UNICEF e OIL: il numero di bambini privi di una protezione sociale fondamentale è in aumento a livello globale

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01/03/2023

Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e dall'UNICEF, il numero di bambini che non hanno accesso alla protezione sociale aumenta di anno in anno, esponendoli al rischio di povertà, fame e discriminazione.

More than a billion reasons: The urgent need to build universal social protection for children (Oltre un miliardo di ragioni: l'urgente necessità di costruire una protezione sociale universale per i bambini) avverte che tra il 2016 e il 2020 ulteriori 50 milioni di bambini di età compresa tra 0 e 15 anni non hanno potuto beneficiare di una prestazione di protezione sociale cruciale, nello specifico gli assegni familiari (pagati in denaro o in crediti d'imposta), facendo salire il totale a 1,46 miliardi di bambini sotto i 15 anni a livello globale.

"In definitiva, il rafforzamento degli sforzi per garantire un investimento adeguato nella protezione sociale universale per i bambini, idealmente attraverso assegni familiari universali per sostenere le famiglie in ogni momento, è la scelta etica e razionale che apre la strada allo sviluppo sostenibile e alla giustizia sociale", ha dichiarato Shahra Razavi, direttore del Dipartimento di protezione sociale dell'OIL.

Un diminuzione della copertura degli assegni familiari

Secondo il rapporto, tra il 2016 e il 2020 i tassi di copertura degli assegni familiari e per i bambini sono diminuiti o hanno ristagnato in tutte le regioni del mondo, senza che nessun paese sia sulla buona strada per raggiungere l'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile di una sostanziale copertura per la protezione sociale entro il 2030.

In America latina e nei Caraibi, ad esempio, la copertura è scesa significativamente da circa il 51% al 42%. In molte altre regioni, la copertura è in stallo e rimane bassa. Nell'Asia centrale e meridionale, nell'Asia orientale e sudorientale, nell'Africa subsahariana e nell'Asia occidentale e nell'Africa settentrionale i tassi di copertura si sono attestati rispettivamente intorno al 21%, 14%, 11% e 28% dal 2016.

L'incapacità di fornire ai bambini un'adeguata protezione sociale li rende vulnerabili alla povertà, alle malattie, all'istruzione mancata e alla cattiva alimentazione, e aumenta il rischio di matrimonio precoce e lavoro minorile.

Una ridotta probabilità di vivere in povertà estrema

A livello globale, i bambini hanno una probabilità due volte superiore a quella degli adulti di vivere in condizioni di povertà estrema - coloro che lottano per sopravvivere con meno di 1,90 dollari (PPP*) al giorno - circa 356 milioni di bambini. Un miliardo di bambini vive inoltre in condizioni di povertà multidimensionale, ovvero senza accesso all'istruzione, alla salute, all'alloggio, all'alimentazione, ai servizi igienici o all'acqua.

I bambini che vivono in condizioni di povertà multidimensionale sono aumentati del 15% durante la pandemia da COVID-19, invertendo i precedenti progressi nella riduzione della povertà dei bambini ed evidenziando l'urgente necessità di protezione sociale.

Inoltre, la pandemia ha evidenziato che la protezione sociale è una risposta fondamentale in tempi di crisi. Secondo il rapporto, quasi tutti i governi del mondo hanno adattato rapidamente i programmi esistenti o ne hanno introdotti di nuovi per sostenere i bambini e le famiglie, ma la maggior parte non è riuscita ad attuare riforme permanenti per proteggersi da shock futuri.

Un ancora di salvezza

"Quando le famiglie si trovano ad affrontare crescenti difficoltà economiche, insicurezza alimentare, conflitti e disastri legati al clima, i sussidi universali per i bambini possono essere un'ancora di salvezza", ha dichiarato Natalia Winder-Rossi, Direttore delle politiche sociali e della protezione sociale dell'UNICEF. "È urgente rafforzare, espandere e investire in sistemi di protezione sociale a misura di bambino e in grado di reagire agli shock. Questo è essenziale per proteggere i bambini dalla povertà e aumentare la resilienza, in particolare tra le famiglie più povere".

Il rapporto sottolinea che tutti i Paesi, indipendentemente dal loro livello di sviluppo, hanno una scelta: se perseguire una strategia "ad alta velocità" di investimento nel rafforzamento dei sistemi di protezione sociale, o una strategia "a bassa velocità" che non prevede gli investimenti necessari e lascerà indietro milioni di bambini.

Per invertire la tendenza negativa, l'OIL e l'UNICEF esortano i responsabili politici a compiere passi decisivi per raggiungere la protezione sociale universale per tutti i bambini, tra cui:


  • Investire in assegni familiari, che rappresentano un modo collaudato ed efficace dal punto di vista dei costi per combattere la povertà dei bambini e garantirne il benessere.
  • Fornire un'ampia varietà di sussidi per i bambini attraverso sistemi nazionali di protezione sociale che colleghino le famiglie anche a servizi sanitari e sociali cruciali, come l'assistenza all'infanzia gratuita o a prezzi accessibili e di alta qualità.
  • Costruire sistemi di protezione sociale che siano basati sui diritti, rispondano alle esigenze di genere, siano inclusivi e rispondano agli shock, per affrontare le disuguaglianze e ottenere risultati migliori, ad esempio, per le bambine e le donne, per i bambini migranti e per i bambini impiegati nel lavoro minorile.
  • Garantire un finanziamento sostenibile per i sistemi di protezione sociale, mobilitando le risorse nazionali e aumentando gli stanziamenti di bilancio per i bambini.
  • Rafforzare la protezione sociale per i genitori e le persone che se ne prendono cura, garantendo l'accesso a un lavoro dignitoso e a prestazioni adeguate, tra cui disoccupazione, malattia, maternità, invalidità e pensioni.


Note

*Il termine PPP si riferisce alla parità di potere d'acquisto (purchasing power parity). La parità del potere d'acquisto è una misura del prezzo di determinati beni in paesi diversi e viene utilizzata per confrontare il potere d'acquisto assoluto tra i vari paesi.

Documenti disponibili

ILO UNICEF Report (in inglese)pdf / 12.56 Mb

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01/03/2023

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