Samengo (UNICEF Italia): Il cambiamento climatico è una crisi dei diritti dei bambini
2 minuti di lettura
Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente vogliamo ricordare che 503 milioni di bambini vivono in zone ad altissimo rischio di inondazioni a causa di eventi meteorologici estremi.
160 milioni di bambini vivono in zone con alti livelli di siccità - ed entro il 2040, 1 bambino su 4 vivrà in zone di estremo stress idrico.
300 milioni di bambini (tra cui 17 milioni con meno di un anno di età) respirano aria classificata come "tossica" dall'OMS. Ogni anno 600.000 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa di polmonite e altri problemi respiratori.
Il cambiamento climatico rappresenta una grande minaccia che sta mettendo a rischio le vite di migliaia di bambini e le loro famiglie.
Negli ultimi 10 anni inondazioni, siccità e altri eventi meteorologici hanno totalizzato oltre il 90% dei disastri naturali.
Il cambiamento climatico è una crisi dei diritti dei bambini. Nel solo 2019 8,2 milioni di bambini sono stati sfollati a causa di disastri naturali legati principalmente a eventi meteorologici estremi.
Uragani, siccità, inondazioni, incendi, sono tutte conseguenze della crisi climatica e ci riguardano tutti perché colpiscono maggiormente i bambini, minacciando la loro salute, istruzione, protezione e sopravvivenza.
I bambini e i ragazzi sono tuttavia anche i principali protagonisti della risposta al cambiamento climatico.
È nostra responsabilità agire in modo coordinato e congiunto con governi, istituzioni, società civile, singoli cittadini per trovare soluzioni che possono fare la differenza: ridurre la vulnerabilità ai disastri, migliorare la gestione delle risorse idriche e garantire che lo sviluppo economico non avvenga a scapito della sostenibilità ambientale.
(Dichiarazione del Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo)