Coronavirus, solo il 2% dei finanziamenti erogati alle famiglie durante la prima ondata

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10/12/2020

Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF, nei paesi ad alto reddito ci si aspetta che la povertà infantile resterà sopra i livelli pre-COVID almeno per i prossimi 5 anni. 

Nonostante ciò, solo il 2% degli aiuti finanziari erogati dai governi nei paesi OCSE e dell’Unione Europea sono stati allocati per supportare i bambini e le famiglie con bambini durante la prima ondata della pandemia.

Supporting Families and Children Beyond COVID-19: Social Protection in High Income Countries” – realizzato dal Centro di Ricerca Innocenti dell’UNICEF – analizza: in che modo l'impatto sociale ed economico della pandemia potrebbe colpire i bambini; le risposte iniziali dei governi alla crisi; come le future politiche pubbliche potrebbero essere ottimizzate per supportare meglio i bambini. 

«L'ammontare degli aiuti finanziari assegnati direttamente ai bambini e alle famiglie non è adeguato alle gravi conseguenze della pandemia, né alla durata prevista dell'impatto che la crisi avrà su questi paesi», ha dichiarato Gunilla Olsson, Direttore del Centro di Ricerca Innocenti dell'UNICEF. 

Il rapporto mostra che tra febbraio e la fine di luglio 2020 i paesi ad alto reddito hanno speso la storica cifra di 10,8 trilioni di dollari per la risposta al COVID-19 e il 90% di questi soldi sono stati investiti in pacchetti di incentivi fiscali diretti a, o passando per, le aziende.

Sebbene sia una parte essenziale della risposta alla crisi, il sostegno alle imprese escluderà inevitabilmente i bambini più emarginati e le loro famiglie nella società, il che significa che coloro in situazioni peggiori saranno quelli maggiormente colpiti.

«Dato che la seconda ondata di COVID-19 continua ad avere conseguenze, si deve cercare un migliore equilibrio», ha detto Olsson. 

Circa un terzo dei paesi OCSE e UE compresi nel rapporto non hanno implementato nessuna politica specifica per supportare i bambini nella risposta alla prima ondata della pandemia.

Fra i paesi che hanno investito in interventi di protezione sociale per i bambini e le famiglie – compresa l’assistenza all’infanzia, l'alimentazione scolastica e gli assegni familiari – la maggior parte sono durati in media solo tre mesi.

Secondo il rapporto, la natura a breve termine di questi interventi è del tutto inadeguata per affrontare la durata prevista della crisi e i rischi legati alla povertà infantile nel lungo periodo.

«Chiediamo ai governi di incrementare la protezione sociale per i bambini, insieme agli aiuti alle imprese», ha dichiarato Olsson.

«Politiche familiari più forti devono includere una combinazione di sostegno incondizionato al reddito delle famiglie più povere, sussidi per il cibo, per l'assistenza all'infanzia e per esenzioni per utenze, affitti o mutui a lungo termine per porre delle basi più solide affinché tutti i bambini, e le loro famiglie, possano riprendersi da questa crisi».

Il rapporto presenta linee guida per aiutare a trovare un migliore equilibrio per rispondere sia ai bisogni delle famiglie con bambini e sia agli aiuti necessari alle imprese, che comprendono strategie per proteggere i bambini e le famiglie dalle ulteriori conseguenze della seconda ondata di COVID-19:

  • Riequilibrare gli attuali stimoli fiscali per incrementare la spesa per la protezione sociale, in linea con le evidenze su ciò che funziona per la protezione dei bambini durante le crisi. I costi pubblici e privati legati al peggioramento attuale delle condizioni di vita della popolazione minorile saranno di lunga durata e costosi, in quanto, nel tempo, la domanda di interventi sociali sarà maggiore.
  • In particolare, allentare i criteri di ammissibilità alle politiche familiari esistenti, comprese le condizioni di lavoro, i contributi sociali e per la casa/residenza, per consentire a tutte le famiglie vulnerabili con figli - ad esempio, le famiglie senza lavoro, quelle a rischio povertà e i nuovi migranti - di accedere ai sussidi in questo momento.
  • Diversificare le risposte per la protezione sociale per coprire la gamma dei bisogni dei bambini e delle loro famiglie durante il COVID-19, compreso il supporto al reddito, all’alimentazione scolastica/nelle scuole e/o la sostituzione di servizi, assistenza all’infanzia, assistenza sanitaria e le esenzioni per le utenze, l’affitto e/o mutui. 
  • Mentre i paesi guardano a un futuro post COVID, bisogna assicurare che politiche familiari inclusive - progettate specificamente per proteggere i bambini dalla povertà e migliorare il benessere di tutti i bambini - siano integrate nel cuore delle risposte per la ripresa dal COVID-19.
  • I continui sostegni alle imprese possono includere condizioni che cerchino di promuovere un investimento equo e favorevole di questi fondi pubblici per le famiglie - ad esempio, regolando le condizioni di congedo e di lavoro per i genitori - opzioni finora sottoutilizzate nei pacchetti di stimolo fiscale.  
  • Proteggere le misure di sostegno e i servizi per bambini e famiglie dall’austerità, cosa che può alimentare violenze, indurre le persone a perdere la casa, favorire cattive condizioni di salute e aumentare la presenza di bambini in istituto.
  • Infine, guardando al lungo periodo, rafforzare i sistemi di protezione sociale e le politiche familiari e per l’infanzia per prevenire la povertà e massimizzare i progressi secondo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e costruire la resilienza a shock futuri. 
Documenti disponibili

Supporting Familes and Children Beyond COVID-19pdf / 4.22 Mb

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10/12/2020

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