Congo: un popolo in fuga dalla guerra

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17/11/2009

Settembre 2009 -La vita dei bambini e delle famiglie della Repubblica Democratica del Congo continua ad essere in forte pericolo, a causa del conflitto spietato, ribattezzato la "prima guerra mondiale africana" (cinque milioni di morti dal 1998 a oggi): una guerra motivata da ragioni economiche che rischiano ora di assumere un ancor più pericoloso connotato etnico.
 

 
Una fila interminabile di sfollati diretti a Goma dal campo profughi di Kibumba, abbandonato per via dei combattimenti in corso nell'area
Una fila interminabile di sfollati diretti a Goma dal campo profughi di Kibumba, abbandonato per via dei combattimenti in corso nell'area - ©AFP/Walter Astrada

Con oltre 250.000 profughi provocati dall'ultima recrudescenza della guerra, salgono a oltre un milione (ma altre stime parlano addirittura di un milione e mezzo), i civili nella condizione di sfollati nel Nord Kivu, regione fertilissima e ricca di risorse minerarie nell'est della Repubblica Democratica del Congo. 
 
In altri termini, in questa vasta regione quasi un abitante su quattro è in fuga, spesso dopo aver perso tutto ciò che possedeva.
 
In  maggioranza gli sfollati sono donne e bambini, alcuni dei quali rimasti separati dalle famiglie nel caos della fuga. 
 
In situazioni simili, come spiega in questo video uno dei responsabili UNICEF per le emergenze, i bambini e le bambine sono esposti a gravissimi rischi: dalle epidemie di colera e morbillo, fino alla piaga della violenza sessuale.
 
L'insicurezza e il clima di violenza sono tali da spingere migliaia di famiglie ad abbandonare anche i campi profughi in cui vivevano da anni, per andare a cercare rifugio nei centri urbani, a cominciare da Goma, capitale della regione.
 
Circa 100.000 profughi nella zona di Rutshuru e Kiwandja hanno dato vita a un nuovo esodo per timore dell'avanzata dei Mai-Mai (milizie territoriali in lotta con l'esercito regolare).
 
Ed è qui, nonostante enormi rischi, che l'UNICEF e poche altre organizzazioni umanitarie stanno concentrando gli aiuti per una massa di sfollati che cresce di ora in ora.
 

 

 L'UNICEF in azione

Uno dei numerosi aerei carichi di aiuti UNICEF atterrati in questi giorni all'aeroporto di Goma, capitale del Nord Kivu
Uno dei numerosi aerei carichi di aiuti UNICEF atterrati in questi giorni all'aeroporto di Goma, capitale del Nord Kivu - ©UNICEF R.D.Congo/2008/Harneis

L'UNICEF, presente da tempo in questa martoriata regione dell'Africa, ha prosegue le attività umanitarie già in corso (nei giorni immediatamente precedenti la crisi erano stati assistiti oltre 50.000 sfollati del Nord Kivu) per venire incontro ai bisogni della popolazione infantile.
 
Nei centri sanitari specializzati per il trattamento della malnutrizione, come mostra questo video, i bambini posson ricevere un trattamento gratuito a base di Plumpynut.
 
«Vediamo arrivare a Goma gente che è stata sfollata ormai due, tre, persino cinque volte in questi ultimi anni» riferisce Jaya Murthy, specialista dello staff UNICEF locale. «E abbiamo seguito decine di casi di bambini fuggiti da casa per arruolarsi nelle milizie» (su questo tema, suggeriamo questo articolo uscito sul Corriere della Sera)
 
Per fronteggiare la sete e prevenire il colera e le altre infezioni da acqua impura, l'UNICEF ha inviato a Goma numerose autocisterne, ciascuna carica di migliaia di litri di acqua potabile, oltre a migliaia di tonnellate di sostanze per potabilizzare le scorte idriche. 
 
Nonostante le gravi difficoltà operative, finora l'UNICEF e le Ong partner hanno vaccinato oltre 445.000 bambini sfollati contro polio e morbillo, somministrando anche vitamina A e farmaci antiparassitari; più di 255.000 sfollati hanno beneficiato della distribuzione di kit igienico-sanitari e di primo soccorso e l'UNICEF prosegue la distribuzione d'acqua d'emergenza nei campi sfollati del Nord Kivu ed Orientale; con le Ong partner AVSI e World Vision l'UNICEF ha riaperto 17 dei 24 spazi a misura di bambino distrutti a ottobre negli scontri tra esercito e CNPD: oltre 18.000 bambini ricevono assistenza tramite tali centri, mentre altri 8.800 beneficiano d'istruzione informale mediante altri 38 centri, 15 dei qiali aperti vicino agli Spazi a misura di bambino, per fornire un'assistenza integrata ai bambini sfollati.
 

 
 

Mentre l'UNICEF sta allestendo decine di aule scolastiche d'emergenza in Ituri e Nord Kivu, sono 11 le scuole finora riabilitate.
 
Per saperne di più sull'azione di soccorso dell'UNICEF per gli sfollati nel Nord Kivu visita la pagina dedicata agli aggiornamenti su questa crisi.
 
Per aiutare i bambini e le madri sfollate del Nord Kivu puoi contribuire con una donazione online oppure nei seguenti modi:
 

 

- cc postale n. 745.000 intestato a Comitato Italiano per l'UNICEF, causale: "Emergenza R.D. Congo"
- con carta di credito telefonando al Numero Verde gratuito UNICEF 800-745.000
- cc bancario n. 000.000.510051 presso Banca Popolare Etica, codice IBAN: IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051, intestato a Comitato Italiano per l'UNICEF, causale: "Emergenza R.D. Congo"
- presso la sede UNICEF della tua città (qui tutti gli indirizzi)

17/11/2009

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