14 falsi miti sull'allattamento al seno

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16/06/2019

La promozione dell’allattamento materno è considerata da tempo una priorità di salute pubblica, tale da essere espressamente indicato dall’UNICEF come un diritto nell’art 24 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell'adolescenza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che i bambini siano allattati al seno in maniera esclusiva fino al compimento del 6° mese di vita e che il latte materno rimanga il latte di prima scelta, anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino a due anni di vita e oltre, e comunque finché madre e bambino lo desiderino.

Quante volte ti sarà capitato di sentir parlare tantissime mamme e donne di allattamento o di trovarti nel bel mezzo di una discussione animata sull'allattamento al seno? Sicuramente molte e sicuramente nel bel mezzo di queste discussioni ti sarà capitato di imbatterti in falsi miti che di seguito proviamo a sfatare uno per uno.

14 falsi miti sull'allattamento  

1 - Allattare è semplice

Appena nato, un bambino ha l’istinto di ricercare immediatamente il seno materno. Molte mamme, soprattutto nei primi giorni di vita del bambino, possono avere bisogno di indicazioni pratiche su come allattare e su come posizionare il bambino al seno. 

L’allattamento richiede sostegno e, soprattutto, tempo per imparare - sia da parte delle mamme che dai bambini. Ed è per questo, quindi, che le mamme devono avere spazio e sostegno sia a casa che nel luogo di lavoro.


2 – È normale sentire indolenzimento durante l’allattamento: il dolore è inevitabile

Durante i primi giorni molte mamme possono provano del fastidio mentre imparano ad allattare. Con un po' di pratica e con le giuste indicazioni, tuttavia, la spiacevole sensazione di dolore al capezzolo può essere facilmente evitata. Quando una donna incontra problemi di questo tipo l’aiuto di un operatore esperto o di un professionista qualificato può aiutare a superarli.


3 – Bisogna lavare il seno prima di allattare

Non è necessario lavare il seno prima della poppata. Il bambino, in virtù del forte legame che lo lega alla mamma, sa riconoscere perfettamente l’odore e i “rumori” del suo corpo. Il seno produce una sostanza che richiama e guida il bambino; questa sostanza, ricca di batteri “amici”, contribuisce a formare il sistema immunitario del bambino.

Centro sanitario di Debri, nella regione del Tigray, in Etiopia - ©UNICEF/UN0140320/Ayene

Centro sanitario di Debri, nella regione del Tigray, in Etiopia - ©UNICEF/UN0140320/Ayene


4 - La mamma e il bambino andrebbero separati per consentire alla madre di riposare

Subito dopo la nascita, molti medici, infermieri e ostetriche incoraggiano il contatto pelle a pelle, conosciuto anche come la tecnica della “mamma canguro”, dato che, aiuta il tuo bambino a trovare il seno materno e ad attaccarsi. 

Farlo entro un’ora dalla sua nascita per poi ripeterlo spesso, favorisce l’avvio dell’allattamento. Se la mamma non è in grado di tenerlo in contatto pelle a pelle, può provvedere a ciò anche il partner o un altro familiare.


5 – Durante l’allattamento si dovrebbero mangiare solo cibi privi di condimento

Durante il periodo dell’allattamento è importante che le madri seguano come tutti una dieta equilibrata. In linea di principio, non occorre apportare cambiamenti alle abitudini alimentari. Quando il bambino si trova ancora nel grembo materno viene esposto ai sapori dei cibi che vengono consumati dalla madre. Se una mamma nota che il bambino reagisce negativamente a uno specifico alimento, è bene consultare uno specialista.


6 – L’attività fisica influenza il sapore del latte materno

L’attività fisica è una pratica consigliata a qualsiasi età perché aiuta a tenerci sani e in salute: questo vale anche per le donne che allattano. Non ci sono prove che praticare l’attività fisica contribuisca a influenzare il sapore del latte.


7 – Se non si allatta il bambino immediatamente non sarà più possibile farlo

È più facile avviare l’allattamento iniziando nella prima ora dopo la nascita perché il neonato ha un forte istinto a ricercare il seno materno ed è subito pronto a imparare a poppare. Qualora non fosse possibile attaccarlo subito al seno, è importante farlo quanto prima. 

Se hai bisogno di aiuto per posizionare il neonato al seno è opportuno che ti rivolga a personale qualificato. Tenere il bambino in contatto “pelle a pelle” e offrirgli il seno favorirà l’avvio dell’allattamento.


8 – Durante il periodo dell’allattamento non si può utilizzare latte in polvere

In alcune situazioni, la mamma potrebbe decidere di ricorrere al latte in polvere, pur continuando ad allattare. È importante avere accesso a informazioni obiettive sul latte in polvere e su altri sostituti del latte materno. 

Per mantenere la produzione di latte è opportuno che la mamma continui ad offrire il seno al bambino il più spesso possibile. È utile in questi casi consultare un esperto di allattamento o un altro professionista qualificato, che aiuti a sviluppare un piano che consenta di proseguire l’allattamento.

Una mamma allatta il suo bambino a Podgorica (Montenegro). L'allattamento al seno protegge il neonato da infezioni, diarrea, polmonite e altre malattie infantili - ©UNICEF/UN040621

Una mamma allatta il suo bambino a Podgorica (Montenegro). L'allattamento al seno protegge il neonato da infezioni, diarrea, polmonite e altre malattie infantili - ©UNICEF/UN040621


9 – Molte madri non riescono a produrre abbastanza latte

Quasi tutte le donne producono la quantità di latte giusta ad alimentare il loro bambino. La produzione di latte è determinata da fattori come un attacco al seno efficace, la frequenza delle poppate e quanto a ogni pasto il bambino riesce a “svuotare” il seno. 

È importante offrire il supporto necessario alle madri ogniqualvolta ne abbiano bisogno: sostegno inteso come affiancamento nel tempo da parte di operatori sanitari, aiuti da parte della famiglia per mantenersi in un buon stato di salute con alimentazione e idratazione sufficienti. 


10 – Non si dovrebbe allattare quando si è malate

Durante una malattia, salvo casi particolari, una madre può continuare ad allattare. In questi casi è importante rivolgersi a un professionista che indicherà la terapia da seguire, riposarsi, alimentarsi e bere a sufficienza. Inoltre, gli anticorpi che la madre produce per contrastare la malattia passano direttamente al bambino tramite il latte, contribuendo così a rinforzare le sue difese immunitarie.


11 – Durante l’allattamento non è possibile prendere nessun farmaco

È importante che in caso di malattia la mamma avvisi il medico o il farmacista che è in allattamento. Potrebbe essere necessario somministrare farmaci in certi orari e/o con dosaggi specifici, o adottare farmaci alternativi. È bene inoltre che la mamma informi il pediatra delle medicine che sta assumendo.

Marciana Do Santos allatta al seno la piccola Alfia al centro di salute SISCA di  Balibo, nel comune di Bobonaro, Timor Leste. Il primo latte – chiamato anche colostro – è ricco di anticorpi e dà al neonato un importante sostegno in attesa che il suo sistema immunitario si completi - ©UNICEF/UN0160505/Soares

Marciana Do Santos allatta al seno la piccola Alfia al centro di salute SISCA di Balibo, nel comune di Bobonaro, Timor Leste. Il primo latte – chiamato anche colostro – è ricco di anticorpi e dà al neonato un importante sostegno in attesa che il suo sistema immunitario si completi - ©UNICEF/UN0160505/Soares


12 – I bambini che vengono allattati sviluppano un rapporto morboso con la madre

Ogni bambino è diverso. Alcuni sono più “mammoni”, altri meno, e questo a prescindere dal tipo di alimentazione. Il latte materno, pieno di sostanze nutritive e non solo, è il miglior modo che ha un bambino per alimentarsi ma è anche molto importante per lo sviluppo del suo cervello.

I bambini allattati passano molto tempo in braccio alla mamma, ed è dimostrato che questo contribuisce a rafforzare il legame emotivo con la mamma.


13 – Se allatti per più di un anno risulta più complicato smettere

Allattare il bambino per più di un anno non rende più impegnativo il momento in cui si dovrà smettere; anzi, l’allattamento viene consigliato fino ai due anni di età, se desiderato da mamma e bambino. Ogni mamma e ogni bambino sono un caso a sé: devono valutare insieme per quanto tempo continuare l’allattamento.


14 – Se rientri al lavoro devi smettere di allattare

Molte madri continuano ad allattare anche dopo essere tornate al lavoro. È importante conoscere le norme in vigore a favore della genitorialità e i diritti riconosciuti dal proprio datore di lavoro. 

Laddove è riconosciuto il diritto alla pausa allattamento, la madre può tornare a casa per nutrire il proprio bambino oppure farsi portare il bimbo al lavoro da un familiare, o ancora togliersi il latte e portarlo a casa. Se non è consentito allattare durante la giornata lavorativa, la mamma può trovare il tempo di togliersi il latte e somministrarlo al bambino una volta a casa. Qualora abbia scelto di nutrire il bambino con latte artificiale per alcuni pasti, è buona regola continuare, per quanto possibile, a offrire anche il seno materno quando si trovano insieme.

16/06/2019

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