Sierra Leone, aiuti UNICEF alla popolazione colpita da inondazioni e frane

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16/08/2017

17 agosto 2017 - L'UNICEF sta prontamente rispondendo alle esigenze delle famiglie sfollate colpite da inondazioni e frane a Freetown, capitale della Sierra Leone, che hanno ucciso diverse centinaia di persone tra cui almeno 109 bambini, secondo fonti governative. 

Si teme che il bilancio delle vittime crescerà: oltre 600 persone, tra cui molti bambini, risultano ancora dispersi.

«Il livello di danni è senza precedenti», ha dichiarato il Rappresentante dell'UNICEF Hamid El-Bashir Ibrahim. «Tanti bambini sono rimasti senza casa, vulnerabili e terrorizzati. Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggerli dalle malattie e da forme di sfruttamento».

Da lunedì, quando il disastro ha colpito il paese africano, team dell'UNICEF hanno risposto all'emergenza fornendo acqua potabile, latrine prefabbricate e articoli per l'igiene e distribuendo medicinali, tende e guanti, in risposta alla richiesta di sostegno da parte del Governo sierraleonese. 

L'UNICEF sta offrendo anche sostegno psico-sociale ai bambini e ragazzi che sono rimasti traumatizzati dagli eventi..

Molte sorgenti sono state contaminate e si registrano danni alle reti idriche: sono in fase di allestimento cisterne per rifornire di acqua potabile le famiglie sfollate. L'UNICEF sta collaborando con il locale Ministero della Sanità e con altre organizzazioni partner per prevenire la diffusione delle malattie infettive veicolate dall'acqua impura.

Il governo della Sierra Leone sta coordinando gli interventi di emergenza nelle 13 comunità colpite. La situazione più difficile si registra a Regent [cittadina a 10 km da Freetown] dove una gigantesca frana ha spazzato via numerose abitazioni. 

L'Ufficio per la Sicurezza Nazionale della Sierra Leone (ONS) stima che più di 3.000 persone hanno perso le loro case.

16/08/2017

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