Nuovo rapporto UNICEF: devastante impatto del terrorismo di Boko Haram sull'infanzia

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24/08/2016

25 agosto 2016 – Secondo il rapporto lanciato oggi dall’UNICEF "Children on the move, children left behind" (Bambini in movimento, bambini lasciati indietro) anni di sanguinosa violenza da parte di Boko Haram in Nigeria e nella regione del bacino del lago Ciad hanno provocato una vera e propria crisi umanitaria, con 1,4 milioni di bambini sfollati e almeno un milione intrappolati in zone difficili da raggiungere con aiuti. 

Oltre ai 2,6 milioni di persone attualmente sfollate, si stima che altri 2,2 milioni siano i civili intrappolati in zone sotto il controllo di Boko Haram. Oltre metà di essi sono bambini, e tutti avrebbero bisogno di assistenza umanitaria.

Un quarto degli attacchi suicidi ha utilizzato bambini 

Nei primi 8 mesi di quest'anno almeno 38 bambini e bambine sono stati utilizzati per effettuare attacchi suicidi nella regione. Dal 2014, il totale degli attentati kamikaze compiuti impiegando minorenni è di ben 86: un quarto del totale

L'UNICEF stima che attualmente siano circa 475.000 bambini in tutta l’area i bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave: un drastico peggioramento rispetto ai 175.000 che si registravano all'inizio dell'anno.

Nel solo nord-est della Nigeria - l'area maggiormente infestata dalla presenza del gruppo terroristico - circa 20.000 bambini sono rimasti separati dalle loro famiglie.

«Quella che affligge la regione del lago Ciad è una crisi dell'infanzia, che dovrebbe avere la priorità nell'agenda globale delle migrazioni» riferisce Manuel Fontaine, Direttore UNICEF per Africa occidentale e centrale. «I bisogni umanitari superano la capacità di risposta, soprattutto ora che aree precedentemente irraggiungibili nel nord-est della Nigeria sono divenute accessibili agli operatori umanitari.»

Lanciato in vista del Vertice delle Nazioni Unite su rifugiati e migranti, che si terrà il prossimo 19 settembre a New York, il rapporto analizza il devastante impatto dell'insurrezione armata di Boko Haram sull'infanzia in Nigeria, Camerun, Ciad e Niger.
 
Il rapporto rileva inoltre che oltre l'80% della popolazione sfollata vive presso familiari o amici, acuendo il peso che grava su alcune fra le comunità più povere al mondo.

«Le comunità locali stanno condividendo il poco che hanno per aiutare chi ha bisogno, in un atto di umanità che viene replicato in migliaia di abitazioni in tutte le aree colpite dal conflitto» sottolinea Fontaine.
 

Assistenza alle vittime di Boko Haram, manca l'87% dei fondi

L'UNICEF sta lavorando con le organizzazioni partner per soddisfare i bisogni fondamentali dei bambini e delle loro famiglie nelle zone colpite dal conflitto.

Nell'anno in corso abbiamo fornito sostegno psicologico e sociale a quasi 170.000 bambini, curato dalle peggiori forme di malnutrizione quasi 100.000 bambini e inserito in programmi educativi oltre 100.000 altri. 

Purtroppo, si lamenta una grave carenza di fondi. A oggi abbiamo ricevuto appena il 13% dei 308 milioni di dollari di cui c'è complessivamente bisogno per assistere le famiglie colpite dalle violenze di Boko Haram in Nigeria, Niger, Ciad e Camerun.

L’UNICEF lancia un appello alla comunità internazionale dei donatori affinché intensifichi il suo sostegno a queste popolazioni. 
Documenti disponibili

Rapporto "Children on the Move, Children Left Behind"pdf / 3.18 Mb

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24/08/2016

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