Decine di migliaia di bambini tagliati fuori dagli aiuti nella Siria meridionale
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19 luglio 2018 – Sono circa 180.000 i civili costretti a sfollare a seguito della recrudescenza dei combattimenti nel sud della Siria. Secondo le nostre stime, metà di essi sono bambini.
Stando alle ultime notizie, molti di questi bambini e le loro famiglie continuano a non poter ricevere quell'assistenza umanitaria di cui hanno bisogno urgente per sopravvivere.
Negli ultimi anni l’accesso umanitario in Siria è stato gravemente limitato, condizionato e a volte completamente negato.
Di conseguenza, molti bambini hanno perso la vita. Come Ali, 16 anni, morto per malnutrizione acuta quando è stato negato dagli assedianti l’accesso alla sua città. E Ali è solo uno dei tanti bambini che sono morti in questi 7 anni e mezzo di guerra.
Molte vite si sarebbero potute salvare facilmente, in Siria, se gli aiuti umanitari avessero potuto esser distribuiti tempestivamente e senza restrizioni.
L’accesso umanitario significa salvare vite di ragazzi e ragazze, donne e uomini innocenti. Si tratta di un imperativo etico, non dev'essere oggetto di negoziati. Il rifiuto dell'accesso degli aiuti umanitari ai bambini è una delle 6 gravi violazioni dei diritti dei bambini stabilite dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Le parti in conflitto che negano deliberatamente e arbitrariamente l’accesso umanitario saranno chiamate a risponderne.
L’accesso umanitario è stato gravemente limitato, per anni, a due villaggi sotto assedio nella zona di Idlib. Accogliamo dunque con piacere la notizia che i bambini e le famiglie di questi villaggi, dopo circa 3 anni di assedio, potranno finalmente evacuare verso luoghi più sicuri.
Nonostante le sfide, gli operatori umanitari continuano a garantire assistenza salvavita essenziale ai più vulnerabili in Siria.
Le continue notizie di attacchi contro gli operatori umanitari sono estremamente preoccupanti. Non sono un obiettivo, ma devono essere sempre protetti.
In Siria, ci sono circa 6 milioni di bambini che hanno bisogno di assistenza. A nome di tutti loro, l’UNICEF chiede un accesso tempestivo, duraturo, sicuro, senza condizioni e impedimenti per raggiungere tutti i bambini che hanno bisogno di aiuto ovunque essi si trovino in Siria.
L’accesso è fondamentale non solo per distribuire aiuti, ma anche per fornire cure mediche in loco, protezione, visite sullo stato di salute, sostegno psicosociale e per realizzare delle valutazioni umanitarie.
L’UNICEF chiede a tutti i membri del Consiglio di Sicurezza di continuare a fare pressione sulle parti coinvolte nel conflitto.
Consentire alle organizzazioni umanitarie e agli operatori umanitari di svolgere il proprio lavoro in Siria, protetti e senza condizioni.
Consentire ai team di operatori umanitari di aiutare i bambini che hanno bisogno di assistenza ovunque essi siano e a prescindere da chi controlla la zona in cui vivono. Questo non è chiedere troppo, vero?
(dichiarazione di Geert Cappelaere, Direttore UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa)