COVID-19: dall'UNICEF aiuti senza sosta nel pieno della pandemia

4 minuti di lettura

29/03/2020

Mentre la pandemia di COVID-19 continua a espandersi, l'UNICEF prosegue la sua azione per inviare aiuti di prima necessità ai paesi colpiti.
 
Dall'inizio della crisi l'UNICEF ha acquistato e inviato nei paesi più colpiti:
  • 4,27 milioni di guanti sterili
  • 573.300 mascherine chirurgiche
  • 98.931 mascherine ad elevato filtraggio N95
  • 156.557 camici 
  • 12.750 occhiali di protezione
 
L'UNICEF è al lavoro con circa 1.000 tra fornitori e leader industriali di tutto il mondo per trovare soluzioni agli attuali problemi del mercato. 
 
Nonostante le condizioni estreme del mercato, come la corsa selvaggia all'approvvigionamento e le restrizioni all'esportazione, l'UNICEF è riuscito a ottenere dai fornitori una disponibilità garantita, per il periodo tra aprile a giugno, di alcuni prodotti fondamentali. 
 
Tale disponibilità include:
  • 26,9 milioni di mascherine chirurgiche
  • 4,8 milioni di mascherine tipo N95ù
  • 6 milioni di tute protettive
  • 7,1 milioni di camici chirurgici
  • 1,5 milioni di occhiali protettivi
  • 29.000 termometri a infrarossi.
 
«Mentre la velocità e l'entità dell'epidemia pongono innumerevoli sfide, continuiamo a impegnarci al massimo per garantire che i nostri aiuti raggiungano coloro che ne hanno bisogno il più rapidamente possibile» afferma Etleva Kadilli, direttrice della UNICEF Supply Division - la centrale logistica globale dell'organizzazione, sita a Copenhagen (Danimarca). 
 
«La protezione degli operatori sanitari rimane una priorità assoluta. Essi sono gli eroi in prima linea che continuano a fornire instancabilmente assistenza e sostegno ai bambini e alle famiglie colpite da questa crisi globale senza precedenti.»
 

UNICEF Supply Division: da Copenaghen al resto del pianeta: 

Nella prima fase dell'epidemia di COVID-19 l'UNICEF ha fornito alla provincia di Hubei (primo epicentro della crisi) e ad altre regioni della Cina attrezzature ospedaliere e dispositivi di protezione individuale (DPI) per un valore complessivo di circa 3 milioni di dollari.

 
Tali forniture hanno incluso defibrillatori, monitor per elettrocardiogramma, sistemi portatili a ultrasuoni, pompe per infusione, maschere N95, camici, occhiali, tute protettive e guanti. 
 
Dal 1° marzo a oggi tre voli cargo, per un totale di circa 8 tonnellate di DPI, sono giunti a Teheran (Iran). Gli aiuti sono stati distribuiti agli ospedali e alle strutture sanitarie delle sei province più colpite. Altre 18,5 tonnellate di DPI sono previste in arrivo in Iran nei prossimi giorni.
 
Nella settimana appena trascorsa l'UNICEF ha inviato 14 tonnellate di DPI in Pakistan, tra cui 114.300 maschere chirurgiche, 12.681 camici e 449.868 guanti.
 
Altre spedizioni previste riguardano DPI destinati a Corea del Nord, Eritrea, Indonesia, Palestina e Venezuela e concentratori di ossigeno in Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Ucraina e Afghanistan.
Sebbene l'Europa sia tra delle regioni più colpite dal COVID-19, la sede centrale della UNICEF Supply Division a Copenhagen, il più grande magazzino umanitario del mondo, rimane pienamente operativa, operando a turni 7 giorni su 7 e continuando ad assemblare kit nell'ambito di salute, acqua, igiene, sviluppo della prima infanzia e istruzione.
 
I team della Supply Division lavorano strenuamente per incrementare le scorte per la lotta alla pandemia continuando nello stesso tempo a garantire aiuti per le altre operazioni umanitarie già programmate e per rispondere alle emergenze in corso nello Yemen, in Siria o nella Repubblica Democratica del Congo.
 
Per far fronte alle restrizioni sui voli e sulle esportazioni, l'UNICEF sta rivedendo rapidamente la sua catena logistica globale, riorganizzando le scorte e i piani di volo.
 
Per prevenire ostacoli e colli di bottiglia nelle fornture, la Supply Division ha decentrato stock di beni prioritari - come i kit per le emergenze - dal magazzino centrale di Copenaghen ai suoi hub periferici di Dubai, Panama e Accra (Ghana), mentre a breve saranno spostate scorte di aiuti in Africa orientale e meridionale.  
 
«Mercoledì scorso l'UNICEF ha lanciato un appello da 651,6 milioni di dollari per sostenere la sua risposta alla pandemia COVID-19» dichiara il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo. «Come UNICEF Italia stiamo promuovendo una campagna di raccolta fondi che ci vedrà impegnati in prima persona per affrontare questa emergenza nei prossimi mesi.» 

 

29/03/2020

News ed Aggiornamenti