UNICEF in azione per i bambini e ragazzi rimasti senza assistenza a Moria (Grecia)
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L’UNICEF ha lanciato un appello umanitario da 1,17 milioni di dollari per rispondere ai bisogni immediati e a lungo termine dei 4.200 bambini e ragazzi – tra cui 400 non accompagnati o separati da familiari adulti – e delle loro famiglie colpite dall'incendio che ha devastato il campo profughi di Moria, nell'isola greca di Lesbo.
Il campo, il più grande d'Europa, ospitava circa 12.000 tra rifugiati, migranti e richiedenti asilo, rimasti senza un rifugio e costretti a vagare nell'isola in cerca di cibo e riparo. L'emergenza si somma all'epidemia di COVID-19 che aveva imposto l'isolamento della struttura sin dal 2 settembre scorso, con pesanti limiti all'accesso e al movimento delle persone.
Nel giro di 24 ore dall'incendio, oltre 400 minori non accompagnati sono stati trasferiti dall'isola alla città di Salonicco, sulla terraferma.
L’UNICEF, insieme all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), all'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) e a diverse altre organizzazioni umanitarie, sta coordinando la risposta umanitaria insieme alle autorità elleniche.
Abbiamo preso misure per trasformare immediatamente il Centro Tapuat - la struttura creata dall'UNICEF per garantire attività educative ai bambini e ai ragazzi ospiti del campo - per offrire un riparo provvisorio ai soggetti più vulnerabili (bambini, donne incinte, madri sole e altre persone con bisogni speciali), fino a quando non sarà identificata una sistemazione più appropriata.
Insieme ai nostri partner sul campo stiamo distribuendo alle famiglie con bambini beni di emergenza, come tende e aiuti non alimentari. Sono stati inviati sull'isola cinque nostri esperti per valutare le necessità della situazione e coordinare gli interventi in coordinamento con le autorità locali e con le ONG già operanti a Lesbo, tenendo in considerazione le necessarie misure di prevenzione del contagio da COVID-19.
Dal 2016 l'UNICEF fornisce in Grecia servizi essenziali per donne e bambini migranti e rifugiati: servizi di protezione dell'infanzia, accesso all'istruzione formale e al di fuori del sistema scolastico, attività di prevenzione e di risposta alla violenza di genere.
«Ora più che mai è importante essere vicini a questi bambini e famiglie che affrontano la duplice sfida di essere rimasti senza casa in un momento di pandemia, durante il quale abbiamo imparato quanto sia fondamentale avere un rifugio sicuro e adeguato» afferma il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo. «L’appello di raccolta fondi lanciato oggi mira a coprire la stima iniziale dei fondi necessari all'UNICEF e ai suoi partner per fornire l'assistenza urgente ai bambini direttamente colpiti da questa nuova emergenza, compresi i minori separati e non accompagnati. Anche il più piccolo gesto d’aiuto è importante.»
Per aiutare i bambini di Moria dona online sul nostro sito