Dichiarazione del Presidente dell’UNICEF Italia, Nicola Graziano, sull'esito del Referendum sulla cittadinanza
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"La riapertura del dibattito sul tema della cittadinanza è un'occasione da non perdere per lavorare a una modifica che metta al centro i diritti di tutti quei minorenni che nascono o crescono nel nostro Paese: italiani di fatto ma non di diritto. Questo determina una condizione di discriminazione per le bambine e i bambini nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri o che sono arrivati da soli: spesso, pur essendo perfettamente integrati nel tessuto sociale e scolastico italiano, non hanno pieno accesso a diritti civili, sociali ed educativi, con impatti anche sul piano psicologico e identitario che possono incidere negativamente sul loro sviluppo e senso di appartenenza alla comunità nella quale crescono.
L’UNICEF, da oltre un decennio, segue e partecipa al dibattito relativo alla riforma della Legge n. 91 del 1992 sulla cittadinanza: il tema dell’acquisizione della cittadinanza italiana assume rilievi significativi per i minorenni, in particolare riguardo ad aspetti legati all’inclusione sociale, ai diritti civili e all’accesso ai servizi fondamentali. Garantire un approccio fondato sul principio della non discriminazione non soltanto è fondamentale per dare piena attuazione alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ma anche alla luce dei mutamenti della struttura demografica, sociale e culturale dell’Italia.
Riteniamo necessario riformare la legge sulla cittadinanza. Questo, per superare una discriminazione che riguarda una fascia di popolazione vitale e cruciale come quella dei minorenni: è quello che loro stessi ci chiedono, è quello che dovremmo ascoltare. Invitiamo pertanto il legislatore a riformare le norme per l’acquisizione della cittadinanza italiana, mettendo al centro, senza alcuna discriminazione, i diritti dei bambini e degli adolescenti, futuro ma anche presente del nostro Paese.”
Nicola Graziano
Presidente dell'UNICEF Italia