America Latina, milioni di bambini nella morsa tra COVID-19 e uragani

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03/08/2020

 In tutta la regione dell'America Centrale e dei Caraibi sono oltre 70 milioni i bambini e gli adolescenti direttamente o indirettamente colpiti dalla pandemia di COVID-19

«Molti di loro potrebbero trovarsi ad affrontare l'ulteriore minaccia di tempeste catastrofiche mentre la stagione degli uragani del 2020 entra in una fase più attiva» afferma il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.  «Gli spostamenti, i danni alle infrastrutture e l'interruzione dei servizi causati dalle tempeste, in particolare nelle zone costiere, potrebbero rendere i bambini e le famiglie più vulnerabili alla malattia e ai suoi impatti.» 

A destare grande preoccupazione nell'UNICEF è l'evenienza che un evento particolarmente potente possa compromettere gli sforzi in corso per contenere la trasmissione dell'epidemia.

Il virus potrebbe diffondersi facilmente in ambienti sovraffollati come i rifugi d'emergenza o i siti per sfollati, dove sarebbe praticamente impossibile garantire il distanziamento fisico.

Allo stesso tempo, le misure di controllo esistenti, come il lavaggio delle mani e l'attenta gestione dei casi, potrebbero venir meno se le fonti idriche, i servizi igienici e le infrastrutture sanitarie dovessero essere danneggiati o distrutti.

La pandemia sta già mettendo sotto pressione i sistemi sanitari nazionali e locali della regione, sollevando seri interrogativi su come se la caverebbero in seguito a un uragano catastrofico.

Nel frattempo, le restrizioni di movimento e le carenze di budget legate alla pandemia potrebbero ostacolare gli sforzi di preparazione nazionale agli uragani.

«Nei prossimi giorni e settimane, i bambini e le loro famiglie rischieranno di essere colpiti contemporaneamente da due disastri: il COVID-19 e gli uragani. Sarebbe la "tempesta perfetta" che temiamo per i Caraibi e l'America Centrale. » riferisce Bernt Aasen, Direttore UNICEF per l'America Latina e i Caraibi. 

«Mentre continuiamo a prendere precauzioni per tenere le famiglie al sicuro dal COVID-19, gli sforzi per prepararsi agli uragani diventano di vitale importanza per mitigare la diffusione del virus tra le comunità più vulnerabili.»

Come ha riferito l'UNICEF in un recente rapporto, nei prossimi anni si prevede un aumento nell'intensità delle tempeste nella regione caraibica e un incremento conseguente negli spostamenti di popolazione.

La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), massima autorità USA in materia di eventi climatici, prevede con una probabilità del 60% che la stagione degli uragani del 2020 sia superiore alla media per intensità e distruttività, con circa 15 eventi estremi fra cui 8 uragani e 4 uragani di categoria 5.

Già alla fine di maggio, la tempesta tropicale Amanda ha causato inondazioni e frane in alcune zone di El Salvador, Guatemala e Honduras, con 33 vittime (tra cui anche un bambino) e migliaia di sfollati.

Dal 2010 al 2019 le tempeste hanno causato 895.000 nuovi sfollamenti di bambini e adolescenti nei Caraibi e 297.000 in America Centrale.

In tutta la regione, l'UNICEF sta lavorando per sostenere gli sforzi di preparazione agli uragani e le risposte di salute pubblica al COVID-19 attraverso educazione e sensibilizzazione delle comunità e offrendo supporto tecnico ai governi della regione. 

Stiamo anche incoraggiando le autorità locali e nazionali a garantire che i piani di emergenza siano adattati in modo da includere rischi associati alla pandemia e ampliare l'accesso ai servizi essenziali (salute, protezione, accesso all'acqua e all'igiene) per i bambini e per le famiglie vulnerabili.

In collaborazione con i governi, le Organizzazioni non governative (ONG) e i partner del settore privato, l'UNICEF sta lavorando per costruire un sistema di resilienza ai disastri tra le comunità dei Caraibi e dell'America centrale.

Questi sforzi comprendono diverse attività: 
  • collaborare con i governi per adeguare i piani di preparazione e risposta agli uragani in modo da comprendere i rischi da COVID-19, concentrandosi su gruppi vulnerabili di bambini, donne in gravidanza e che allattano, famiglie monoparentali con madre capofamiglia e bambini con disabilità,
  • migliorare i meccanismi di coordinamento e gli strumenti per una tempestiva valutazione dei bisogni e per dare una risposta efficace.
  • predisporre aiuti di prima necessità, tra cui: 18.500 grandi serbatoi gonfiabili per le riserve idriche, 7.500 compresse per la purificazione dell'acqua, 130 tende, centinaia di kit igienici, educativi e ricreativi, soprattutto per i bambini nelle aree più a rischio (Barbados, Antigua, Trinidad e Tobago e America Centrale)
  • diffondere l'iniziativa "Scuole sicure" in 18 Stati della regione per potenziare la resilienza e le capacità locali du proteggere studenti, educatori e infrastrutture critiche
  • sostenere l'azione degli organismi regionali - tra cui la Caribbean Disaster Emergency Management Agency (CDEMA), la Caribbean Community (CARICOM) e il Centre for Coordination of the Prevention of Natural Disasters in Central America (CEPREDENAC) - per migliorare il coordinamento intersettoriale e i collegamenti con le politiche di gestione del rischio di catastrofi a lungo termine
  • cooperare con i governi sulle politiche di adattamento al cambiamento climatico in modo da porre l'accento sulle esigenze a breve e lungo termine dei bambini e degli adolescenti.

03/08/2020

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