Potenza

Nella scuola di Ruvo del Monte con UNICEF Potenza emozioni e diritti

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02/12/2019

2 dicembre 2019 - Il presidente del Comitato provinciale UNICEF di Potenza incontra gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado nel 30° anniversario della Dichiarazione ONU sui diritti del bambino.

Continua il viaggio nelle scuole della provincia di Potenza di Mario Coviello, presidente Unicef di Potenza. Venerdì 29 novembre, dalle 8,30 alle 12,30 ha incontrato gli alunni della scuola di Ruvo del Monte.

Ecco il suo racconto: “Arrivo puntuale, prima delle 8,30, nella scuola di Ruvo del Monte. Mi accoglie un edificio colorato in cima ad una salita. Saluto nell’atrio immenso la bidella che mi accoglie con un abbraccio e vado subito dai più piccoli che con i loro grembiuli colorati sono appena arrivati. La maestra mi spiega - Questa era la scuola dell’infanzia. Siamo tornati qui dall’inizio dell’anno perchè nell’altra sede sono necessari lavori di adeguamento, di messa in sicurezza - Decido di incontrare prima la scuola primaria e mi accompagnano dalle maestre Nunzia e Silvana che curano i piccoli di prima e seconda. In cerchio ci prendiamo per mano, ci presentiamo e, uno alla volta ci raccontiamo cosa ci fa felici e cosa ci procura dolore, paura, rabbia. Dopo un momento di sconcerto iniziale, con spontaneità i piccoli raccontano la paura del buio, la gioia di giocare con mamma e papà, i litigi con il fratellino e la sorellina.

Al termine del cerchio delle emozioni un grande abbraccio, tutti insieme e continuo il mio viaggio rinfrancato. I più grandi terza, quarta e quinta sono all’inizio più guardinghi. Non sono abituati a stare in cerchio, fanno fatica a guardarsi negli occhi, ad ascoltare in silenzio il compagno. A poco a poco l’atmosfera si riscalda e raccontare la gioia di giocare a calcio, di uscire con gli amici, di alzarsi tardi la domenica mattina ci rinfranca. Addolora lo sfogo di chi ha il coraggio di confessare che sta male quando viene preso in giro, di un compagno che si sente “non all’altezza”.

Raccomando alle maestre, che mi ringraziano perchè “hanno scoperto dei loro ragazzi cose che avevano intuito e che il cerchio ha fatto venire a galla“ di continuare con i laboratori di “Non perdiamoci di vista”, la proposta educativa UNICEF per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo e passo nelle aule di scuola media.

In terza media ho la fortuna di trovare la professoressa Alessandra Prete che conosce bene la proposta UNICEF che ha portato avanti l’anno scorso con i suoi alunni di Castelgrande e Potenza. Consegno due fogli e chiedo ai ragazzi in cerchio di scrivere in forma anonima “Cosa fa loro rabbia, paura e cosa dà loro felicità, gioia, benessere.” Concentrati scrivono con calma. In silenzio si attende che tutti abbiano finito. I foglietti ripiegati vengono messi in una scatola al centro del cerchio. Poi a turno ciascuno legge un foglietto ad alta voce e le frasi “risuonano” dentro ciascuno.

“Sono felice quando tutti i miei amici, genitori, nonni sono felici... quando tutto va bene e nessuno soffre…” “Mi arrabbio quando le persone non mi capiscono e quindi penso di essere un incapace..e mi arrabbio con me stessa... ”E la lavagna raccoglie la “Felicità” che è Amicizia, Amore, Buoni Voti, Star bene e la “Rabbia” è Esclusione, Rumore, Depressione, Stress… Non capire.

E anche qui un abbraccio finale scioglie la tensione. Il progetto deve continuare per assicurare ai ragazzi quel benessere che aiuta a crescere.

La prima media ha 21 alunni ed è più difficile far posto nell’aula per un grande cerchio. La professoressa Grande, che conosco, mi asseconda e i ragazzi, dopo lo sconcerto iniziale, confidano paure, ansie, gioie: l’amicizia con i compagni, il dolore del tradimento, la gioia di andare in campagna dai nonni, le incomprensioni con i genitori. E al termine del laboratorio confessano: “Stiamo insieme da molti anni ma non sapevamo molte cose dai nostri amici”.

Ai più piccoli della scuola dell’infanzia racconto la storia di Nives, la bambola di pezza dell’UNICEF, la pigotta che una nonna dalle mani d’oro ha cucito e che a turno tutti prendono in mano e accarezzano. Nives va in Africa e asciuga il pianto di un bambino che piange perchè ha fame con l’alimento terapeutico che faccio vedere e toccare. Racconto del pozzo che viene costruito per portare l’acqua al villaggio, dele medicine che salvano da una brutta malattia.

Le maestre promettono di aiutare l’UNICEF nella raccolta fondi natalizia con l’aiuto delle famiglie e io vado via soddisfatto e arricchito.

Il mio viaggio continua. Martedì 3 dicembre mi aspettano gli alunni della scuola primaria “Rodari“ di Bucaletto a Potenza.“

02/12/2019

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