Siria, rapimenti e stragi di bambini: loro unica colpa, studiare
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Dichiarazione di Maria Calivis, Direttore UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa
L'UNICEF è costernato per la morte di quattro ragazze, vittime di un colpo di mortaio non appena uscite dalla loro scuola nel Governatorato di Homs, all'inizio di questa settimana.
Le quattro ragazze decedute, tutte tra i 13 e i 14 anni, stavano frequentando un club scolastico sostenuto dall'UNICEF presso la scuola "Al Sabaat" nella città di Al Rastan, circa 20 chilometri a nord di Homs. La zona è teatro di frequenti combattimenti. Almeno altri quattro minori sono rimasti feriti nell'attacco.
La morte di bambini e adolescenti a causa di incessanti attacchi indiscriminati contro aree civili popolate è totalmente inaccettabile.
Le scuole devono essere spazi sicuri per i bambini, luoghi in cui possano avere maggiore protezione dalla costante paura di un attacco. Allo stesso tempo, i bambini devono essere in grado di andare e tornare da scuola in piena sicurezza.
L’UNICEF rinnova i suoi appelli a tutte le parti coinvolte nel conflitto in Siria a cessare immediatamente tutti gli attacchi contro i civili e rispettare pienamente la speciale protezione accordata ai bambini, nel rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani.
L'UNICEF ha coinvolto circa 328.000 bambini in Siria nei club scolastici (spazi in cui tengono corsi di recupero e attività ricreative), oltre a distribuire materiali didattici e attrezzature per alunni e insegnanti.
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L’UNICEF sta seguendo con grande preoccupazione la situazione di circa 140 studenti curdi di età compresa tra 14 e 16 anni, che sono stati presumibilmente rapiti nel nord della Siria il mese scorso dall’ISIS - Stato Islamico di Iraq e Siria.
Tutti loro, ad eccezione di quattro che sono riusciti a fuggire, sono ancora sotto sequestro.
Sono passate oltre quattro settimane da quando i bambini sono stati rapiti mentre tornavano alla loro case ad Ayn al-Arab, dopo aver concluso gli esami alla scuola superiore ad Aleppo.
Sono passate oltre quattro settimane da quando i bambini sono stati rapiti mentre tornavano alla loro case ad Ayn al-Arab, dopo aver concluso gli esami alla scuola superiore ad Aleppo.
Questi ragazzi non hanno niente a che spartire con la guerra in Siria. Volevano solo finire i loro esami e tornare a casa dalle loro famiglie. Il rapimento, l’arruolamento e l’impiego di minori nei conflitti armati costituiscono gravi violazioni dei diritti umani dell'infanzia e dell'adolescenza.
L’UNICEF esprime profonda solidarietà alle famiglie dei bambini rapiti. Tutti coloro che commettono crimini come questo devono essere chiamati a risponderne. È sconcertante e inconcepibile che i bambini e i ragazzi debbano sopportare simili brutali atti di violenza ed essere forzatamente coinvolti in questa guerra.
Come puoi aiutare i bambini siriani
Anche tu puoi contribuire a salvare la vita dei bambini con una donazione online oppure con uno degli altri modi per donare:
- bollettino di c/c postale numero 745.000, intestato a UNICEF Italia, specificando la causale “Emergenza Siria”
- carta di credito online sul nostro sito oppure telefonando al Numero Verde UNICEF 800 745 000
- bonifico bancario sul conto corrente intestato a UNICEF Italia su Banca Popolare Etica: IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051, specificando la causale “Emergenza Siria"
- donazione presso il Comitato UNICEF della tua città (trova qui quello più vicino a te)