Bullismo e cyberbullismo
Bullismo e Cyberbullismo
Il contrasto dei fenomeni del bullismo tradizionale e di quello online, conosciuto come cyberbullismo, rappresenta una sfida globale alla quale non possiamo sottrarci.
Questi comportamenti, reiterati e discriminatori, minano il benessere psicologico ed emotivo di bambine, bambini, ragazze e ragazzi e ostacolano il loro diritto a crescere in ambienti sicuri e rispettosi. Secondo i dati ISTAT* pubblicati nel giugno 2025, un ragazzo su cinque subisce atti di bullismo. Il 68% dei giovani tra gli 11 e i 19 anni ha sperimentato comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti, sia online o che offline.
I più colpiti sono i giovanissimi tra gli 11 e i 13 anni (23,7%), rispetto ai ragazzi tra i 14 e i 19 anni (19,8%). I ragazzi risultano più esposti (21,5%) rispetto alle ragazze (20,5%). Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano importanti motivi di sofferenza, che richiedono interventi educativi continui e strutturati per promuovere ambienti di apprendimento capaci di accogliere e di proteggere.
Rompi il silenzio, ferma il bullismo
Insieme a Camilla Mancini vogliamo ricordare quanto sia importante condividere il proprio dolore, anche se non è facile, perché attraverso il dialogo e la condivisione con un insegnante, un familiare o un amico, il dolore pesa meno e ci rende meno soli.
Chiedere aiuto è un atto di coraggio, non di debolezza! Rompiamo il silenzio, fermiamo il bullismo!
Bullismo
Il bullismo è una manifestazione violenta e intenzionale di tipo verbale o fisico, ripetuta nel tempo. Si presenta, all’interno di una relazione in cui esiste uno squilibrio di potere, come un’aggressione da parte di una persona o un gruppo che ne aggredisce un’altra, che non può adeguatamente difendersi, per danneggiarla fisicamente o psicologicamente.
Le forme più comuni di bullismo sono le offese e gli insulti (55,7%), seguite dall’esclusione sociale (43%) e dalla diffamazione (quasi 25%). Le aggressioni fisiche sono meno frequenti (11%). Rispetto alle dinamiche di genere, le ragazze subiscono più spesso esclusione, mentre i ragazzi sono più colpiti da insulti e minacce.
A livello geografico, il bullismo è più diffuso nel Nord Italia rispetto al Mezzogiorno. I ragazzi di origine straniera, in particolare di nazionalità rumena e ucraina, sono tra i più colpiti, con percentuali di vittimizzazione superiori al 27%.
Il bullismo in cifre
55,7%
ragazzi/e che hanno subìto offese o insulti almeno una volta nell’anno
43%
ragazzi/e che hanno sperimentato esclusione o emarginazione
24%
vittime di diffamazione, l'11% ha subìto minacce o aggressioni fisiche
Cyberbullismo
Quando qualcuno riceve offese, insulti o minacce online, si parla di cyberbullismo.
Il cyberbullismo colpisce il 34% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni, che hanno subito almeno un episodio vessatorio online nell’ultimo anno. Il 7,8% ne è stato vittima più volte al mese, con una maggiore incidenza tra i ragazzi (8,9%) rispetto alle ragazze (6,6%). Le forme più comuni includono offese, insulti, diffamazioni e esclusione sociale attraverso SMS, e-mail, chat o social network. Il 30,1% dei ragazzi ha subito atti sia online che offline, mentre il 3,8% esclusivamente online. Anche nel cyberbullismo, i ragazzi di origine straniera sono più esposti: il 39,8% ha subito almeno un atto online, con picchi tra gli ucraini (44,5%) e i cinesi (42,8%).
L’uso delle tecnologie offre grandi opportunità di arricchimento educativo e culturale, ma espone le persone minorenni a rischi che richiedono conoscenza e consapevolezza. Informare bambine, bambini e adolescenti sull’uso consapevole della rete è responsabilità degli adulti con ruoli educativi.
Ogni bambina e ogni bambino ha diritto non solo ad accedere alle informazioni, ma anche di essere protetto dai pericoli online come sancito dall’art.17 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
La legge italiana sul bullismo e cyberbullismo
L’Italia è stato il primo paese europeo a introdurre il termine "cyberbullismo" nel proprio ordinamento, grazie alla legge n. 71 del 29 maggio 2017, con disposizioni specifiche per la tutela delle e dei minorenni e per la prevenzione e il contrasto allo stesso.
Nel 2021 il Ministero dell’Istruzione ha veicolato l’aggiornamento delle Linee Guida per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo (D.M.18 13/01/2021 emanato con N.M. 482 del 18/02/2021) che prevedono l’invito ai Dirigenti di costituire il Team Antibullismo nelle scuole.
Il 2 marzo 2021, il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia ha adottato e diffuso il Commento Generale n. 25 sui diritti dei minorenni nell’ambiente digitale, tradotto in italiano dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA), dal Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU) e dall’UNICEF Italia per garantirne la più ampia diffusione.
L’azione dell’UNICEF
Nel nostro paese, l’UNICEF Italia è attivo sul tema del bullismo e cyberbullismo su vari fronti.
Da un lato opera sulla sensibilizzazione e formazione attraverso progetti e attività diffuse sul territorio, dall’altro dialoga con le istituzioni promuovendo l’adeguamento della normativa italiana agli standard internazionali di riferimento.
L'UNICEF Italia sostiene questa missione con due iniziative educative: Diamo cittadinanza ai diritti, incentrata sull’educazione civica, e Non perdiamoci di vist@, dedicata alla prevenzione e al contrasto di bullismo e cyberbullismo. Inoltre, l'UNICEF Italia partecipa all’Advisory Board di Generazioni Connesse, progetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito per promuovere l’uso sicuro e consapevole di internet, offrendo strumenti formativi e educativi alla comunità scolastica.
Le raccomandazioni dell’UNICEF Italia
L’UNICEF Italia ritiene che gli strumenti di protezione e di intervento attualmente vigenti in Italia possano essere ulteriormente migliorati attraverso azioni come:
• la sensibilizzazione di comunità e famiglie tramite programmi a sostegno della genitorialità;
• un sistema di raccolta dati affidabile;
• lo sviluppo/consolidamento di cornici legali e politiche - sia a livello nazionale che decentrato - per la tutela dei minorenni da tutte le forme di violenza;
• il sostegno a Piani Nazionali di Azione integrati e ad azioni coordinate per affrontare la violenza sui/tra i minorenni;
• la formazione specifica e continua di operatori/educatori/famiglie;
• la rieducazione del minorenne autore di cyberbullismo e il miglioramento dell’assistenza alle vittime, dal momento della presa in carico e per tutto il percorso di riabilitazione.