel Sud Sudan.

Un team dell'UNICEF ha riferito che almeno 89 bambini sono stati prelevati con la forza mentre stavano facendo gli esami. Il numero effettivo potrebbe risultare anche molto più alto.

L'incidente è avvenuto nel villaggio di Wau Shilluk nello stato dell'Alto Nilo (il Sud Sudan è una federazione) dove migliaia di persone sono state sfollate a causa del conflitto in corso.

Secondo i testimoni, uomini in divisa e armati hanno circondato il villaggio e perquisito casa per casa: tutti i ragazzi sopra i 12 anni sono stati portati via con la forza.

Il Rappresentante UNICEF in Sud Sudan, Jonathan Veitch, ha esortato il gruppo a rilasciare immediatamente i bambini.

«Il reclutamento e l'impiego di bambini da parte di formazioni armate devasta famiglie e comunità. I bambini sono esposti a livelli incomprensibili di violenza, perdono contatto con le loro famiglie e la possibilità di andare a scuola»

L'UNICEF ricorda a tutte le parti coinvolte nel conflitto che il reclutamento e l'impiego di bambini in gruppi o forze armate rappresenta una grave violazione del diritto internazionale.

20/02/2015

News ed Aggiornamenti