Potenza

La Festa dei Nonni in provincia di Potenza

3 minuti di lettura

30/09/2017

30 settembre 2017L’UNICEF Italia ha ripreso quest’anno la tradizione della “Festa dei nonni e dei nipoti” e il presidente del Comitato Provinciale di Potenza Mario Coviello, con Anna Maria Giambrocono, ha invitato i dirigenti scolastici delle scuole della provincia di collaborare con l’UNICEF per valorizzare nelle scuole i nonni, scrigno di sapienza, il 30 settembre, l’1 e il 2 ottobre.

La proposta è stata accolta da molti docenti delle scuole dell’infanzia e primaria di Potenza, Vaglio, Bella, S. Antonio Casalini, Avigliano, Baragiano, Muro Lucano, Ponte Giacoio, San Fele, Castelgrande, Pescopagano che, subito dopo l’inizio delle lezioni, hanno avviato laboratori di canto, musica, e i nonni hanno suonato l’organetto, ballato la tarantella, cantato “Amor dammi quel fazzolettino/ vado alla fonte e lo vado a lavar“.

Le insegnanti hanno invitato i nonni e le nonne a raccontare nelle classi e nelle sezioni come giocavamo da bambini, con quali giocattoli. Con grande sorpresa i piccoli hanno scoperto che giocavano con bambole fatte di pezza che cucivano e riempivano di semola, e con la pasta del pane che poi mettevano al forno. I nonni giocavano con le noci e i bottoni, con i tappi e gli aquiloni, e per strada con la palla di pezza riempita di semola e con le biglie di vetro, giocavano a nascondino, al salto della fune, a campana, tiro della piastrella. Preparavano per mesi i fuochi a San Giuseppe. La sera andavano a letto presto per non consumare l’olio delle lampade. La befana di molti nonni era povera e metteva nella calza solo arance, mandarini e qualche caramella. Altri nonni hanno recitato “sunett” e filastrocche e hanno raccontato la loro scuola, quella dei grembiuli neri e del colletto rigido con il fiocco rosso o rosa, dei banchi di legno e del calamaio con l’inchiostro, con la stufa a legna di terracotta rossa , la scuola lontana, da raggiungere sempre a piedi perché non c’erano gli autobus.

I nonni hanno portato le foto di quando erano piccoli, quelle della prima comunione, della cresima, le foto del matrimonio e della festa di nozze. E le immagini in bianco e nero e a colori hanno suscitato mille domande sui vestiti, sul cibo. Nonno Antonio ha cantato le canzoni napoletane della serenata alla sua bella “I te vurria vasà”, “O marinariell”.

Altri nonni hanno portato gli oggetti di una volta. Mortai, calamai, astucci di legno, paioli di rame, sbattitori, scaldaletto, il lumino, il ferro di cavallo, la sega. E ciascuno di essi è diventato una storia, un racconto, un personaggio, una paura, un’emozione.

E i piccoli il 2 ottobre ringrazieranno i nonni che giocano sempre con loro, li ascoltano, fanno loro le coccole, li aiutano nei compiti, cucinano i loro piatti preferiti, con canzoni, “diplomi d’onore“, disegni, piccole creazioni con la stoffa.

Nelle classi non mancherà la festa con dolci e bevande e molti nonni e nipoti si scambieranno i braccialetti che quest’anno l’UNICEF ha proposto per aiutare i minori non accompagnati che sono arrivati in Italia per sfuggire alla guerra e alla fame.

Raccogliete l’invito dell’UNICEFf. Festeggiate i vostri nonni, tesori d’amore e di sapienza.

30/09/2017

News locali correlate