Rogo nel campo nomadi di Roma: rabbia e dolore, non rassegnazione

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06/02/2011

Domenica 6 febbraio 2011, quattro fratellini Rom rispettivamente di 4,5,8 e 11 anni sono morti a causa di un incendio sviluppatosi all'interno della baracca in cui dormivano, in un campo nomadi abusivo sulla via Appia a Roma. 

La tragedia, analoga ad altre avvenute anche nel recente passato, obbliga le istituzioni competenti a un impegno serio per tutelare la vita di questi bambini, gli ultimi nell'accesso ai diritti nella nostra società.

Dichiarazione dell'UNICEF Italia

«La rabbia ed il dolore di queste ore non devono portarci alla rassegnazione. La tragedia di ieri sera, l'ennesima con protagonisti dei bambini, ci ricorda quanto ancora ci sia da fare per la sicurezza dei minori nelle nostre città, non importa siano essi rom oppure no.»

Queste le parole di Vincenzo Spadafora, Presidente dell'UNICEF Italia.

 

«Tutti dobbiamo impegnarci di più per impedire che si verifichino ancora incidenti come questo» ha continuato Spadafora. «Siamo tutti responsabili, le istituzioni, le famiglie e le organizzazioni che hanno a cuore i diritti e la sicurezza dei bambini.

 

Se continueremo a considerare una questione come questa un'emergenza, non la risolveremo mai. La vulnerabilità dei bambini oggi è sempre più evidente giorno dopo giorno, non si può pensare di abbandonarli a loro stessi ricordandoci di loro solo dopo tragedie come questa. Le quattro morti di ieri sera ce lo ricordano per l'ennesima volta.

 

L’impegno dell’UNICEF è garantire i diritti di tutti i bambini, partendo da quelli più poveri e discriminati

 

La presenza del Capo dello Stato

«Vorrei esprimere tutta la mia stima e ammirazione nei confronti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano» ha aggiunto il presidente Spadafora commentando la visita del Capo dello Stato all'Istituto di Medicina legale dell'Università "La Sapienza", dove ha incontrato i genitori dei quattro fratellini morti nell'incendio. 

 

«Attraverso il gesto di rendere l'ultimo saluto alle bare dei piccoli Rom, oltre a quello di vicinanza ai genitori in un momento di cosi grande dolore, ci fa idealmente partecipi come cittadini  italiani di una tragedia senza precedenti e rende visibile mai come prima il dramma di bambini invisibili, dimostrando ancora una volta quanto alto sia in lui il senso dell'istituzione che rappresenta.

Un gesto che mi auguro sia un esempio per tutti
».

06/02/2011

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