Sud Sudan, Liam Neeson incontra i bambini di un paese minacciato dai tagli ai finanziamenti globali
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Il Goodwill Ambassador dell'UNICEF Liam Neeson ha effettuato una missione in Sud Sudan la scorsa settimana per vedere gli effetti degli shock economici, dei cambiamenti climatici, della povertà e dell'insicurezza sulla vita dei bambini, in particolare delle bambine, in un contesto di gravi tagli globali agli aiuti pubblici allo sviluppo.
Durante la missione di sei giorni, Neeson ha incontrato le madri di bambini colpiti da malnutrizione acuta grave e ha ascoltato storie sull'importanza dei servizi di trattamento salvavita. Nel Sud Sudan, 2,3 milioni di bambini sono attualmente a rischio di malnutrizione grave e quasi la metà di essi rischia di morire senza cure immediate. Si tratta di un aumento del 10,5% rispetto allo scorso anno, una cifra che probabilmente aumenterà nei prossimi mesi. In tutto il Paese, i tagli ai finanziamenti hanno già portato alla chiusura di 186 centri di cura nutrizionale, lasciando le madri e i bambini piccoli vulnerabili senza servizi essenziali.
“Ho visitato il principale ospedale di riferimento nella capitale Juba e sono rimasto profondamente rattristato nel vedere così tanti bambini malnutriti. Sono silenziosi in modo inquietante quando dovrebbero ridere, dormono quando dovrebbero giocare, piangono quando dovrebbero sorridere”, ha detto Neeson. “Con la chiusura dei centri di cura in tutto il Paese, mi chiedo cosa ne sarà di quei bambini”.
Emergenza malnutrizione e protezione dei minori
L'UNICEF opera in tutto il Sud Sudan sia per curare i bambini affetti da malnutrizione grave, sia per prevenirla, migliorando l'alimentazione e fornendo integratori alle donne incinte e ai bambini sotto i cinque anni.
Durante la missione, Neeson ha anche incontrato giovani uomini e donne che erano stati costretti a sposarsi da bambini o reclutati nelle bande, i quali hanno condiviso le loro storie di povertà e infanzie difficili.
Nel Sud Sudan, il 50% delle ragazze è a rischio di matrimonio precoce e il 75% delle ragazze e delle donne subirà violenza di genere nel corso della propria vita. Oltre a offrire servizi completi alle donne e alle ragazze sopravvissute alla violenza, l'UNICEF, con l'aiuto dei donatori, sostiene i centri giovanili che offrono ai bambini ed ai giovani opportunità di acquisire competenze professionali e creative come percorso verso l'istruzione formale.
Negli ultimi mesi, i programmi di protezione dell'infanzia nel Sud Sudan hanno subito tagli significativi ai finanziamenti, lasciando meno di cinque assistenti sociali ogni 100.000 bambini, rispetto ai 25 precedenti. Più di 500 assistenti sociali qualificati in tutto il Paese sono ora senza lavoro, lasciando i bambini vulnerabili senza sostegno né rete di sicurezza.
Tagli agli aiuti: Neeson e UNICEF chiedono sostegno urgente per i bambini
“La missione di Liam Neeson è avvenuta in un momento critico in cui abbiamo un disperato bisogno di far luce e attirare l'attenzione sui bambini di questa giovane nazione, che ha solo 14 anni”, ha detto Noala Skinner, Rappresentante dell'UNICEF in Sud Sudan. “In un contesto di calo degli aiuti esteri che ha avuto un profondo impatto sui servizi per l'infanzia qui, l'UNICEF è grato ai donatori e ai partner che continuano a sostenere i bambini del Sud Sudan e i programmi che abbiamo visto questa settimana. Ora più che mai abbiamo bisogno di investimenti sostenuti per i bambini, attraverso un aumento delle risorse interne, la continuazione degli aiuti esteri e l'accesso per tutti i bambini, ovunque si trovino”.
La missione di Neeson è avvenuta in un momento in cui molti governi in tutto il mondo stanno riducendo gli aiuti esteri. L'UNICEF avverte che questi tagli mettono a rischio la vita e il futuro dei giovani. L'UNICEF prevede un calo minimo del 20% delle entrate nei prossimi quattro anni.
“Il mondo non può voltare le spalle a bambini come quelli che ho incontrato in Sud Sudan”, ha affermato Neeson. “I tagli ai finanziamenti stanno minacciando programmi salvavita per i bambini di tutto il mondo. Investire nei bambini affinché siano sani, al sicuro e possano imparare rende le società più forti, più sane, più stabili e pacifiche. I bambini non dovrebbero essere costretti a cavarsela da soli. O li sosteniamo ora o vedremo il loro futuro svanire”.