Siria, inizio d’anno sanguinoso: 30 bambini uccisi a Ghouta Est

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14/01/2018

15 gennaio 2018 - Con l’inizio del nuovo anno, nel mondo, la maggior parte dei genitori sono pieni di speranza per il futuro dei propri figli. Madri e i padri in Siria, invece, sono in lutto per i bambini che hanno perduto.
 
È scioccante che nei primi 14 giorni dell'anno più di 30 bambini siano stati uccisi in un'escalation di violenza a Ghouta Est, dove si stima che 200.000 bambini siano sotto assedio dal 2013.
 
A Idlib, nel Nord-ovest del paese, si hanno notizie di gravi violenze avvenute nelle ultime settimane, a seguito delle quali sono rimasti uccisi e feriti decine di bambini e donne, mentre circa 100.000 civili sono stati sfollati.
 
È vergognoso che, dopo quasi sette anni di conflitto, il mondo debba continuare ad assistere a questa guerra condotta contro l'infanzia.
 
Milioni di bambini in Siria e nei paesi vicini hanno subito le conseguenze devastanti di livelli di violenza ininterrotti in diverse parti del paese.
 
L'UNICEF ha ricevuto informazioni dall'interno di Ghouta sulla popolazione che si rifugia nel sottosuolo temendo per la propria vita.
 
Un attacco particolarmente violento contro edifici residenziali sembra essere stato così forte da ferire 80 civili, tra cui bambini e donne. Il personale medico ha dovuto faticare per estrarre i sopravvissuti dalle macerie. 
 
Solamente negli ultimi giorni due strutture sanitarie sono state bombardate a Ghouta Est, e la maggior parte degli ospedali hanno dovuto chiudere a causa delle ostilità.
 
In alcune zone, le cliniche mobili di emergenza sono l'unico modo per le famiglie per accedere alle cure mediche.
 
A Idlib, l'ospedale materno-infantile di Ma'arrat An Nu'man è stato bombardato ben tre volte. La struttura è stata messa fuori uso e almeno un paziente e due medici sono rimasti uccisi.
 
Secondo quanto viene riferito, le scuole sono state chiuse all’interno e intorno a Ghouta Est, in un periodo dell'anno in cui gli alunni, in altre parti della Siria, sono impegnati negli esami di metà anno.
 
Se alla fine del 2017 avevamo intravisto un piccolo barlume di speranza con l'evacuazione di 17 bambini bisognosi di cure mediche urgenti, la recrudescenza del conflitto dentro e intorno a Ghouta Est ha trasformato la speranza in disperazione per gli altri 120 bambini che continuano a soffrire in silenzio, in attesa di un'evacuazione sanitaria di emergenza.
 
Dobbiamo essere messi in condizione di raggiungere i bambini bisognosi di assistenza umanitaria, con urgenza e senza restrizioni, ovunque si trovino all'interno della Siria.
 
Le diverse parti coinvolte nel conflitto possono far sì che ciò avvenga, permettendo immediatamente agli operatori umanitari di raggiungere questi bambini con i loro aiuti essenziali.
 
L'UNICEF continuerà a fornire assistenza umanitaria essenziale per la sopravvivenza e il benessere mentale dei bambini in tutta la Siria. Possiamo e dobbiamo fare di più per i bambini più vulnerabili nelle aree assediate e remote.
 
Di che cosa ha bisogno ancora il mondo per intraprendere un'azione collettiva che ponga fine alla guerra contro i bambini in Siria?
 
E quando chi combatte si renderà conto che, uccidendo i bambini, sta distruggendo anche il futuro della Siria?

(Dichiarazione di Fran Equiza, Rappresentante UNICEF in Siria)

14/01/2018

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