Rapporto sulle emergenze, 45 crisi da fronteggiare nel 2013
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L'UNICEF presenta oggi il rapporto Humanitarian Action for Children 2013 (l'annuale rapporto sull'azione umanitaria per l'infanzia) e lancia un appello pari a 1,4 miliardi di dollari per soddisfare i bisogni di prima necessità dei bambini in 45 Paesi e regioni colpite quest'anno da conflitti, disastri naturali e altre emergenze complesse.
I fondi serviranno per migliorare la capacità di risposta alle calamità, per rafforzare la resilienza delle comunità e per ridurre al minimo l'impatto di nuovi disastri.
I contributi necessari all'UNICEF per il 2013 permetteranno di continuare a proseguire le attività umanitarie dell'anno appena trascorso.
Ecco alcuni dei risultati ottenuti tra gennaio e ottobre 2012 nei settori di intervento dell'UNICEF:
- Salute: 38,3 milioni di bambini vaccinati
- Acqua e igiene: 12,4 milioni di persone hanno avuto accesso ad acqua potabile per bere, cucinare e lavarsi
- Istruzione: 3 milioni di bambini hanno avuto accesso ad un'istruzione migliore
- Protezione dell'infanzia: 2,4 milioni di bambini hanno potuto usufruire di servizi di protezione dell'infanzia
- Nutrizione: 2 milioni di bambini hanno ricevuto cure contro la malnutrizione grave e acuta
- HIV-AIDS: 1 milione di persone hanno avuto l'accesso a test, consulenza e cure.
Non solo Siria
«Siamo ancora nel primo mese del 2013 e già milioni di bambini in Siria stanno soffrendo duramente, così come altri rifugiati che sono dovuti fuggire nei paesi confinanti. Il Mali e la Repubblica Centrafricana stanno affrontando conflitti in via di degenerazione, che minacciano la vita dei bambini e delle donne» ha dichiarato Ted Chaiban, direttore dell'Ufficio per i programmi di emergenza dell'UNICEF.
«Durante le emergenze, i bambini sono estremamente vulnerabili e vivono spesso in condizioni insalubri e pericolose, esposti ad alto rischio di malattie, violenze, sfruttamento e abbandono».
Lo Humanitarian Action for Children 2013 comprende i Paesi in primo piano nei titoli delle notizie di oggi insieme a molti altri paesi che ricevono assai meno attenzione mediatica, come Ciad, Colombia, Etiopia, Filippine, Somalia o Yemen, ma che necessitano della medesima assistenza.
«L'emergenza complessa in Siria rappresenta un'importante priorità per la risposta globale alle emergenze dell'UNICEF» ha proseguito Chaiban. «Dobbiamo però ancora raggiungere importanti risultati per i bambini e per la maggior parte delle emergenze dimenticate in tutto il mondo».
Oltre l'85% dei fondi necessari sono per situazioni umanitarie diverse dalla Siria e dalla crisi dei rifugiati ad essa collegata. I 45 Stati e regioni oggetto dell'appello sono considerati dall'UNICEF prioritari per l'urgenza delle crisi, la gravità del loro impatto su bambini e donne, per la complessità della risposta e della capacità di reagire.
«I contributi richiesti con l'appello saranno un investimento per i bambini in difficoltà e per il loro futuro» ha concluso Chaiban. «L'UNICEF necessita di risorse per consentire all'organizzazione di rispondere in modo coerente alle emergenze non coperte da finanziamenti o dove le esigenze sono maggiori, di scegliere soluzioni innovative per situazioni complesse e di integrare velocemente la risposta alle emergenze su vasta scala - molte delle quali si abbattono su più paesi contemporaneamente.»
Documenti disponibili
Scarica il rapporto ''Humanitarian Action for Children 2013''pdf / 2.91 Mb
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