UNICEF: aggiornamento sulla situazione dei bambini in Afghanistan

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17/08/2021

Riportiamo di seguito una sintesi delle dichiarazioni del Capo delle operazioni sul campo e dell'emergenza dell'UNICEF, Mustapha Ben Messaoud, sull’attuale situazione dei bambini in Afghanistan, rilasciate oggi durante il briefing stampa al Palazzo delle Nazioni a Ginevra.

"Ogni singolo giorno che passa, l'acutizzarsi del conflitto in Afghanistan impone un tributo maggiore alle donne e ai bambini del paese. Infatti, dall'inizio dell'anno, più di 550 bambini sono stati uccisi, 1400 feriti. Tragicamente, come ha chiarito il quinto rapporto del Segretario Generale dell'ONU sui bambini e il conflitto armato in Afghanistan - le perdite di bambini nella prima metà di quest'anno hanno costituito il più alto numero di bambini uccisi e mutilati da quando i casi vengono registrati da parte delle Nazioni Unite in Afghanistan.

La metà della popolazione - più di 18 milioni di persone, tra cui quasi 10 milioni di bambini - ha bisogno di assistenza umanitaria. Per tutte queste persone, l'UNICEF richiede l'accesso e tutte le garanzie di sicurezza che derivano da tale accesso.

L'Afghanistan è stato, per molti anni, uno dei posti peggiori sulla terra dove essere un bambino. Nelle ultime settimane la situazione è peggiorata. La previsione dell'UNICEF è che, senza un'azione urgente, 1 milione di bambini sotto i 5 anni saranno gravemente malnutriti entro la fine del 2021, e 3 milioni soffriranno di malnutrizione acuta moderata. 

L'UNICEF è sempre più preoccupato per l'aumento delle gravi violazioni, in particolare il reclutamento di bambini da parte dei gruppi armati. Esortiamo ancora una volta i Talebani e tutte le altre parti a rispettare i loro obblighi secondo il diritto umanitario internazionale e le leggi internazionalei sui diritti umani, e a proteggere la vita e i diritti di tutte le persone, compresi quelli delle donne e delle ragazze.

Nelle ultime due settimane sono stato a Kandahar, Herat e ora Kabul. Ho visto l'impatto diretto dei combattimenti, dai bambini feriti a quelli gravemente malnutriti. Può essere difficile da descrivere vedere bambini rifdotti così, piccoli anche di soli 10 mesi.

La situazione sta migliorando a Kabul. La settimana scorsa, la nostra squadra è andata in un campo di sfollati e ha visto il lavoro dei team mobili sanitari dell'UNICEF, anche se, come ha riferitoo l'OMS, questo lavoro si è fermato negli ultimi giorni - e si spera riprenda presto. C'è grande bisogno, e noi dobbiamo occuparcene.

Anche di fronte all'escalation della crisi, il lavoro dell'UNICEF per i bambini e le famiglie in tutto il paese continua. Mentre parlo in questo momento, abbiamo sul posto il nostro Direttore delle emergenze e il Direttore regionale a Kabul, che sono atterrati 2 giorni fa. Sono qui perché l'UNICEF sta chiedendo un accesso immediato e senza ostacoli alle zone difficili da raggiungere, in modo da poter fornire il sostegno tanto necessario alla popolazione afgana, soprattutto a coloro che pagano il prezzo più pesante - donne e bambini.

Continuare questo lavoro, e portare il nostro sostegno alle donne e ai bambini dell'Afghanistan, è importante come sempre. Le violazioni devono finire, i diritti delle ragazze duramente conquistati, compreso l'accesso all'istruzione, devono essere protetti, e il sostegno umanitario deve essere fornito ai milioni di bambini che ne hanno bisogno".

Per interviste sulla crisi afgana, è possibile contattare Andrea Iacomini, Portavoce UNICEF Italia:
tel: 342 80 96 397
email: portavoce@unicef.it

17/08/2021

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