Sudan, sono già 190 bambini uccisi dall'inizio dei combattimenti
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Come temuto e preannunciato, la situazione in Sudan è diventata fatale per un numero spaventosamente elevato di bambini. Nei rapporti che l'UNICEF ha ricevuto e che coprono il periodo dall'inizio dei combattimenti al 25 aprile 2023, 190 bambini sono stati uccisi. Pur non potendo confermare le stime a causa dell'intensità della violenza, questi rapporti affermano che altri 1.700 bambini sono stati feriti.
In altre parole, abbiamo notizie che, in media, ogni singola ora in questo primo periodo di 11 giorni di combattimenti, sette bambini sono stati uccisi o feriti. Sette bambini. Ogni ora.
È importante notare che queste segnalazioni di bambini uccisi o feriti riguardano solo quelli che sono entrati in contatto con una struttura medica. Quindi, come sempre, è probabile che la realtà sia molto peggiore.
Non disponiamo di informazioni caso per caso su ciascun bambino, ma si tratta di dati provenienti dai punti caldi del conflitto di Khartoum e dei Darfur.
Sebbene questi rapporti riguardino solo i primi 11 giorni del conflitto, i bambini vivono da tre settimane in Sudan in mezzo a violenze terrificanti. I luoghi in cui dovrebbero semplicemente essere al sicuro - case, scuole e ospedali - sono stati ripetutamente attaccati e continuano ad esserlo. Più volte l'UNICEF e i suoi partner hanno chiesto alle parti in conflitto di fermare tutti gli attacchi ai centri sanitari, alle scuole e ai sistemi idrici e igienici su cui i bambini fanno affidamento. Gli attacchi continuano a ripetersi.
Anche gli operatori umanitari sono stati attaccati, mentre le strutture, i veicoli e le forniture umanitarie - comprese quelle dell'UNICEF - sono state saccheggiate o distrutte. Tutti questi attacchi minano la nostra capacità di raggiungere i bambini in tutto il Paese con servizi sanitari, nutrizionali, idrici e igienici salvavita. Ancora una volta, ci uniamo a tanti altri nel sottolineare quanto sia cruciale che tutte le parti in conflitto aderiscano al diritto internazionale: per adempiere ai loro obblighi di protezione dei bambini e per garantire che gli attori umanitari possano operare in sicurezza sul terreno per sostenere i civili in difficoltà.
Dichiarazione del Portavoce dell'UNICEF James Elder